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Cobolli, che emozione: “Un momento che non dimenticherò mai”

Battuto Cilic in quattro set. In tribuna il papà Stefano (che non riesce a trattenere le lacrime) e l'amico Bove: "Dal primo giorno mi ha detto che sarei arrivato a lunedì"

di | 07 luglio 2025

Tutta la felicità di Flavio Cobolli (foto Getty Images)

Tutta la felicità di Flavio Cobolli (foto Getty Images)

La prova di maturità sul campo contro una ‘vecchia volpe’ come Marin Cilic, l’abbraccio commosso alla famiglia, con papà e fratello vinti dalle lacrime, il giro di campo tra selfie e autografi, fino all’onore del ‘Theatre’, la sala conferenze principale di Wimbledon… la normalità per le prime teste di serie del torneo, il segnale che stai facendo qualcosa di grande per tutti gli altri. Flavio Cobolli ha festeggiato così il primo quarto di finale Slam della sua carriera: “Ho sempre sognato di essere qui e giocare questo torneo – le prime parole a caldo nell’intervista post match - , mai avrei immaginato di poter raggiungere i quarti di finale. Ho iniziato a giocare a tennis per vivere match come questi in tornei come questo. È un momento che non dimenticherò mai. Ora finalmente giocherò sul Centrale, e me lo sono meritato”.
 
Come si è meritato l’onore della sala conferenze dei ‘grandi’: “Fin da quando ho iniziato a giocare a tennis – racconta -, tutti mi ripetono che sono nato per giocare match di questo tipo. Mi hanno sempre visto freddo ed energico sul campo e questi sono i match in cui posso dare il meglio. E credo sia vero; ho sempre amato confrontarmi con i grandi giocatori, contro le leggende del nostro sport. Sono molto emozionato perché questo è un giorno che non dimenticherò mai. Sono orgoglioso di quello che sto facendo e dell’atteggiamento che ho sul campo”.
 
Il tennista romano ha gestito con grande maturità il match contro un veterano, ex finalista di questo torneo e un ex vincitore Slam: “Sono sceso in campo con l’idea di godermi il momento – ha spiegato - , conosco bene Marin e sapevo che giocando con un certo atteggiamento avrei avuto la chance di batterlo. Mi sono detto di essere molto aggressivo e di rimanere sempre con l’atteggiamento giusto, questo rappresenta un aspetto importante del mio gioco”.
L'esultanza di Flavio Cobolli a Wimbledon (Getty Images)

L'esultanza di Flavio Cobolli a Wimbledon (Getty Images)

In tribuna, insieme alla famiglia e al team, anche l’amico di sempre, Edoardo Bove: “E’ dal primo giorno che mi dice che sarei arrivato a lunedì – racconta - ; ho avuto la fortuna di averlo qui con me oggi e ci sarà anche prossima partita. Sono abituato ad avere sempre tante persone accanto a me, persone che mi sostengono e stasera festeggeremo tutti insieme la vittoria”.
 
Significativo che, il risultato più prestigioso della carriera e il nuovo best ranking, siano arrivati in una stagione che sembrava nata non sotto i migliori auspici: “La chiave – spiega - credo sia stata la voglia di cambiare la situazione di un avvio di stagione complicato. Mi sono allenato di più, mi sono allenato meglio, il mio atteggiamento in campo è migliorato e questo ha fatto si che arrivassero dei risultati inaspettati che hanno cambiato la stagione. Mai avrei pensato di raggiungere i quarti a Wimbledon, ma sta accadendo. Sono contento di quello che sto facendo e di quello che ho fatto per cambiare la stagione. Sono migliorato nella mia voglia di migliorare… c’è tanto lavoro dietro, mangio meglio, mi alleno meglio… ho un team intorno a me che mi ha aiutato. C’è serenità intorno a me, e questo è importante per il mio carattere”.
 
Lo ha raccontato in questi giorni londinesi, Flavio si allena solo con i migliori e la scelta evidentemente sta pagando: “Cerco sempre di rubare qualcosa ai più forti – conclude – ; mi alleno sempre con Jannik, con Carlos, con Nole… cerco di allenarmi il più possibile con i migliori e questo mi aiuta per il torneo e per la carriera. Anche se è più dura, in particolare per l’attenzione che ci devi mettere, credo che sia la cosa giusta da fare. Più che per la parte tennistica, straordinaria e sotto gli occhi di tutti, è la parte mentale la cosa che colpisce di più di questi campioni”.
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