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Vagnozzi: "Io e Cahill abbiamo legato subito, saremmo tutti felici se restasse"

In un intervista al sito dell'ATP Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha parlato del rapporto con Darren Cahill e delle priorità all'interno del team

25 luglio 2025

L'esultanza di Darren Cahill, a sinistra, e Simone Vagnozzi a Wimbledon (Getty Images)

L'esultanza di Darren Cahill, a sinistra, e Simone Vagnozzi a Wimbledon (Getty Images)

"Saremo tutti felici se Darren Cahill decidesse di restare, ma al momento non c'è nulla di certo". Simone Vagnozzi, che guida il team di Jannik Sinner, resta ottimista sulla possibilità di continuare  a lavorare insieme al coach australiano anche nel 2026. 

"Devo dire che sono molto fortunato ad aver incontrato una persona come Darren, sia dal punto di vista professionale che personale" ha detto Vagnozzi in un'intervista pubblicata sul sito dell'ATP. "Abbiamo legato subito, e questo ci ha indubbiamente aiutato nel nostro percorso. Non è mai facile trovare quella chimica, ma abbiamo sempre messo al primo posto l’interesse di Jannik. Nel team abbiamo ruoli diversi: io mi occupo più dell’aspetto tecnico e tattico, mentre lui è più responsabile della parte mentale ed emotiva. Naturalmente condividiamo tutto, e la cosa più importante è che il giocatore senta sempre una voce unita".

Cahill, coach che aveva portato al numero 1 del mondo anche Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep, aveva manifestato la sua volontà di chiudere la sua carriera nel 2025, poi dopo Wimbledon Sinner ha lasciato intendere che le cose potessero cambiare. "Con Darren avevamo una scommessa: se avvessi vinto il titolo, avrei deciso io il suo futuro. Adesso a fine anno vedremo..." ha detto. Una conferma implicita che continuare a lavorare con Cahill non gli dispiacerebbe affatto.

Vagnozzi e Cahill dall’altro lato: quando in campo ci andavano loro

Vagnozzi e Cahill dall’altro lato: quando in campo ci andavano loro

Allenare il numero 1 del mondo, ha confermato Vagnozzi, "è una posizione meravigliosa. Significa affrontare ogni torneo con l’intenzione di vincerlo. Come diciamo sempre nel nostro team, la cosa importante è cercare di lavorare e prepararci al meglio possibile per avere la possibilità di competere e vincere più titoli possibile. La cosa fondamentale per noi è avere la tranquillità di sapere di aver fatto tutto nel miglior modo possibile".

I risultati parlano chiaro. Sinner, avviato verso la 60ma settimana consecutiva da numero 1 del mondo, è il primo italiano nell'albo d'oro dell'Australian Open e di Wimbledon in singolare nel circuito maggiore, e il primo ad aver vinto le Nitto ATP Finals. A 23 anni, è l'italiano con più titoli Slam all'attivo in singolare.

La sua ascesa ha inevitabilmente finito per migliorare non solo il suo gioco, ma anche il suo allenatore. "L’esperienza aiuta. Penso che i migliori allenatori siano quelli che ottengono grandi risultati con atleti diversi. Sta a noi capire come portare valore, ed è per questo che dobbiamo essere come camaleonti: non si può usare lo stesso metodo con giocatori diversi" ha concluso Vagnozzi.


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