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Tutto quello che c'è da sapere su Wimbledon: storia, albo d'oro, record e i migliori risultati degli italiani

Tutto sul torneo maschile di Wimbledon: la storia completa, i campioni da record, i grandi momenti per il tennis italiano come la finale di Matteo Berrettini nel 2021

di | 21 maggio 2025

Wimbledon (Getty Images)

Wimbledon (Getty Images)

A Wimbledon si celebra la festa del tennis, il torneo più antico del mondo. E' l'unico Slam rimasto sull'erba, tagliata dal 1995 a 8 mm, e dal 2001 costituita al 100% da Loietto perenne, scelto per la sua resistenza. Ai Championships, nel regno dei gesti bianchi, i tennisti e le tenniste devono indossare divise e scarpe di colore bianco in onore alla tradizione dei primi giocatori inglesi, che utilizzavano quel colore in segno di eleganza, poca vistosità e perché era quello che mascherava meglio la sudorazione durante il gioco. 

La sede
L'All England Lawn Tennis and Croquet Club venne fondato da sei gentiluomini presso gli uffici del The Field il 23 luglio 1868. Il suo terreno originale si trovava nei pressi di Worple Road, a Wimbledon. Il primo torneo di Wimbledon servì di fatto anche a definire le regole del tennis. 

Dal 1922 la sede venne trasferita a Church Road, dove si trova ancora oggi. Lo spostamento di sede comporta anche la realizzazione dello stadio considerato come una cattedrale del tennis, il Centre Court, il Centrale sulla cui porta d'ingresso al campo sono incisi immortali versi di If di Rudyard Kipling:
"If you can meet with triumph and disaster / And treat those two impostors just the same".

Colpito da cinque bombe tedesche da 50 libbre l'11 ottobre 1940, il Centre Court attuale ospita 15.000 spettatori ed è dotato di un tetto retrattile con sistema "a fisarmonica" completato nel maggio 2009, in tessuto impermeabile traslucido, che si apre o chiude in meno di 10 minuti.

Il club si è più volte esteso e dispone attualmente di 18 campi in erba da torneo, più altri 22 ad Aorangi Park utilizzati dai giocatori per allenarsi prima e durante i Championships, 8 campi in terra rossa americana, 2 in cemento e 6 indoor.

Nel dicembre 2018, il club ha raggiunto un accordo da 65 milioni di sterline con il vicino Wimbledon Park Golf Club per terminare il loro contratto di locazione e ampliare il complesso. Nel settembre 2024 è stato approvato il progetto di ampliamento, che prevede 39 nuovi campi da tennis. Il club ospita anche il Wimbledon Lawn Tennis Museum, inaugurato nel 1977.

Wimbledon (foto Getty Images)

Wimbledon (foto Getty Images)

La storia
I primi Championships si tengono all'All England Croquet and Lawn Tennis Club di Worple Road, Wimbledon, con 22 uomini iscritti grazie a un annuncio su The Field. Una folla di 200 persone assiste al trionfo di Spencer Gore, primo campione nell'albo d'oro del torneo.

Con il successo immediato del singolare maschile, nel 1884 i Championships si ampliano includendo le competizioni di doppio maschile e singolare femminile. In quegli anni si affermano le prime stelle del lawn tennis: William Renshaw e i fratelli Doherty, Reggie e Laurie. Nel 1907 l'australiano Norman Brookes diventa il primo campione straniero. 

Lo scoppio della Prima guerra mondiale causa la cancellazione dei Championships per quattro anni. Il neozelandese Tony Wilding vince quattro titoli prima del conflitto, ma viene ucciso sul Fronte Occidentale nel 1915.

René Lacoste e Jean Borotra in azione in doppio a Wimbledon (Getty Images)

René Lacoste e Jean Borotra in azione in doppio a Wimbledon (Getty Images)

Nel 1922, contestualmente al trasferimento a Church Road, viene abolito il Challenge Round. In campo dominano i “quattro moschettieri”francesi vincono la maggior parte dei titoli maschili. Leggendaria la vittoria di Henri Cochet contro Jean Borotra nel 1927. Negli anni Trenta i tifosi di casa ammirano Fred Perry, campione per la prima volta nel 1934, che vince per tre volte poi passa al circuito professionistico prima che la BBC inizi le trasmissioni televisive da Wimbledon nel 1937.

La Seconda guerra mondiale comporta la sospensione dei Championships fino al 1946. Nel 1956 Lew Hoad inaugura un lungo periodo di dominio australiano vincendo il primo dei 13 titoli maschili che l’Australia conquisterà in 16 anni.

L'era Open su accompagna a momenti destinati a cambiare la storia, come il boicottaggio dei tennisti nel 1973. Nel 1975 Arthur Ashe diventa il primo campione nero in singolare maschile.Arriva anche la televisione a colori che mostra le imprese di Bjorn Borg, Ilie Nastase, Jimmy Connors e John McEnroe. Poi nel 1985 irrompe sulla scena Boris Becker. 

Wimbledon, è il 1922 l'anno della rivoluzione

Wimbledon, è il 1922 l'anno della rivoluzione

Gli anni Novanta vedono un dominatore su tutti, Pete Sampras, sconfitto nel 2001 da Roger Federer in una partita da molti vista come un passaggio di consegne. Quel torneo si concluderà con il trionfo di Goran Ivanisevic, entrato in tabellone grazie a una wild card.

Negli anni 2000 i Fab 4 (Federer, Nadal, Murray e Djokovic) dominano l'albo d'oro con partite epiche come la prima vittoria di Nadal nel 2008. A Wimbledon, nel 2010, si è giocata anche la partita più lunga di sempre, vinta da John Isner su Nicolas Mahut 70-68 al quinto set dopo 11 ore e 5 minuti spalmati in tre giorni.

Dal 2019 partite così non sono più possibili perché anche Wimbledon cede al tie-break anche al quinto set. La finale la vince Djokovic, appunto al tie-break del quinto giocato sul 12 pari, 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12 dopo quattro ore e 57 minuti contro Federer che ha avuto due match point consecutivi sull'8-7 nel quinto set. Il serbo ha vinto meno punti complessivi (204 contro i 218 di Federer). Ha realizzato meno colpi vincenti (solo 54 contro i 94 dell’avversario) e commesso meno errori.  Ma è diventato il primo giocatore a vincere tre tie-break in una finale Slam, e il primo dopo 71 anni a conquistare una finale a Wimbledon dopo essere stato a un punto dalla sconfitta. Non succedeva dal 1948 quando Bob Falkenburg batté John Bromwich salvando 3 palle match.

Nell'albo d'oro, in singolare il campione più titolato è Roger Federer che ha trionfato otto volte (2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2009, 2012, 2017) e ha così superato anche i sette di William Renshaw (1881, 1882, 1883, 1884, 1885, 1886, 1889).

Renshaw resta il campione con più titoli di fila (6), ma all'epoca chi vinceva il titolo giocava solo il Challenge Round l'anno successivo. Nell'era Open il primato di titoli consecutivi spetta a Björn Borg (1976-80) e allo stesso Federer (2003-07).

In doppio il campione più titolato è l'australiano Todd Woodbridge, che ha trionfato complessivamente nove volte. Le prime cinque, consecutive, e tutte insieme al suo storico partner Mark Woodforde, li rende i primatisti per numero di titoli di fila in doppio maschile (5, dal 1993 al 1997). Woodbridge ha vinto ancora un altro titolo con Woodforde nel 2000, poi altri tre di fila con lo svedese Jonas Bjorkman (2002-04).

Federer e Djokovic la sfida dei re

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I migliori risultati degli italiani
Nel 2021 Matteo Berrettini ha giocato la prima finale per un italiano in singolare maschile a Wimbledon. Nel suo percorso ha sconfitto Guido Pella, numero 59 del mondo; Botic van de Zandschulp, n.139 che avrebbe stupito tutti allo US Open; Aljaz Bedene, n.64; Ilya Ivashka, n.79; l'amico Felix Auger-Aliassime, n.19; Hubert Hurkacz, n.18. In quel momento era solo il terzo azzurro a centrare una finale Slam in singolare maschile, il primo a riuscirci in un torneo diverso dal Roland Garros dopo il precursore Giorgio De Stefani, Nicola Pietrangeli, il primo campione Slam che ha trionfato nel 1959 e nel 1960 e ha perso altre due finali, e Adriano Panatta. 

L'11 luglio 2021 a Wimbledon Matteo attraversa la porta del Centrale con i versi di Kipling e dimostra di saper trattare vittoria e sconfitta nello stesso modo, con lo spessore della leggerezza. Qualche ora dopo è a Wembley a festeggiare l'Italia che ha battuto l'Inghilterra nella finale del primo e forse unico Europeo itinerante nella storia del calcio.

Grazie Matteo: una giornata che non dimenticheremo

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Nella storia del torneo, altri tre italiani sono arrivati in semifinale:  Nicola Pietrangeli nel 1960, Jannik Sinner nel 2023 e Lorenzo Musetti nel 2024.

Pietrangeli ha trascinato Rod Laver al quinto set ma, nonostante abbia vinto più punti, finisce per pagare un break incassato nel primo game del set decisivo. I suoi risultati gli valgono un’offerta di Jack Kramer per entrare nel suo circuito di tennisti professionisti, che allora guadagnavano molto bene nei tornei a loro dedicati ma non potevano giocare gli Slam e la Coppa Davis. In un primo momento accetta, ma la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi nella sua Roma lo convince a rifiutare e stracciare il contratto.

Nel 2023 Sinner, alla prima semifinale Slam in carriera, si ferma in tre set contro Novak Djokovic. Un anno dopo è di nuovo il serbo a spegnere il sogno di Lorenzo Musetti, undicesimo tennista italiano a raggiungere le semifinali in un torneo del Grande Slam. 

Altri sei i piazzamenti ai quarti di finale. Per trovare il primo azzurro tra i migliori otto bisogna risalire al 1928 quando il triestino Uberto De Morpurgo, primo giocatore italiano di livello internazionale, si arrende al leggendario René Lacoste. Nel 1955, quando non aveva ancora compiuto 22 anni, ci arriva Pietrangeli che lotta per cinque set prima di arrendersi al danese Kurt Nielsen (7-5 al quinto).

Nel 1979, Adriano Panatta getta al vento una grande occasione per arrivare in semifinale: perde nei quarti in cinque set contro il modesto statunitense Pat Dupre dopo aver vinto il primo set ed essere stato avanti 4-0 nel secondo.

Nel 1998 raggiunge i quarti a Wimbledon anche lo spezzino Davide Sanguinetti che batte Van Herck, Squillari, Voltchkov e Clavet prima di inciampare sull'ex campione Richard Krajicek. Infine nel 2022 e nel 2024 tocca a Jannik Sinner, battuto prima da Djokovic, poi da Daniil Medvedev.

In doppio il miglior risultato resta la finale raggiunta nel 1956 da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, battuti da due icone del tennis su erba, gli australiani Lew Hoad e Ken Rosewall. Pietrangeli e Sirola hanno centrato anche tre semifinali consecutive dal 1957 al 1959, le uniche mai giocate da una coppia italiana ai Championships. In semifinale sono arrivati anche Uberto De Morpurgo nel 1925 con l'ungherese Bela Von Kehrling e Simone Bolelli nel 2021 con l'argentino Maximo Gonzalez.

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