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Solana Sierra, prima lucky loser agli ottavi a Wimbledon

La storia di Solana Sierra, la 21enne argentina che ha raggiunto da lucky loser gli ottavi nella sua prima partecipazione in main draw a Wimbledon ed è così sicura di entrare in Top 100

di | 04 luglio 2025

La gioia di Solana Sierra a Wimbledon (Getty Images)

La gioia di Solana Sierra a Wimbledon (Getty Images)

Non aveva mai giocato in main draw a Wimbledon, Solana Sierra, prima di quest'anno. Entrata come lucky loser, l'argentina ha stupito tutti. Al primo turno ha sconfitto Olivia Gadecki, al secondo ha sorpreso Katie Boulter, numero 43, e al terzo ha battuto in tre set la spagnola Cristina Bucsa. Ha raggiunto così gli ottavi di finale, e si è garantita l'ingresso in Top 100 nel ranking WTA: dovrebbe salire tra le prime 70 nella prossima classifica, pubblicata lunedì 14 luglio.

Prima lucky loser agli ottavi nella storia dei Championships, nei quarti affronterà la tedesca Laura Siegemund (104 WYA) che ha eliminato a sorpresa Madison Keys.

Dallo scorso marzo Sierra si allena all'accademia di Rafa Nadal. Ci è arrivata grazie all'intermediazione del coach brasiliano Daniel Gomez da Costa, che lavora alla Rafa Nadal Academy con la sorprendente filippina Alex Eala. Un altro coach dell'accademia, il portoghese Miguel Fragoso, la accompagna a Wimbledon. Per la preparazione atletica, invece, continua il lavoro in Argentina con il team di Sportslab, guidato da Martiniano Orazi, ex preparatore di Juan Martín del Potro che lavora con Sebastián Báez.

Il tennis non è stato il primo amore di Sierra. Nata a Mar del Plata, figlia unica di una coppia di appassionati di paracadutismo, fin da piccola mostra un'energia travolgente. Come racconta il padre Omar al quotidiano argentino La Nacion, da piccola ha praticato nuoto, danza, pallacanestro. Poi è arrivato il tennis. All'inizio, quando non aveva ancora tre anni, il padre la portava in un campo da padel e le insegnava a colpire palline su cui disegnava facce.

“Si divertiva tantissimo, non si fermava mai. Siamo sempre stati una famiglia di classe media e come genitori abbiamo avuto il tempo da dedicarle. Ha aiutato il fatto che fosse figlia unica; ci siamo potuti concentrare di più su di lei. Anche se ha dodici cugini che sono come fratelli. Partecipando ai tornei abbiamo girato tutto il paese”, ricorda Omar a La Nacion.

A cinque anni comincia a prendere lezioni a cinque anni presso il club Teléfonos, nella scuola diretta da Bettina Fulco, ex numero 23 del mondo (best ranking raggiunto nel 1988). Quando di anni ne aveva nove è passata al club Once Unidos con l’allenatore Hernán Cortez che le ha insegnato un tennis offensivo e potente, ispirato allo stile delle sorelle Williams. Ha avuto anche modo di vederle, Serena e Venus, nel 2015 quando hanno giocato un match di Billie Jean King Cup, allora Fed Cup.

Solana Sierra esulta a Wimbledon (Getty Images)

Solana Sierra esulta a Wimbledon (Getty Images)

Solana ha sempre creduto in quello stile di gioco, anche se nei primi anni ha vissuto momenti difficili e perso tante partite. Arrivata ad essere la miglior Under 12, poi la miglior Under 14 della nazione, ha affrontato in quegli anni Andanin Vilas, la figlia maggiore di Guillermo, che in un'occasione le dà un consiglio: "Ricordati che il tennis è sacrificio, sacrificio e sacrificio".

Se l'è ricordato sempre. Da junior, è stata numero 7 del mondo nel 2022 e ha raggiunto una finale al Roland Garros. Ha giocato negli Interclubes, i campionati a squadre da sempre sentitissimi in Argentina, difendendo i colori del San Lorenzo. Si è allenata per un periodo a Barcellona con Carlos Rampello (che ha forgiato la carriera di Nadia Podoroska, ex semifinalista al Roland Garros), poi negli ultimi anni a Canning e l’anno scorso nella academy di Sebastián Gutiérrez al GEBA dove lavorava anche Javier Frana prima di diventare capitano della squadra argentina di Coppa Davis.

Solana Sierra in azione a Wimbledon (Getty Images)

Solana Sierra in azione a Wimbledon (Getty Images)

Solana non ha mai ricevuto supporto ufficiale dalla Federazione Argentina. Si è sentita anche poco tutelata quando, nel 2022, è stata scelta per giocare in singolare, sotto 1-2, contro il Brasile in Billie Jean King Cup: ha perso nettamente contro la più esperta Laura Pigossi nel match che ha determinato il successo della nazionale verdeoro. Quell’esperienza negativa le ha lasciato il segno, ma è comunque tornata in squadra.

Da quel momento, tuttavia, è iniziata la sua ascesa. Nel 2023 ha vinto l'ITF da 25 mila dollari di Tucuman e ha chiuso la stagione tra le prime 200. Nel 2024 è entrata in Top 150 dopo aver debuttato in uno Slam allo US Open e aver raggiunto i quarti al WTA 125 di Barranquilla. Quest'anno ha portato a 15 il totale dei suoi titoli nel circuito ITF in singolare. Ma niente supera l'emozione a Wimbledon. Il torneo da sogno nell'anno delle sorprese.


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