Il coach Simone Vagnozzi rassicura sulle condizioni di Sinner: Ha avuto solo un po' di fastidio all'addominale, ma dopo il trattamento col fisioterapista è passato". Commenta poi la finale con Alcaraz e l'attuale momento di Jannik. "Sta diventando più tattico" spiega
di Ufficio stampa FITP, da New York | 06 settembre 2025
"Arrivare a un'altra finale Slam è qualcosa di fantastico, incredibile. Non diamo nulla per scontato. Vediamo che succederà". Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha commentato così in zona mista la vittoria del numero 1 del mondo contro Felix Auger-Aliassime in semifinale allo US Open. Una vittoria che ha permesso a Jannik Sinner di raggiungere la quinta finale Slam consecutiva: si giocherà il titolo contro Carlos Alcaraz domenica alle 20, diretta in chiaro e gratis su SuperTennis.
Nel corso del match Sinner ha chiesto un medical time-out alla fine del secondo set. "Ha avuto solo un po' di fastidio all'addominale a un certo punto, ma dopo il trattamento col fisioterapista è passato. Quando è rientrato, nei primi game non sapeva bene come stava, quindi non forzava; poi ha iniziato a spingere e il servizio è andato sempre meglio. Credo che sia tranquillo per domenica" ha rassicurato tutti Vagnozzi, che peraltro nel corso della partita aveva suggerito a Jannik di essere un po' "un giocatore di poker".
"A volte sei stanco e non devi farlo vedere all'avversario. Oggi nel secondo set è scesa un po' l'energia: se l'avversario lo percepisce, può prenderne vantaggio. Devi saper mascherare un po' emozioni e situazioni fisiche" ha spiegato Vagnozzi, soddisfatto di aver visto Sinner emergere da un match durissimo contro un Auger-Aliassime in una delle sue versioni migliori di sempre. "Durante la partita avevamo consigliato qualche kick in più per iniziare lo scambio in vantaggio. Poi il fastidio all’addominale complicava la situazione, sentiva più dolore lanciando la palla indietro. Forse a un certo punto ha giocato troppo centrale e Aliassime ha potuto sventagliare il dritto. Non è facile cambiare altezze contro chi serve e spinge così tanto" ha sottolineato.
Secondo Vagnozzi, Jannik "sta diventando più tattico. Prima giocava solo su se stesso, ora riesce a lavorare anche sui punti deboli dell’avversario. La palla va velocissima, è difficile cambiare tanto, ma cerchiamo sempre qualche soluzione: stasera per esempio palle più liftate sul rovescio di Auger-Aliassime, cercando di aprire più l'angolo".


Partite come questa, ha aggiunto, "a volte servono per godersi di più il percorso. Quando sei dentro, sei un po' sballottato da tutte le parti, è una ruota che gira" ha detto Vagnozzi, che cerca sempre di guardare al percorso eccezionale di Jannik da una prospettiva tale per cui non si perda di vista un punto fondamentale. "Le difficoltà negli Slam sono normali, lui però ci ha abituato male perché ne incontra poche" ha sottolineato.
Per la prima volta dal 1964 che gli stessi due giocatori si incontrano in tre finali Slam su quattro in singolare maschile in un anno. Al Roland Garros Alcaraz ha vinto la finale più lunga nella storia del torneo dopo aver salvato tre match point. A Wimbledon Sinner è entrato nella storia, diventando il primo campione italiano ai Championships in singolare. In quel match lo spagnolo aveva ammesso: "Non riesco a tenere il suo ritmo, tira troppo forte per me".
"Spero che lo dica anche domenica!" ha commentato Vagnozzi in vista dell'atto terzo del 2025 in una finale Slam, che deciderà anche chi sarà il numero 1 del mondo da lunedì. "Sarà un match complicatissimo, Carlos proverà a fare qualcosa di diverso rispetto alla finale di Wimbledon, quindi dobbiamo prepararci. Domani sarà importante lavorare su qualche dettaglio tattico. Poi bisogna andare a giocare, godersela e spingere senza pressioni".
A questa finale Sinner arriva, ha commentato il coach del numero 1 ATP, "arriva con tanta fiducia dopo un anno giocato bene. Sarà un match difficilissimo con Carlos, che sta giocando altrettanto bene: sarà uno spettacolo anche domenica".


I due leader del tennis mondiale di oggi si conoscono e si rispettano. Ma c'è ancora la possibilità, secondo il coach dell'attuale numero 1 ATP, "di sorprendere l'avversario dal punto di vista tattico. Gli aggiustamenti ci sono sempre, anche durante la partita. Carlos può variare molto, può fare diverse tattiche, quindi bisogna prepararsi al meglio e cercare di eseguire il piano studiato".
Anche il bel clima all'interno del team, ha concluso, aiuta a mantenere concentrazione e leggerezza, e ad affrontare con spirito giusto momenti complessi e grandi sfide. "Cerchiamo di viverla nel modo più tranquillo possibile. È lavoro, ma anche divertimento e passione - ha detto -. Siamo privilegiati ad essere qui e dobbiamo godercela il più possibile".
