

Dopo la semifinale del 2024, il carrarino è tornato a Church Road dopo una corsa contro il tempo per recuperare dall’infortunio di Parigi. Martedì il debutto contro Basilashvili
di Francesca Paoletti, da Wimbledon | 29 giugno 2025
Il suo sorriso illumina il ‘Theatre’, la sala conferenze principale dell’All England Club. Wimbledon fa questo effetto, anche se la preparazione non è stata ideale e questa volta la vigilia ha la forma di un grande punto interrogativo. A un anno di distanza dalla sua prima semifinale Slam, Lorenzo Musetti è tornato a Wimbledon da Top 10 e testa di serie numero 7 del tabellone principale, ma senza test: “Sono qui senza aspettative, voglio solo cercare di godermi il momento”, dice a chi gli chiede lo stato di forma dopo la corsa contro il tempo che ha caratterizzato la preparazione dopo l’infortunio subito al Roland Garros. “Ho lavorato molto fuori dal campo – racconta – sono state settimane piene di terapie ed esercizi per velocizzare il percorso di recupero. Tutto questo mi ha portato ad essere qui, e quello era l’obiettivo. Poi, ovviamente, nessuno vuole perdere ma cercherò di prendere una partita alla volta, conscio che non mancheranno delle difficoltà, fin dal match di primo turno”.
Musetti ha subito una lesione di primo grado all’adduttore sinistro durante la semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz: “Quello che avevo avvertito a Parigi durante la partita purtroppo era corretto – spiega – , le risonanze hanno confermato quello che temevo. Il dottore mi ha detto che una persona normale, un non atleta, avrebbe impiegato un mese per ricominciare, ma io sono riuscito a farcela in tempi brevi anche grazie all’età e alle terapie che mi hanno aiutato a guarire. È importante essere qui, era quello che ci eravamo prefissati. Ora sto bene e da quando ho ripreso non ho mai avuto la sensazione di ricadute. Questo è positivo, vedremo come risponderà il fisico ad una partita ufficiale”.
Musetti è già a Wimbledon: le immagini dell'allenamento
La memoria positiva di quanto accaduto lo scorso anno potrebbe essere il suo jolly contro le difficoltà: “Su erba si gioca una volta l’anno, è una superficie di adattamento e si va tanto a sensazioni. Lo scorso anno sono arrivato qui con grande fiducia e con una consapevolezza diversa. Avevo avuto subito sensazioni buone sia a Stoccarda sia al Queens’ ed ero arrivato a Wimbledon con un altro feeling. Questa volta sarà tutta una scoperta, speriamo di portare in campo i ricordi positivi e le buone cose fatte l’anno scorso. Cercherò di fare del mio meglio”.
Non ci sono commenti