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Campioni internazionali

Pietrangeli, l'ultimo saluto a un simbolo del tennis e dell'Italia. Al funerale anche Alberto di Monaco

Ultimo commosso saluto a Nicola Pietrangeli: camera ardente allestita sul campo a lui intestato. I funerali a Ponte Milvio alle 15

di | 03 dicembre 2025

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Non piove, non si può proprio rimandare. Lo stadio Pietrangeli, il teatro delle emozioni e delle passioni è oggi il teatro di un silenzio composto, partecipe. Qui dalle 9 si raccolgono gli amici e i tifosi, i familiari e chi l’ha solo visto giocare. Tutti a bagnar di lacrime la terra rossa del Pietrangeli per l’ultimo saluto al campione a cui è intitolato lo stadio più magico del Foro, mentre .

Dopo la commemorazione, con la cerimonia a mezzogiorno, il funerale in forma privata presso la Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio, a Roma. In chiesa sono arrivati anche Fabio Fognini e il principe Alberto di Monaco,  diventato molto amico del campione che aveva cominciato a frequentare i campi di tennis del Principato nel 1955, molto prima della sua nascita, frequentando il padre di Alberto, Ranieri III.

Pietrangeli, l'ultimo saluto a un simbolo del tennis e dell'Italia. Al funerale anche Alberto di Monaco

La camera ardente: Aznavour, Sinatra e tanto affetto

La mattinata del ricordo, dell'ultimo abbraccio, si apre, come avrebbe voluto Pietrangeli, con la musica di Charles Aznavour. E si chiuderà, obbedendo al suo desiderio più volte espresso, con la voce di Frank Sinatra che intona "My way", meditazione finale su una vita vissuta profondamente, fino in fondo, essendo pienamente se stesso. Una vita come quella di Nicola Pietrangeli, che ha vissuto e se n'è andato a modo suo, e ha ricevuto l'ultimo saluto che aveva immaginato.

Simbolo del tennis italiano e della Coppa Davis, il campione che ha raccontato il suo tempo come nessuno, è stato accompagnato al centro del campo che ne porta il nome. Assistono, come mute teetimoni, le statue che incoronano le tribune in marmo bianco. Anche il cielo di Roma, grigio ma non basso, con qualche traccia di luce livida, pare quasi sentire la stessa commozione, la stessa malinconia per un tempo perduto, e una punta di rimpianto per quel che avrebbe potuto ancora essere.

Attorno al catafalco, corone di fiori e due racchette, una di oggi e una di legno, l’unione di mondi e di generazioni che si sono riconosciute nell’esempio e nei valori del primo italiano campione Slam, del capitano della prima Coppa Davis nella nostra storia.  Ai due lati la Coppa Davis e il gonfalone della Lazio e del Circolo Canottieri Roma, di cui è stato presidente. Sullo sfondo, su un maxischermo scorrono le immagini dei suoi grandi successi, del suo sconfinato talento. 

Al centro del campo le tracce di affetto e commozione sui volti di chi sfila sul Pietrangeli entrando attraverso la Galleria dei Campioni, con le foto di tutti i vincitori degli Internazionali BNL d’Italia. Una rosa bianca e una rossa sono state amorevolmente posate sopra le foto delle sue due vittorie. Un pensiero tenero per chi ha saputo attirare generazioni di appassionati senza mai tradire se stesso. Di chi ha vissuto e giocato testardamente a modo suo, che magari avrebbe anche potuto vincere di più allenandosi diversamente ma, come ha più volte ripetuto, si sarebbe divertito molto meno.

Un uomo, un campione che ha rappresentato l'Italia nel mondo e tenuto alta la credibilità del nostro tennis. Un uomo, un italiano, un campione, come canta Aznavour dagli altoparlanti dello stadio Nicola Pietrangeli, senza dubbio "Formidable".

La commemorazione in onore di Nicola Pietrangeli al Foro Italico

La commemorazione in onore di Nicola Pietrangeli al Foro Italico

La commemorazione

A mezzogiorno inizia la cerimonia di commemorazione, aperta da un breve ma emozionante video. "Sei stato la nostra icona”, recita Pierfrancesco Favino nel video.

Dallo stadio che porta il suo nome, la sua casa per sempre, a Nicola Pietrangeli e alla sua famiglia, ai figli Marco e Filippo, arriva il grazie di chi l’ha conosciuto, amato, apprezzato, di chi gli ha voluto bene, di chi ha giocato con lui, tifato per lui, giocato a carte con lui. L’attore Roberto Ciufoli, socio del Circolo Canottieri Roma di cui Pietrangeli è stato presidente, legge un estratto della sua autobiografia, "Se piove rimandiamo".

Spazio poi al commosso ricordo del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel. "In Italia, nel tennis, oggi siamo tutti figli di Nicola" dice, con voce incrinata dalla commozione, al termine del suo discorso. Figli di un campione che ha tracciato la strada per tornare a vincere nel tennis.

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