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Pegula: "In Canada voglio ritrovare la magia". Gauff: "Le sorelle Williams sono un'ispirazione per noi"

Pegula va a caccia del tris in Canada, ma con un basso profilo: "La strada è ancora lunga". Gauff, invece, è decisa a migliorare: "Spesso ho fatto fatica qui, ma è un torneo cruciale". In conferenza anche Keys, con dolci parole per Bouchard: "È sempre stata sé stessa, e la gente l'ha apprezzata"

di | 27 luglio 2025

Pegula in azione (Getty Images)

Pegula in azione (Getty Images)

La prima giornata di gara al WTA 1000 di Montreal, l'Omnium Banque Nationale ha riservato in realtà spazio anche ad alcune tra le migliori giocatrici presenti in tabellone, protagoniste in conferenza stampa. Come al solito, in Canada, i riflettori sono ancora sulla n. 4 al mondo Jessica Pegula, vincitrice delle ultime due edizioni. Oltre a lei, hanno parlato ai microfoni anche la n. 2 Coco Gauff (nonché prima testa di serie del tabellone), la n. 5 Mirra Andreeva e la n. 8 Madison Keys.

Pegula: "Tris in Canada? La strada è lunga, spero di ritrovare la magia"

"Ho molti bei ricordi tra qui e Toronto. Tutti continuano a dire: 'Three-peat, three-peat'. È ancora una lunga strada, ma spero di riuscire a ritrovare un po’ della magia che ho avuto qui in Canada negli ultimi anni e di giocare un buon tennis. I campi qui sono sempre un po’ più veloci, e questo si adatta bene al mio gioco mi esprimo bene. Forse è per questo che riesco ad adattarmi un po’ più in fretta.

Wimbledon sicuramente non è andato come volevo. Ero molto delusa, ma allo stesso tempo non è stato un male stare a casa per due, due settimane e mezzo prima della stagione sul cemento. Ora voglio solo resettare di nuovo qui a Montreal e sperare di riuscire a mettere in pratica ciò su cui ho lavorato nelle ultime settimane, competere al massimo e vedere cosa succede.

Preferisco i tornei più brevi, onestamente. Mi piace quando sono più veloci, entri, giochi e finisce lì. Quelli lunghi possono sembrare davvero interminabili, soprattutto prima di uno Slam. Non sono una fan dei tornei di due settimane. È mentalmente pesante, perché gli Slam sono già di due settimane, e trasformare tutto in uno Slam è stressante. Spero che questi due tornei siano davvero un buon compromesso. È la prima volta che lo facciamo, quindi dobbiamo abituarci, ma vedremo come andrà".

 

Gauff: "Tra le giocatrici americane c'è competizione sana"

"Sono davvero felice di essere tornata a Montreal. Dopo Wimbledon sono potuta tornare a casa, rilassarmi un po’ e poi fare un buon blocco di allenamento per cercare di ottenere buoni risultati qui e nel resto della stagione sul cemento.

È stato bello avere davvero un po’ di tempo in più. È per questo che non ho giocato a Washington: volevo avere un vero blocco di allenamento, cosa che non avevo da un po’ per via del calendario. Essere di nuovo a Montreal è fantastico, ed è sicuramente rigenerante. Mi piace il fatto che il torneo si alterni ogni anno con Toronto, perché dà una sensazione diversa ogni volta. Sono felice di essere tornata qui, mi piace molto questo torneo e vorrei un giorno fare davvero bene qui"

La carica di Gauff a Madrid (Getty Images)

La carica di Gauff a Madrid (Getty Images)

"A lungo termine, di sicuro le sorelle Williams hanno reso il tennis uno sport più popolare negli Stati Uniti - ha detto parlando della presenza di ben quattro americane nella Top 10 femminile -. Ovviamente abbiamo grandi icone come Chrissie Evert e Lindsay Davenport, ma io non sono cresciuta guardandole, e credo nemmeno molte delle giocatrici attuali, per una questione di età. Il tennis è uno sport molto popolare tra le donne, quindi molte delle nostre migliori atlete scelgono il tennis o l’atletica.

E poi c’è un effetto emulazione. Vedi un’altra giocatrice ottenere grandi risultati e pensi: “L’ho battuta in allenamento, se lei è arrivata in finale Slam, allora posso farcela anch’io”. Dietro le quinte siamo tutte molto amiche e ci sosteniamo a vicenda, ci alleniamo spesso insieme. Ci aiutiamo a vicenda a crescere. È bello vedere il tennis americano andare così bene, soprattutto tra le donne.

Non credo che sia la superficie che si adatta meglio al mio gioco, perché guardando la storia qui non ho fatto grandi risultati. I campi di allenamento mi sembrano molto più veloci dello stadio, che invece è un po’ più lento. Le palline quest’anno mi sembrano diverse, più pesanti del solito. Penso che questo torneo sia cruciale per avere una buona stagione sul cemento, indipendentemente dal risultato, perché qui imparo sempre molto".

Andreeva: "Devo tantissimo del mio successo a mia sorella Erika"

"È la mia prima volta a Montreal, quindi sono super entusiasta di giocare qui per la prima volta. Mi piacciono i campi, mi piace la città. Spero che magari nei prossimi giorni avrò la possibilità di fare un po’ di turismo e conoscere meglio la città. E ovviamente cercherò di giocare ogni partita con il 100% di concentrazione, poi vedremo come andrà.

Da piccola guardavo molto Maria Sharapova e Serena Williams - ha detto parlando delle sue ispirazioni -. Mi piaceva tantissimo il modo di giocare di Simona Halep. Ho avuto la possibilità di allenarmi con lei una volta sola, alla fine dell’anno scorso. Per me è stata un’esperienza surreale colpire la palla con una giocatrice che ammiravo così tanto quando giocava".

Impossibile però per lei dimenticare l'impatto avuto dalla sorella maggiore Erika, anche lei tennista professionista: "Posso dire che se mia sorella non avesse giocato a tennis, o se non fosse stata mia sorella, non credo che sarei qui così presto. Lei ha giocato molti tornei prima di me e mi ha mostrato la strada Se lei non avesse giocato, probabilmente ora sarei, non so, intorno alla posizione 200 del ranking. Sono davvero grata che mi abbia guidata per tutta la mia carriera".

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Keys: "Questa è la parte di stagione che preferisco, non vedo l'ora di giocare"

"Ho sempre amato giocare qui. Ho raggiunto la finale, credo, nove anni fa ormai, quindi ho molti bei ricordi. Non sono riuscita a giocarci con la costanza che avrei voluto, ma sento di aver ottenuto comunque buoni risultati. Sono stata contenta di aver avuto, dopo Wimbledon, qualche settimana per allenarmi e prepararmi. Sembrava fosse passato molto tempo dall’ultima volta che avevo avuto così tanto tempo per lavorare in allenamento tra un torneo e l’altro. Sono davvero entusiasta di tornare sui campi in cemento, specialmente in questo periodo dell’anno. È sempre il mio preferito, anche perché arrivano alcuni dei miei tornei preferiti. Non vedo l’ora".

Infine, Keys ha detto la sua sul nuovo format del torneo e sull'imminente ritiro di Eugenie Bouchard, con cui ha condiviso il campo sin dalla giovanissima età: "Penso che se fai un match lungo sia sempre piacevole avere il giorno successivo libero per recuperare un po’, ma penso anche che, una volta che sei a un torneo, non ci sia davvero molto riposo o recupero. Fai solo quello che puoi, gestisci la situazione, e i tuoi giorni di pausa non sono davvero di relax e tranquillità.

Per quanto riguarda Bouchard, posso dire che la conosco da molto tempo e ho giocato contro di lei fin da quando eravamo bambine. Ha avuto ovviamente una carriera fenomenale e ha raggiunto risultati incredibili. Penso che Genie sia semplicemente molto se stessa, e questo si percepisce. Tutto ciò che dice e fa è molto autentico. Credo che le persone siano sempre state attratte da questo"

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