"Jannik ha raggiunto quattro finali Slam su quattro quest'anno, un risultato eccezionale che gratifica un ragazzo straordinario e tutti noi italiani" ha detto il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel a SuperTennis
06 settembre 2025
“Dobbiamo essere fieri di essere una nazione così forte, con ragazzi straordinari che rappresentano il meglio della gioventù del nostro Paese”. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha commentato così a SuperTennis il momento d'oro del tennis italiano maschile che allo US Open ha vissuto ai quarti di finale il primo derby azzurro in uno Slam dopo il terzo turno, e celebra la quinta finale consecutiva nei major di Jannik Sinner, l'italiano con più partite vinte nei tornei più prestigiosi in calendario.
In semifinale Sinner ha sconfitto Felix Auger-Aliassime al termine di un match che il presidente Binaghi ha definito “duro, difficile. Jannik è partito come solo lui sa fare, ha giocato un primo set a mille. Poi credo abbia avuto un piccolo problema fisico nel secondo set. Credo poi che Auger-Aliassime ne abbia avuto al piede all'inizio del terzo. Poi nel quarto è venuto fuori il giocatore di maggior esperienza, di maggior classe. Jannik ha raggiunto così quattro finali Slam su quattro, un risultato eccezionale che gratifica un ragazzo straordinario e tutti noi italiani che condividiamo la passione per il tennis”.
Per la terza volta negli ultimi tre major, Sinner affronterà Carlos Alcaraz nella sfida per il titolo: lo spagnolo ha vinto la più lunga finale di sempre al Roland Garros, Jannik si è preso la rivincita a Wimbledon diventando il primo italiano nell'albo d'oro dei Championships. Il terzo appuntamento è in programma domenica alle 20, in chiaro e gratis, su SuperTennis. “Domenica avremo davanti un grandissimo campione in forma strepitosa che un obiettivo in più, se vince diventa numero 1 mentre noi dobbiamo vincere per restare numero 1, questo penso sia un piccolo vantaggio psicologico per Alcaraz – ha commentato Binaghi –. Li ritroveremo anche alle Nitto ATP Finals, e in mezzo Carlos dovrà giocare anche in Coppa Davis la prossima settimana mentre noi siamo già qualificati per le Finals di novembre”.
Dal punto di vista della programmazione degli ultimi incontri, ha aggiunto il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, “quest'anno siamo stati un po' sfortunati negli orari. Ma il derby Sinner-Musetti, giocato in piena notte italiana, era un match di gran lunga più interessante rispetto all'altro quarto di finale maschile di quella giornata [Auger-Aliassime contro De Minaur] ed è normale che sia stato messo nella prima serata qui negli Stati Uniti. Come ho già detto siamo vittime del nostro successo, di questa generazione straordinaria di campioni. negli anni ci si ricorderà ancora meglio quelle notti passate in bianco per vedere Sinner e gli altri nostri campioni allo US Open, che saranno in chiaro almeno per i prossimi cinque anni su SuperTennis".

Dal numero 1 del tennis italiano arrivano complimenti anche per Lorenzo Musetti, oggi numero 8 nella Race, la classifica basata sui risultati stagionali che offre un quadro aggiornato della corsa per le Nitto ATP Finals di Torino. “Lorenzo è un grandissimo talento che sta crescendo di mese in mese, mi piace molto la sua condotta di gara anche quando le cose vanno male. Credo che meriti di arrivare alle Finals a cui arriverà, se si qualifica, con un anno di ritardo perché l'anno scorso ha sacrificato per le Olimpiadi una programmazione che gli avrebbe consentito di acquisire i punti per essere a Torino”.
Quella che potrebbe diventare l'edizione più “italiana” di sempre alle Nitto ATP Finals, con Andrea Vavassori e Simone Bolelli in piena corsa per essere in tabellone in doppio, certifica il 2025 da record del tennis italiano. “Abbiamo avuto almeno due italiani nei quarti in singolare maschile in tutti gli Slam, abbiamo vinto almeno un titolo in tutti i major. Peccato aver visto qui tanti italiani nello stesso lato di tabellone, avrei voluto vedere Cobolli e Musetti in due lati diversi. Ma i ragazzi sono giovani, ci sarà tempo per ripetere in uno Slam quel che fecero Flavia Pennetta e Roberta Vinci”, ha concluso Binaghi. Ovvero per vedere un'altra finale Slam tutta italiana dopo quella raggiunta dalle due amiche proprio allo US Open esattamente dieci anni fa, nel 2015.