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SPECIALE SINNER - La lunga ascesa dell'azzurro da record

Jannik Sinner è il primo italiano che sia mai arrivato alla posizione numero 1 nel ranking ATP. E' il più titolato negli Slam e nei Masters 1000. Ripercorriamo la sua storia attraverso l'archivio di SuperTennis.tv

02 settembre 2025

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"Il successo non mi ha cambiato" ha detto Jannik Sinner ai SuperTennis Awards 2023. E' questo uno dei tratti che più colpiscono di lui. Primo italiano che sia mai arrivato alla posizione numero 1 nel ranking ATP, azzurro più titolato negli Slam e nei Masters 1000, Sinner è capace di un tennis eccezionale e di una sorprendente normalitào. Ripercorriamo la sua storia attraverso l'archivio di SuperTennis.tv (a cura di Alessandro Mastroluca)

IL MONDO DI SINNER

Il mondo dell'altoatesino si alimenta di adrenalina e sacrifici ben ripagati. Come ogni campione vive per spingere al limite una predisposizione fino a renderla parte di sé, tanto da poter ripetere un gesto infinite volte anche sotto pressione con la stessa efficacia. E insieme di parentesi di normalità, che ti ancorano a terra e impediscono ai sogni di diventare vertigini.

Jannik racconta Sinner: le 10 frasi celebri (Mastroluca)

Piccolo mondo antico

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"Lavorare bisogna. Lavorare se si vuole essere contenti nella vita", scriveva Mario Rigoni Stern, cantore - tra le altre cose - di montagne e silenzi. E il lavoro è il valore e la filosofia che unisce la famiglia Sinner. Un'etica. Che in montagna scandisce i giorni e forma il carattere e che i Sinner hanno fatto loro da tempo, trasmettendola con l'esempio al talento azzurro oggi ignaro di scorciatoie, tanto nella vittoria quanto nella sconfitta, che solo da quella strada passi la via verso il successo.

Rifugio Fondovalle (Talschlusshütte), Val Fiscalina. Questo il luogo da cui tutto è partito. Una locanda gestita dai suoi genitori Hanspeter e Siglinde, ai fornelli il primo con la madre ad accogliere gli ospiti. Salutati entrambi quando venne il momento di partire per Bordighera, gli anni trascorsi tra nevi silenzi e stoviglie si sono attestati col tempo come veri e propri anni di formazione. Caratteriale, più che sportiva. E di valori trasmessi senza troppe parole, ma con un esempio quotidiano che si rinnovava giorno dopo giorno.

Oggi Hanspeter ha lasciato i fornelli della Talschlusshütte per unirsi al team del figlio come cuoco (Giammò)

IL RAPPORTO CON IL PADRE

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"Mio padre spadella bene, più che altro da quando sono andato via da casa non ho avuto tanto tempo con i miei genitori. Forse mi godo molto più ora quando c'è, in tornei in cui abbiamo una casa come Indian Wells, per passare del tempo con lui - ha detto ai SuperTennis Awards a fine 2023 - Lui è sempre stato uno che lavorava tanto, però negli ultimi due anni ho visto che era un po' giù. Era in cucina da 40 anni, lo volevo tirare un po' fuori da quella situazione. Questo gli ha permesso di tirarsi su, e di vedere anche un po' come vivo io" .

La sua visione non è cambiata dopo essere diventato un'icona, un campione accostato ad Alberto Tomba o Valentino Rossi. "Sono un ragazzo di 23 anni molto semplice - ha detto -. Son bravo a giocare a tennis ma non cambio il mondo. Ho capito che è importante circondarsi di persone che ti vogliono bene nella vita di tutti i giorni". (Mastroluca)

JANNIK, RITRATTO DEL CAMPIONE DA GIOVANE

La semifinale alla Lambertenghi - Leggi l'articolo completo

Il primo risultato significativo di Jannik Sinner a livello nazionale giovanile fu la semifinale alla Coppa Lambertenghi 2013, il Campionato italiano under 12, al TC Milano Alberto Bonacossa.

E’ un trofeo classico quello che lo storico sodalizio di via Arimondi mette in palio ogni anno all’inizio di settembre: il primo grande appuntamento per i pulcini del grande tennis. Mayr in un’intervista raccontò che, al tempo, Jannik era ancora un ragazzino che d’inverno giocava due volte alla settimana. Solo nell’estate altoatesina intensificava l’attività, come fanno tutti da quelle parti. Era talmente dotato che al TC Milano arrivò comunque fino alle semifinali, cioè tra i primi quattro d’Italia. Pochi ricordano che nel tabellone di quell’anno c’erano tutti i grandi emergenti azzurri di oggi: da Musetti ad Arnaldi, da Cobolli a Zeppieri e Bellucci (Anderloni)

Jannik Sinner alla Winter Cup Under 12, insieme ai classe 2000 Vaianello e Furlanetto

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La prima visione a Roma - Leggi l'articolo completo

Nel 2015 Sinner era solo un ragazzino filiforme ragazzino con i capelli rossi. Ma già palleggiava con sicurezza con uno dei partecipanti agli Internazionali BNL d'Italia, il doppista austriaco Julian Knowle, che su richiesta di Andreas Seppi e del suo coach Max Sartori, lo aveva scelto come sparring per l’allenamento. "Colpisce facile, gran tempo sulla palla, come se quel ritmo da Masters 1000 fosse già suo. Gli mancavano solo chili e centimetri. Non era ancora tempo di abbondanza di prospettive nel tennis maschile italiano e tornando in sala stampa venne istintivo pensare: ma perché uno così non capita mai a noi?".

LA LUNGA ASCESA VERSO LA VETTA

In poco più di sette anni, Jannik Sinner è passato dalla conquista del primo punto ATP all'essere il campione dei record del tennis italiano. Qualcosa che da piccolo, ha detto a SuperTennis, sembrava troppo lontana e irraggiungibile perfino per poterla sognare. Primo italiano numero 1 del mondo, primo per titoli e finali Slam in singolare, unico ad aver raggiunto almeno una finale in tutti gli Slam, con la finale a Wimbledon l'azzurro ormai entra tra i campioni che hanno scritto la storia del gioco.

2019-2024, STORIA DI UN SOGNO

2019: l’ingresso fra i primi 100 e il titolo Next Gen
La scalata vera e propria inizia nel 2019. Vince il Challenger di Bergamo ed entra in Top 400. Gioca il suo primo torneo ATP a Budapest ad aprile, vince la prima partita nel circuito maggiore agli Internazionali d’Italia contro Steve Johnson sul Centrale del Foro Italico. Debutta in uno Slam: perde in quattro set contro l’ex campione Stan Wawrinka. Nel finale di stagione vince le Next Gen ATP Finals in finale su Alex De Minaur. Ha iniziato la stagione da numero 553, la chiude da numero 78: è il più giovane a finire un anno in Top 80 nel ranking ATP dal 2003, quando ci riuscì l'allora 17enne Rafa Nadal.

10 scatti per rivivere il trionfo di Sinner

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2020: primi quarti Slam, top-50, primo titolo ATP
Sinner inizia il suo 2020 ottenendo a Rotterdam la prima vittoria contro un top-10 (David Goffin), poi la pandemia rovina i piani di tutti e ne rallenta l’ascesa. Al Roland Garros autunnale diventa il più giovane italiano di sempre a raggiungere i quarti di finale in una prova del Grande Slam: si ferma solo contro il campione più titolato del torneo, Rafa Nadal.  Chiude la stagione con il primo titolo in un torneo ATP che assegna punti validi per la classifica, l'ATP 250 di Sofia in finale sul canadese Vasek Pospisil. A 19 anni, due mesi e 29 giorni è il più giovane tennista italiano ad aver conquistato un titolo ATP nell'era Open. Sinner chiude la stagione da numero 37 del mondo. 

Il primo trionfo di Jannik - Le foto

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2021: il debutto da top-10 e le prime ATP Finals
Vinto l'ultimo torneo del 2020, Sinner vince anche il primo del 2021, un ATP 250 organizzato in via eccezionale a Melbourne in finale su Stefano Travaglia: è la prima nel circuito ATP fra due italiani non sulla terra battuta nell'era Open.  La stagione prosegue con la sua prima finale in un Masters 1000, persa a Miami contro Hubert Hurkacz.

In America, precisamente a Washington, conquista ad agosto il suo primo ATP 500. E non si ferma. Nelle ultime settimane della stagione si conferma campione a Sofia e trionfa ad Anversa.  E' il primo italiano a vincere quattro titoli in una stessa stagione. L'anno delle prime volte, in cui arriva nella top-30, poi nella top-20, quindi diventa il quinto italiano capace di raggiungere i primi 10 in cinquant’anni di ATP, si conclude alle Nitto ATP Finals. Entra come riserva nella prima edizione del torneo in Italia, a Torino. Subentra a Matteo Berrettini e si fa bastare il primo match per diventare il primo italiano a vincere una partita in singolare. Debutta anche in Coppa Davis: fra Torino e Madrid vince 3 match su 3, ma all’Italia non basta.

2022: quarti di finale in tre Slam su quattro
Nel 2022, dopo il quarto di finale all'Australian Open, scatta la rivoluzione. Addio a Riccardo Piatti, il nuovo coach è Simone Vagnozzi a cui da Wimbledon si aggiungerà Darren Cahill come consulente. In stagione gioca 19 tornei comprese ATP Cup e Coppa Davis, con un bilancio di 47 vittorie e 16 sconfitte (75% di successi). Negli appuntamenti individuali aggiunge alla sua bacheca un solo titolo a Umag ma centra tre quarti di finale negli Slam (Australian Open, Wimbledon, US Open, perso dopo aver avuto match point contro Alcaraz nella partita dell'anno) e altrettanti nei Masters 1000 (Miami, Montecarlo, Roma).

"Chiudo l'anno fra i primi quindici del mondo: magari dal di fuori può non sembrare un granché, ma considerate tutte le situazioni difficili che mi sono trovato ad affrontare, secondo me è un buon risultato" ha detto Sinner

Le 10 partite da ricordare degli azzurri nel 2022

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2023: l'anno dei primati
Il 2023 è l'anno dei record. All'Australian Open si ferma ai quarti contro Tsitsipas. A Montpellier conquista il settimo titolo ATP. Arriva in finale a Rotterdam, e la perd contro Medvedev. Seguono la semifinale a Indian Wells e la finale a Miami dopo la spettacolare vittoria su Alcaraz in semifinale. Perderà ancora contro Medvedev in finale.

Torna in semifinale anche a Monte-Carlo, battuto da Rune: è il più giovane ad essere arrivato tra i migliori quattro in tutti i primi tre Masters 1000 della stagione. La principale delusione resta l'eliminazione al secondo turno del Roland Garros contro il tedesco Daniel Altmaier. A Wimbledon diventa il decimo italiano di sempre, e il più giovane di tutti, in una semifinale Slam dopo Corrado Barazzutti, Matteo Berrettini, Marco Cecchinato, Uberto De Morpurgo, Giorgio De Stefani, Beppe Merlo, Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola. La sua prima semifinale Slam si conclude con una sconfitta contro Djokovic.

Sinner torna in campo a metà agosto al National Bank Open Presented by Rogers, il Masters 1000 di Toronto, e fa la storia.

Il primo Masters 1000

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Sembrava diventata quasi una maledizione, un traguardo mancato sempre all’ultimo sprint. Ed invece la terza finale da “1000” è quella buona. Jannik Sinner vince il “National Bank Open” sul cemento di Toronto (dove si disputa ad anni alterni con Montreal), in Canada. In finale il tennista di Sesto Pusteria, a pochi giorni dal 22mo compleanno, ha battuto 64 61, in poco meno di un’ora e mezza di partita, l’australiano Alex De Minaur. Quattro anni e mezzo dopo Monte-Carlo 2019, quando Fognini conquistò uno storico successo battendo Lajovic, ecco che arriva il secondo trofeo da 1000 per il tennis tricolore, e porta la firma di Jannik. E Toronto diventa l’83esimo titolo per il tennis azzurro nell’Era Open. 

"Questa settimana ho sentito la pressione di dover vincere ma credo di averla gestita bene giocando punto dopo punto e trattando tutti con il massimo rispetto in campo. Questo torneo rimarrà per sempre nel mio cuore: è bello poterlo condividere questa gioia con tutti voi. Siete le persone che sono al mio fianco ogni giorno e che mi sostengono" (Tricarico).

Jannik, il film della vittoria più bella

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Dopo l'ottavo di finale allo US Open, nella stagione delle prime volte si aggiunge anche la prima trasferta in Cina.

A Pechino (ATP 500) in semifinale diventa il primo giocatore a battere quattro volte Carlos Alcaraz nel circuito ATP. Si assicura di salire alla posizione numero 4 nel ranking ATP, la seconda più alta di sempre per un italiano nel tennis maschile, e in finale per la prima volta in carriera riesce a sconfiggere Medvedev. La seconda arriverà poche settimane dopo, sempre in finale, a Vienna. Intanto, con la prima partita vinta al Rolex Shanghai Masters, Sinner si qualifica matematicamente per le Nitto ATP Finals. 

I primati si affastellano. Nel girone supera Djokovic: è il primo italiano a sconfiggere due numeri 1 del mondo differenti. Nell’ultima partita del girone, benché già qualificato per la semifinale, batte Holger Rune e raggiunge le 60 vittorie in una singola stagione nel circuito ATP: nessun italiano ci era mai riuscito prima. Batte Medvedev e arriva in finale, ma l'impresa di piegare Djokovic due volte in una settimana è troppo grande anche per lui. Ma non quella di batterlo in due settimane consecutive. 

Gli italiani a segno sui numeri 1

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Ci riesce in semifinale di Coppa Davis, salvando tre match point consecutivi: e nessuno l'aveva mai fatto prima contro Nole. Sinner è il quarto a sconfiggere il serbo in due settimane consecutive, ma nessuno ci era più riuscito dal 2008, tre anni prima che diventasse numero 1 del mondo per la prima volta. Prima di Sinner, infatti, Nole aveva perso due partite in due settimane di fila contro lo stesso avversario solo contro Mikhail Youzhny (2007),  Rafa Nadal e Andy Murray (2008).

Inoltre, solo tre giocatori avevano vinto in carriera contro Djokovic dopo aver salvato almeno un match point. Il primo fu Mikhail Youzhny a Rotterdam 2007: vinse 36 76 75 salvandone tre. Poi Rafa Nadal nello spettacolare duello di Madrid nel 2009, vinto 36 76 76 con tre match point cancellati. Infine, l'ultimo prima di Sinner era stato Marin Cilic al Queen's nel 2018, 57 76 63 con un match point cancellato. Tuttavia Sinner è riuscito in un'impresa senza precedenti. Contrariamente a Youzhny e Nadal, infatti, l'azzurro ha cancellato i tre match point in fila. E non è una differenza da poco.

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Sinner, quanto conta quella Davis

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IL PRIMO SLAM (Leggi l'articolo completo)

Vincere il primo Slam è un'emozione che non si dimentica. Farlo recuperando due set di svantaggio, ribaltando la finale da sotto 36 15, e diventare il primo italiano di sempre nell'albo d'oro dell'Australian Open rende l'emozione un pezzo di storia. E' quello che è riuscito a fare Jannik Sinner, che ha sconfitto Daniil Medvedev 36 36 64 64 63. 

Al primo match point, Sinner risolve la sua prima finale Slam col diritto lungolinea. Il suo colpo. Sembra impossibile, ma è successo davvero. Dopo quasi 48 anni, l'Italia torna ad avere un campione Slam in singolare. Dopo l'ultimo punto, Sinner cede all'emozione. Si lascia cadere a terra poi salta la balaustra e si arrampica in mezzo allo staff, alla squadra, alla sua famiglia in giro per il mondo. Quella famiglia con cui condividere un giorno storico per il tennis italiano.

Sinner ha completato la finale con 14 ace a 11 e 5 doppi falli a 3. Ha messo in campo meno prime e ottenuto in percentuale meno punti, ma ne ha ricavati il 54% contro il 45% del moscovita con la seconda. Ha messo a segno 50 vincenti a 44 e chiuso la finale con otto gratuiti in meno. Significativo il vantaggio negli scambi brevi, 72 punti a 68, e ancor di più in quelli lunghi, 41 contro 34. (Mastroluca)

Il ringraziamento alla famiglia
"Vorrei che tutti avessero dei genitori come i miei, mi hanno lasciato scegliere senza mai mettermi pressione, anche quando ero più giovane e praticavo altri sport. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che mi hanno lasciato i miei genitori. Ci vediamo il prossimo anno" ha detto durante la cerimonia di premiazione.

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PRIMO ITALIANO NUMERO 1 (Leggi l'articolo completo)

Il 10 giugno 2024 Jannik Sinner diventa il primo italiano numero 1 del mondo nella storia del tennis. 

All'obiettivo di diventare il migliore di tutti, Jannik guardava già nel 2018, quando era solo un ragazzo con obiettivi più grandi delle sue spalle ancora strette. "Sogno di diventare numero 1, vincere tanti Slam. Però senza fretta, ho tempo". Così diceva allora Sinner, appena entrato tra i primi 900 del mondo. 

Nel 2019, quando centrò la prima semifinale ATP ad Anversa, l'ex campione del Roland Garros e a sua volta arrivato in vetta alla classifica, prefigurò Jannik numero 1 in tre anni. Complici anche gli effetti del COVID-19, i tempi si sono un po' allungati ma la profezia si è avverata a giugno del 2024. Da allora Sinner è rimasto sempre numero 1 e lo resterà almeno fino a fine stagione. Sarà il primo italiano numero 1 del mondo a fine anno in singolare.

"Essere numero 1 è il sogno di tutti, grazie al mio team che ha reso tutto questo possibile" diceva al Roland Garros una volta raggiunta la certezza matematica della realizzazione del sogno. "Essere il primo numero 1 italiano - aggiungeva allora in conferenza stampa - significa tanto ed è una grande notizia anche per l'Italia. Abbiamo grandi coach e grandi giocatori, sono felice di far parte di questo movimento italiano. Le persone iniziano a guardare il tennis sempre di più ed è questa la cosa più importante".

Nella sua ascesa verso la vetta, ha sottolineato, "ho imparato tanto dalle sconfitte. Ho dovuto accettare di imparare da me stesso, dal linguaggio del mio corpo, ho lavorato tanto su questo. Ci sono momenti in cui devi realizzare che hai fatto qualcosa di sbagliato, non è sempre facile ammetterlo ma è la cosa giusta da fare. Intorno a me ho persone molto oneste che mi dicono solo la verità. So che devo migliorare qualcosa e sto cercando di farlo per diventare un giocatore migliore".

La stampa italiana celebra il nuovo numero 1 del mondo

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Le date dell'ascesa, dal primo punto al n.1

12 febbraio 2018: primo punto ATP
27 agosto 2018: entra tra i primi 1000 (n.891)
15 ottobre 2018: entra in Top 800 (778)
24 dicembre 2018: debutta in Top 700 e 600 (551)
25 febbraio 2019: debutta in Top 500 e 400 (324)
29 aprile 2019: entra in Top 300 (298)
22 luglio 2019: debutta tra i primi 200 (199)
28 ottobre 2019: ingresso in Top 100 (93)
12 ottobre 2020: ingresso in Top 50 (46)
16 novembre 2020: ingresso in Top 40 (37)
5 aprile 2021: ingresso in Top 30 (23)
19 aprile 2021: ingresso in Top 20 (19)
1 novembre 2021: ingresso in Top 10 (9)
2 ottobre 2023: terzo italiano di sempre in Top 4
19 febbraio 2024: secondo italiano in Top 3
1 aprile 2024: n.2, miglior italiano di sempre
10 giugno 2024: numero 1

NITTO ATP FINALS 2024

Il più forte è lui, Jannik Sinner da Sesto Pusteria. Il primo re del tennis mondiale italiano ed ora anche il primo “maestro” italiano. Nella sfida per il titolo delle Nitto ATP Finals, andate in scena sul veloce indoor dell’Inalpi Arena di Torino, il numero uno del mondo ha battuto per 64 64, in un’ora e 24 minuti, lo statunitense Taylor Fritz, n.5 ATP, curiosamente lo stesso punteggio con il quale si era imposto nei round robin. E' il 98esimo titolo del tennis italiano nell'Era Open (il 13esimo del 2024).

È fantastico. Una settimana pazzesca. È il primo titolo in Italia e significa tanto per me. Sono felicissimo. È qualcosa di veramente speciale, giocare così bene davanti a questo pubblico incredibile. Dallo scorso anno ho cercato costantemente di migliorarmi. Oggi, come è ovvio, c’era più tensione degli altri giorni perché era una finale quindi sono contento di come ho gestito questa situazione e soprattutto di condividere questo trofeo con il pubblico italiano. Da quando sono arrivato a Torino, una settimana prima dell’inizio del torneo, hanno subito cominciato a sostenermi in modo pazzescoha detto dopo la finale.

IL 2024 DI SINNER, 18 VITTORIE CONTRO TOP 10

Sinner, 18 vittorie contro Top 10 in un anno: un'impresa da campioni

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SINNER PRIMO ITALIANO CAMPIONE A WIMBLEDON (Leggi l'articolo completo)

Jannik Sinner è sempre di più l’Everest del tennis italiano. A poco più di un mese dal 24esimo compleanno (il prossimo 18 agosto) il ragazzo di Sesto Pusteria è oggi diventato il primo azzurro nella storia, tra maschile e femminile, a trionfare a Wimbledon, rafforzando così il suo primato a livello di successi Slam, ora 4 totali: due Australian Open (2024 e 2025), un Wimbledon (2025) e uno US Open (2024).

Sinner ha “vendicato” la sconfitta in finale al Roland Garros per mano di Carlos Alcaraz migliorando così il miglior risultato italiano di sempre ai Championships, le finali raggiunte da Matteo Berrettini (2021, sconfitto da Novak Djokovic) e da Jasmine Paolini (2024, sconfitta da Barbora Krejcikova).

Col successo a Londra, l’altoatesino è diventato il primo italiano a vincere un Major in due superfici diversi (tre sul cemento, uno sull’erba). Complessivamente, per lui, si tratta del 20esimo titolo in carriera (Diodato)

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IL TEAM DEL CAMPIONE (Leggi l'articolo completo)

Diventare un campione e un numero 1 del mondo è un lavoro di squadra. E allora conosciamola, la sua squadra, che Jannik ha forgiato attraverso diverse prove e più di qualche cambiamento.

Coach: Simone Vagnozzi
Simone Vagnozzi, arrivato da giocatore a un best ranking di numero 161, a inizio carriera si è allenato con Andreas Seppi quando entrambi avevano come coach Max Sartori. Diventato allenatore, Vagnozzi ha portato Marco Cecchinato alla semifinale del Roland Garros 2018 e alla posizione numero 16 del mondo, e poi Stefano Travaglia al best ranking di numero 60. Da febbraio 2021 Sinner l'ha scelto per un'evoluzione tecnica nel segno delle variazioni al servizio e nel gioco d'attacco. "Conosco Jannik da quando aveva 14 anni, l'ho incontrato la prima volta quando giocava contro uno junior che allenavo - ha detto all'ATP quest'anno -. Allenarlo è facile, ha un bel carattere e vuole migliorare sempre molto".

Coach: Darren Cahill
Da Wimbledon 2022 si è unito il coach dei numeri 1, l'australiano Darren Cahill. Top 10 in doppio, vincitore di due titoli in singolare, Cahill ha aiutato Lleyton Hewitt a diventare il più giovane numero 1 ATP (record poi battuto nel 2022 da Carlos Alcaraz) e Andre Agassi il più anziano. Poi ha lavorato con Simona Halep, e anche la rumena con lui come coach ha raggiunto la prima posizione nel ranking. "E' stata la persona più importante per la mia carriera" ha detto in conferenza stampa durante l'Australian Open 2022. Una volta entrato nel suo staff nell'estate del 2022, Cahill ha iniziato a mostrare a Jannik Sinner video di Andre Agassi, che l'australiano aveva riportato al numero 1 del mondo. "Jannik è alto, magro, ha una grande apertura di braccia e può generare grande potenza - ha detto al New York Times -. Andre ha rivoluzionato il gioco ai suoi tempi per come colpiva la palla, soprattutto dal lato del rovescio. Dai grandi giocatori del passato c'è tanto da imparare perché con la tecnologia di allora e con le racchette che avevano loro hanno semplificato molte cose".

Preparatore fisico: Umberto Ferrara
Il preparatore fisico è Umberto Ferrara, che aveva lavorato con Vagnozzi anche quando seguiva Cecchinato e Travaglia. Ferrara è responsabile della parte del lavoro che a Sinner piace meno, il lavoro in palestra: se fosse per lui, come ha detto anche Vagnozzi a Torino in occasione delle Nitto ATP Finals, starebbe sempre in campo con una racchetta in mano. Nel lavoro atletico, spiegava a maggio a Repubblica, "facciamo attenzione al discorso della forza, ma senza però tralasciare le altre componenti: alla fine il tennista ha bisogno di tutte le componenti che gli permettano di essere performante. Il mio lavoro è cercare di trovare la strada per permettergli di potersi esprimere al meglio”.

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