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Campioni internazionali

Morte Nicola Pietrangeli, le reazioni. Mattarella: "Autentico dispiacere"

Cordoglio, vicinanza, ricordi e omaggi in memoria di Nicola Pietrangeli da parte del mondo delle istituzioni, dello sport e della politica. Da Sinner condoglianze in forma privata, scrive l'ANSA

01 dicembre 2025

La foto postata da Rafa Nadal in memoria di Nicola Pietrangeli

La foto postata da Rafa Nadal in memoria di Nicola Pietrangeli

In questa pagina le reazioni, i messaggi di cordoglio e vicinanza, i ricordi e gli omaggi in memoria di Nicola Pietrangeli, scomparso a 92 anni, da parte del mondo delle istituzioni, dello sport e della politica.

Jannik Sinner, come apprende l'ANSA da ambienti vicini al tennista, ha espresso in forma privata alla famiglia le proprie condoglianze per la scomparsa di Nicola Pietrangeli. Il campione altoatesino ha preferito questa forma personale, piuttosto che l'utilizzo dei propri canali social.

In questa pagina le reazioni del mondo politico, delle istituzioni e dei protagonisti dello sport: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni, da Rafa Nadal a Fabio Fognini, dai campioni della Coppa Davis 1976 agli azzurri di oggi, fino alle squadre di calcio di Lazio, Roma e Napoli.

 

Il cordoglio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

"Ho appreso la notizia della morte di Nicola Pietrangeli con autentico dispiacere. I suoi straordinari successi sportivi, la sua umana simpatia, gli hanno procurato l'affetto di tanti italiani, sportivi e non. Esprimo ai familiari cordoglio e sentimenti di vicinanza". 

Le parole di Salvini e Abodi

"Ci lascia uno dei più grandi tennisti italiani di sempre, il primo azzurro a vincere lo Slam. Una leggenda dello sport nazionale e internazionale. Buon viaggio". Lo scrive sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, commentando la scomparsa di Nicola Pietrangeli.

"Oggi è un giorno triste per l'Italia, in particolare per lo sport, ci lascia una leggenda, Nicola Pietrangeli, simbolo del tennis nazionale e internazionale. La sua storia, i suoi successi e il suo stile hanno segnato generazioni di appassionati, contribuendo in modo indelebile alla crescita e alla diffusione di questa meravigliosa disciplina nella nostra Nazione". Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. "È difficile saper coniugare la grandezza dello sportivo con la semplicità dell'uomo, per certi versi un rivoluzionario che ha scritto la storia del tennis italiano, ecco Nicola era proprio questo, ma soprattutto ci lascia un amico, una persona schietta che ha combattuto intensamente e che ci regala un'eredità immensa, non solo sportiva, ma culturale e valoriale. Sono certo che il suo esempio continuerà a vivere nei nostri ricordi e nel futuro dello sport", ha aggiunto Abodi.

L'omaggio di Alex Corretja

"Mi dispiace molto per Nicola, è sempre stato molto attento, gentilez educato con me! Un abbraccio a tutta la famiglia del tennis italiano" fa sapere lo spagnolo Alex Corretja, ex numero 2 del mondo, due volte finalista Slam e campione agli Internazionali BNL d'Italia nel 1997

Il tennis italiano ricorda Nicola Pietrangeli

 

Il cordoglio della sua Squadra, campione di Davis nel 1976


Adriano Panatta: "Nicola era il mio amico anche se ci beccavamo ogni tanto. Era un gioco che facevamo. Io lo voglio ricordare con allegria: è stato un personaggio straordinario, al di là di essere un campione assoluto che ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nel periodo in cui giocava - ha ricordato l'ex campione del Roland Garros intervenendo in diretta a Storie Italiane su Rai1 -  Alla mia nascita lui era un diciassettenne che giocava al tennis Parioli ed era già una promessa, poi abbiamo fatto un po’ il cambio della guardia. Abbiamo anche giocato insieme, ci siamo divertiti e abbiamo fatto le vacanze insieme. Io e Nicola eravamo molto amici".

Paolo Bertolucci: "E' stato il primo a sdoganare il tennis, a farlo conoscere agli italiani. Ha lottato come un pazzo per farci andare in Cile nel 1976, solo uno con la sua personalità e con la sua determinazione poteva compiere un miracolo mezzo sportivo e mezzo politico. La nostra 'storia' è finita con il suo esonero, ma poi ci siamo rivisti, siamo andati a cena insieme e non si è mai toccato l'argomento. Con il tempo i toni si affievoliscono e restano i ricordi, di quello che è stato il nostro primo eroe, un campione che non è giusto paragonare a campioni di altre epoche. Avrebbe voluto godersi appieno questo momento: come tutti, ha messo il suo mattone per la crescita di questo sport. Deve essere orgoglioso di quello che ha fatto, come devono esserlo quelli che in questi anni abbiamo perso. Maestri, dirigenti, campioni: penso, per esempio, a Mario Belardinelli e Giorgio Neri. Oggi è una brutta giornata: dopo Lea, perdiamo anche Nicola".

Corrado Barazzutti: "Fin da quando ero piccolino è stato il mio idolo, il mio eroe. Lo vedevo giocare in Coppa Davis in televisione: i bambini sognavano di diventare come lui. Poi siamo stati avversari, poi è stato mio compagno di Davis a Reggio Calabria, quando ho esordito, poi è stato il mio capitano, poi abbiamo condiviso insieme un percorso in Federazione. Nicola fa parte della mia vita, ma della vita di tutti gli sportivi e di tutti quelli che amano il tennis. Un giocatore elegante, con un carattere brillante, la battuta sempre pronta: uno che ha vissuto una vita molto bella, tra frequentazioni di attori, registi, reali. Insomma, uno nel jet set internazionale. Un grande personaggio, che bisogna ringraziare per tutto quello che ha fatto: in tutto quello che sta succedendo nel tennis italiano, lui ci ha messo del suo".

Antonio Zugarelli: "Sono molto rammaricato che sia venuto a mancare, dispiace a tutti. Riconosco tutti i meriti a Nicola, sia quello che ha fatto nel tennis che come persona fuori dal campo - ha dichiarato all'Ansa Zugarelli - E' stato lui l'artefice principale del nostro. Tutti sappiamo che è stato un grande giocatore, è stato capace di nobilitare il nostro sport. Come capitano abbiamo vinto una Davis con lui, ma il grande merito che ha è quello di essere stato l'artefice di quella finale. Lui è riuscito a portarci a Santiago del Cile contro il volere politico e grazie a lui abbiamo vinto la prima Coppa Davis
dell'Italia".

Pennetta, Fognini e gli azzurri di oggi ricordano Pietrangeli

Anche i giocatori di oggi, da Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini a Flavio Cobolli, hanno ricordato Nicola Pietrangeli sui loro profili social.

Toccante anche il messaggio di Flavia Pennetta, che ha pubblicato una foto di Nicola Pietrangeli con l'amica di sempre, Lea Pericoli. "Mi piace ricordarvi così, insieme" ha scritto. Con un ringraziamento, che è il grazie di tutta la famiglia del tennis, "per tutto quello che avete fatto per il nostro sport".

Morte Nicola Pietrangeli, le reazioni. Mattarella: "Autentico dispiacere"

Sentito anche l'omaggio di Fabio Fognini. "Se ne va un pezzo enorme della nostra storia" ha scritto nel suo messaggio, accompagnato da una foto che li vede abbracciati in occasione del suo trionfo a Monte-Carlo, il primo per un italiano in un Masters 1000 dal 1990, quando sono stati introdotti in calendario.

 

Morte Nicola Pietrangeli, le reazioni. Mattarella: "Autentico dispiacere"

Il ricordo di Licia Colò all'Adnkronos

«Nicola è stato un campione nella vita e nello sport, un esempio di grande coraggio. È sempre stata una persona che ha diviso, nel senso che alcuni lo amavano e altri non lo sopportavano, proprio perché era coraggioso, trasparente e non ha mai avuto paura di prendere posizioni scomode, anche fino all'ultimo. E io proprio di questo mi sono innamorata a suo tempo. In una società dove tutti fanno gli equilibristi, Nicola è stato un grandissimo maestro di vita. Con lui ho condiviso un bellissimo momento della mia vita. E il nostro rapporto ha continuato a essere bello anche dopo, perché il nostro legame si è trasformato. L'amore può cambiare, e quando c'è un sentimento che merita, si trasforma in una grande stima e in un grande affetto, che ho sempre conservato per lui. Per me è stato un maestro. L'ho visto l'ultima volta solo cinque giorni fa. Sono andata a trovarlo, stava molto male, ma continuava a fare battute, lamentandosi di essere 'stanco di essere stanco'. Stava male da tempo, adesso si è liberato. Probabilmente, ora ha finito di essere stanco. Voglio ricordarlo così e mi auguro che da lassù possa continuare a divertirsi, a sorridere e a fare battute con le persone che non ci sono più».

Licia Colò e Nicola Pietrangeli

Licia Colò e Nicola Pietrangeli

Il ricordo del Presidente del Circolo Canottieri Roma a SuperTennis

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