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Djokovic: "Sinner spaccava la palla già a 13 anni, contento di averlo ispirato"

Novak Djokovic racconta il suo primo incontro con Jannik Sinner e le affinità nello stile di gioco

di | 06 luglio 2025

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"Ho influenzato Sinner? Sono contento. Ricordo la prima volta che abbiamo palleggiato insieme: aveva 13 anni, o forse 14, e già spaccava la palla". Novak Djokovic, secondo giocatore dopo Roger Federer con almeno 100 partite vinte in due Slam diversi, commenta così le parole dell'attuale numero 1 del mondo. Sinner, infatti, diventato a Wimbledon l'italiano con più ottavi di finale all'attivo negli Slam in tutta la storia del tennis (17), ha ammesso di essersi ispirato a Djokovic. "E' il principale giocatore a cui guardo, cercando di fare un paio di cose come lui" ha detto nel corso della settimana.

Il serbo, che a Wimbledon punta a raggiungere il 25mo titolo Slam in singolare, un traguardo senza precedenti nel tennis tanto maschile quanto femminile, ha ancora una volta riconosciuto l'affinità tecnica con Sinner. "Penso che sia abbastanza evidente, in termini di stile di gioco: abbiamo parecchie somiglianze. Cerchiamo entrambi di colpire la palla presto, essere aggressivi, dominare lo scambio dalla linea di fondo" ha detto a Wimbledon.  Un concetto, peraltro, che aveva espresso già dopo la finale del Masters 1000 di Shanghai 2024, vinta da Sinner. "Jannik mi ricorda come ero io" disse allora il serbo.

A Wimbledon, Djokovic ha raccontato il suo primo incontro con Sinner, che allora era un adolescente alto e magro con una lunga chioma di capelli rossi. "Era un po' come me, ora è più alto di me ma sono sempre stato magro anche da giovane - ha detto Djokovic - Ricordo che già allora colpiva la palla con grande potenza. Si vedeva già che aveva un tempismo eccezionale, una buona velocità nei colpi".

100 volte Nole

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Di un altro incontro, datato 3 dicembre 2017, ha un ricordo netto Craig O'Shannessy, pioniere della match analysis nel tennis, che allora lavorava nello staff del serbo e sarebbe poi diventato consulente della Federazione Italiana Tennis e Padel. Nel suo blog ha raccontato così il suo primo incontro con Sinner. "Novak non toccava una palla da mesi, quel giorno era domenica echiese di allenarsi con due junior. Noi intanto lo filmavamo e verificavamo le sue condizioni. Uno di quei due ragazzi aveva capelli rossi sottili e lunghi, un cappellino blu e una camicia gialla, sembrava dovesse andare in spiaggia. Sì, sto parlando proprio di Jannik Sinner. Aveva dei colpi allo stesso tempo morbidi ed esplosivi". 

Ma, aggiunge Djokovic, Sinner è un giocatore unico. "Il lavoro che ha fatto con il suo team negli ultimi anni è stato eccezionale, in termini di miglioramento. Veramente: servizio, movimento, precisione. Tutti parlano della velocità dei suoi colpi, ma il tempismo è incredibile. Credo che abbia ridotto il numero di errori gratuiti che commetteva nei primi anni della sua carriera, e ora è semplicemente molto preciso e mette costantemente pressione all’avversario, perché gioca molto veloce. Quindi sì, sono felice di aver potuto influenzarlo positivamente, spero, come qualcuno a cui si è ispirato in termini di gioco. È fantastico vedere il suo percorso, vedere quanto è diventato forte, una forza dominante nel tennis maschile".


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