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La carriera e i risultati del 38enne di Arma di Taggia, unico tennista italiano arrivato in Top 10 sia in singolare sia in doppio da quando esiste il ranking computerizzato. E' stato il primo azzurro ad aver vinto un Masters 1000
di Tiziana Tricarico | 09 luglio 2025
Talento indiscusso, croce e delizia per gli appassionati di tennis, quello bello. Fabio Fognini è nato a Sanremo il 24 maggio 1987 ma è cresciuto ad Arma di Taggia: è arrivato fino al n.9 ATP in singolare (15 luglio 2019) e al n.7 ATP in doppio (20 luglio 2015), unico tennista italiano capace di entrare in top ten di entrambe le specialità dall'introduzione della classifica computerizzata (1973). È stato presente nella top 100 per 822 settimane (di cui 708 consecutive) spalmate su 17 stagioni (16 consecutive) e in top ten per 9 settimane (8 consecutive). E’ stato il miglior giocatore italiano in singolare per 292 settimane e complessivamente per cinque stagioni. Il suo miglior piazzamento in singolare nei tornei dello Slam sono i quarti al Roland Garros 2011 (quando fu costretto al forfait contro Djokovic).
?? Monte-Carlo
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) July 9, 2025
?? Los Cabos
?? Bastad
?? San Paolo
?? Gstaad
?? Umago
?? Vina del Mar
?? Amburgo
?? Stoccarda
Prendetevi un attimo per apprezzare tutte le vittorie nella carriera di Fabio #Fognini, che oggi, a 38 anni, ha annunciato il suo ritiro dal tennis ????? pic.twitter.com/A1vvdqT1m0
LA CARRIERA
Figlio di Silvana e Fulvio - che è stato determinante per la sua crescita tennistica -, muove i primi passi con la racchetta nel circolo di Arma di Taggia sotto la guida, fino al 2000, di Leo Di Giacomo e Massimiliano Conti. A 14 anni, alla vigilia di un possibile provino con una società di calcio, sua seconda passione, sceglie definitivamente il tennis, seguito da coach Leonardo Caperchi. A livello giovanile il successo più importante è il titolo ai Campionati Europei Under 16 disputati a Vienna, nel 2003: nella stessa stagione all'Avvenire perde nei quarti con Juan Martín del Potro, poi vincitore del torneo, dopo aver servito per il match.
E’ datato 2004 il primo match vinto da professionista, al Future di Valdengo, e l’anno seguente a Murcia centra il primo titolo ITF, mentre nel luglio 2008 a Torino arriva il primo trofeo Challenger.
Dopo i quarti al Roland Garros 2011, la svolta della carriera è nell’estate 2013, con i trionfi back to back di Stoccarda (all’epoca si giocava sulla terra) - il primo a livello ATP - e Amburgo, sfiorando il tris a Umago.
Fabio riesce a fare anche meglio come bottino stagionale nel 2018, conquistando tre trofei - terzo azzurro a riuscirci nell’Era Open -, a San Paolo e Bastad sulla terra e poi a Los Cabos, il primo per lui (resterà l’unico) sul cemento. Nell’aprile del 2019, a Monte-Carlo, conquista il suo trofeo più importante. Esplosività e resistenza sono le doti che lo portano - il 10 giugno del 2019 - a diventare il terzo italiano nell’Era Open a varcare la soglia della top ten mondiale dopo Adriano Panatta (“best” n.4) e Corrado Barazzutti (“best” n.7).
Grazie, Fabio: 20 momenti per rivivere la sua carriera
TITOLI ATP
Sono 9 in singolare (otto dei quali sulla terra): Monte-Carlo (2019); San Paolo, Bastad e Los Cabos (2018); Gstaad (2017); Umago (2016); Vina del Mar (2014); Stoccarda e Amburgo (2013) oltre a 10 finali.
Sono 8 in doppio: Buenos Aires con Bolelli (2023); Rio de Janeiro e Umago con Bolelli (2022); San Pietroburgo con M.Berrettini (2018); Shenzhen con Lindstedt (2016); Australian Open con Simone Bolelli (2015 - unica coppia italiana ad aver vinto uno Slam di doppio maschile nell'Era Open); Buenos Aires con Bolelli (2013); Umago con Bolelli (2011).
COPPA DAVIS
L’esordio con la maglia della nazionale a 21 anni per Italia-Lettonia a settembre del 2008 (superato in tre set da Gulbis). Complessivamente ha giocato 32 singolari (23 vittorie e 9 sconfitte) e 23 doppi (12 vittorie ed 11 sconfitte)
IL TENNIS
Predilige il gioco da fondo campo: diritto, spesso colpito da posizione anomala, e rovescio (bimane) sono molto solidi ma ciò che lo contraddistingue sono le improvvise accelerazioni e giocate in anticipo con le quali riesce a chiudere lo scambio o a creare i presupposti per avanzare a rete. Giocatore talentuoso dal carattere “vivace”, ha grande sensibilità nei colpi di volo e sulle smorzate. Altra caratteristica è la velocità dei piedi che gli consente recuperi impossibili.
Fognini al microscopio: l'analisi del servizio e del diritto
I “FOGNINI MOMENTS”
Il 31 gennaio del 2015 insieme a Simone Bolelli conquista il trofeo di doppio all’Australian Open;
Il 5 settembre 2015 al terzo turno dello Us Open supera Nadal in cinque set con lo spagnolo che per la prima volta in uno Slam perde una partita dov’è stato avanti due set a zero;
Il 21 aprile 2019, la domenica di Pasqua, batte il serbo Lajovic e firma il Masters 1000 di Monte- Carlo, nono ed ultimo trofeo messo in bacheca dal ligure, il più prestigioso;
Il 30 giugno 2025 gioca la sua ultima partita a Wimbledon perdendo, ma solo al quinto set, contro il bi-campione in carica Alcaraz, di 16 anni più giovane.
VITA PRIVATA
L’11 giugno 2016 ha sposato Flavia Pennetta, n.6 WTA e campionessa allo US Open del 2015 (ritiratasi proprio a fine stagione. La coppia ha avuto tre figli: Federico, 8 anni (chiamato così in ricordo di Federico Luzzi, scomparso nel 2008 a soli 28 anni), Farah, 5, e Flaminia, 3…giusto per proseguire nella tradizione della doppia “F”.
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