
La storia, le sedi, i campioni da record e i migliori risultati degli italiani in singolare e doppio maschile allo US Open
di Alessandro Mastroluca | 25 luglio 2025
Lo US Open è uno dei tornei di tennis più antichi al mondo. La prima edizione degli allora U.S. National Championships risale infatti al 1881. È l’unico torneo del Grande Slam che non è stato cancellato né durante la Prima né la Seconda Guerra Mondiale, né interrotto dalla pandemia di COVID-19 nel 2020.
La sede
Dal 1978, il torneo si svolge sui campi in cemento dello USTA Billie Jean King National Tennis Center a Flushing Meadows–Corona Park, nel Queens, a New York City. L'impianto dispone di 22 campi all’aperto (più 12 campi di allenamento appena fuori dal cancello est. Il campo principale è l’Arthur Ashe Stadium, lo stadio di tennis più grande del mondo, con 23.771 posti a sedere, inaugurato nel 1997. Dal 2016 l'Ashe prevede anche un tetto retrattile del valore di 180 milioni di dollari.
Dal 1978 al 2019, il torneo si è giocato sul Pro DecoTurf, poi nel marzo 2020, la USTA ha annunciato il passaggio al fornitore Laykold.
Una foto dell'Arthur Ashe Stadium a Flushing Meadows (Getty Images)
La storia degli US National Championships, poi diventati US Open dal 1968, inizia sull'erba del Newport Casino di Newport, Rhode Island, oggi sede dell’International Tennis Hall of Fame. Qui si è giocata la prima edizione, riservata solo ai club affiliati alla United States National Lawn Tennis Association (USNLTA), la Federazione tennis USA.
Fino al 1911 resta in vigore il sistema del Challenge Round per cui il campione in carica l'anno successivo gioca solo la finale contro il vincitore del tabellone degli sfidanti. Nel 1915 circa 100 giocatori firmano una petizione per trasferire il torneo a New York, sostenendo che la maggior parte dei club e dei fan si trovavano nell’area. La proposta viene accolta e il torneo maschile si sposta a Forest Hills dove resta fino al 1977 con una parentesi al Germantown Cricket Club di Philadelphia (1921-23). Nel 1922, per la prima volta viene introdotto il sistema delle teste di serie.
Il passaggio all'era Open inaugura una serie di novità. Nel 1970, lo US Open diventa il primo Slam a introdurre il tie-break sul 6-6: prima con la formula della “sudden death” a 9 punti, senza andare a oltranza in caso di 4-4, poi in quella che conosciamo oggi. Nel 1973, diventa il primo Slam a offrire pari montepremi tra uomini e donne: $25.000 ciascuno per John Newcombe e Margaret Court.

Federer e New York: amore e tradimenti
Negli ultimi tre anni a Forest Hills si gioca sulla terra verde, per poi passare definitivamente al cemento in occasione del trasferimento a Flushing Meadows: Jimmy Connors è l’unico ad aver vinto su tutte e tre le superfici (erba, terra, cemento)
Nel 1984 gli organizzatori sperimentano il Super Saturday: l'ultimo sabato del torneo la programmazione prevede la finale femminile incastonata fra le due semifinali maschili. Nel 2001 cambia l'ordine dei match, con la finale femminile nella prima serata locale. Il format viene definitivamente abbandonato dal 2015.
Nell'albo d'oro, in singolare maschile i campioni più titolati sono gli statunitensi Richard Sears (1881–87), William Larned (1901–02, 1907–11) e Bill Tilden (1920–25, 1929) che hanno trionfato sette volte. S invece si guarda solo all'era Open, il record è di cinque successi: lo condividono Jimmy Connors (1974, 1976, 1978, 1982–83), Pete Sampras (1990, 1993, 1995–96, 2002) e Roger Federer (2004–08), l'unico dal 1968 ad aver vinto cinque volte di fila.
Sei invece i trionfi dei campioni di doppio più titolati: Richard Sears (1882–84, 1886–87 con James Dwight, 1885 con Joseph Clark); Holcombe Ward (1899–1901 con Dwight F. Davis, 1904–06 con Beals Wright) e Mike Bryan (2005, 2008, 2010, 2012, 2014 con il gemello Bob, 2018 con Jack Sock).
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Jannik Sinner è l'unico italiano nell'albo d'oro dello US Open maschile, in singolare o doppio. Nel 2024 si è imposto battendo in finale Taylor Fritz. E' diventato così il primo giocatore dai tempi di Guillermo Vilas nel 1977 ad aver conquistato i primi due Slam in carriera nella stessa stagione.
Solo in altre due occasioni un italiano era arrivato in semifinale: nel 1977 Corrado Barazzutti, sconfitto da Jimmy Connors che gli rubò un punto andando a cancellare il segno, e Matteo Berrettini, battuto nel 2019 da Rafa Nadal.
Nel 2021 Berrettini è arrivato ai quarti, fermato da Djokovic, e si è ripetuto nel 2022, quando tra i migliori otto si è spinto per la prima volta anche Sinner. Il romano ha perso contro Casper Ruud, Jannik contro Carlos Alcaraz dopo aver mancato un match point. In quell'occasione, per la prima volta si sono visti due italiani contemporaneamente ai quarti allo US Open.
In doppio maschile, il miglior piazzamento per un italiano è la semifinale, raggiunta nel 1949 da Gianni Cucelli e Marcello Del Bello (battuti dagli australiani Sedgman e Wortington) e nel 2015 da Simone Bolelli e Fabio Fognini (sconfitti dall'austriaco Melzer e dal tedesco Petzschner).

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