Le dichiarazioni delle singolariste statunitensi e della capitana Davenport al termine della finale di Billie Jean King Cup persa per 2-0 contro l’Italia
21 settembre 2025
Niente da fare nella finale della Billie Jean King Cup per gli Stati Uniti, superati per 2-0 dall’Italia che ha archiviato la contesa grazie agli incontri di singolare vinti da Elisabetta Cocciaretto su Emma Navarro (6-4 6-4) e Jasmine Paolini su Jessica Pegula (6-4 6-2). Si chiude, dunque, al secondo posto l’avventura a Shenzhen per le ragazze capitanate da Lindsay Davenport, costrette a rimandare l’appuntamento con il titolo numero 19 nella competizione.
“Oggi è stata dura - ha esordito Navarro in conferenza stampa -. Non ho giocato il mio miglior tennis, ma ho trascorso una settimana fantastica insieme a un grande gruppo: è un privilegio poter indossare la maglia degli Stati Uniti, ogni volta che scendo in campo provo delle sensazioni incredibili e sono grata di aver avuto questa opportunità. Bisogna dare i giusti meriti alla Cocciaretto che da fondocampo mi ha messo tanta pressione, senza farmi sentire a mio agio. Elisabetta ha anche servito molto bene, portando a termine il suo piano di gioco aggressivo senza tanti errori, mentre io sono consapevole di non aver fatto abbastanza”.
Emma Navarro
Una sconfitta difficile da digerire anche per Jessica Pegula, che nei quattro precedenti con Paolini si era sempre imposta in due set. “Oggi non è stata la nostra giornata - ha ammesso l’attuale numero 7 del ranking Wta -, ma dobbiamo comunque essere contente di essere arrivate in finale. Il game del 4-4 nel primo set ha orientato la sfida dalla parte di Jasmine, che ha poi giocato un gran tennis anche nel secondo parziale. Mi sentivo quasi in controllo in avvio, ma poi le cose non sono andate per il verso auspicato”.
Jessica Pegula
Non è mancato, da parte di Pegula, un approfondimento circa le sensazioni che si provano a giocare le fasi finali di Billie Jean King Cup in questo momento della stagione, con ancora tanti tornei individuali da disputare: “Dopo gli Us Open ci si sente sempre un po’ su di giri, essendo l’ultimo Slam dell’anno. Siamo rientrate tutte nelle nostre case prima di affrontare questa trasferta che, per fortuna, ci ha permesso di mettere diverse partite sulle gambe. Adesso dobbiamo resettare e pensare agli ultimi appuntamenti Wta: l’adattamento alle condizioni della Billie Jean King Cup, fuso orario compreso, non è stato complicato”.
Inevitabile un po’ di delusione nelle parole della capitana statunitense Lindsay Davenport, che ha però sottolineato anche l’ottimo percorso della sua formazione: “Questo evento è stato straordinario, ci siamo divertite tanto a giocare a Shenzhen. Ci dispiace per l’esito della finale, ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti: se la Navarro non avesse battuto la Putintseva tre giorni fa, chissà cosa sarebbe successo… Complimenti alle ragazze italiane perché hanno giocato benissimo: da parte nostra, ci auguriamo di poter avere un’altra chance già l’anno prossimo. Abbiamo provato a dare tutti del nostro meglio, ma non è bastato: eravamo focalizzati sull’obiettivo, ma a volte capita di non andare a segno”.
La capitana Davenport con Emma Navarro
Binaghi: "Un trionfo storico per il nostro tennis"
Le immagini del trionfo azzurro
Garbin: "Stiamo scrivendo la storia"
Le ragazze: "Siamo una squadra fantastica"
Gli USA: "L'Italia ha giocato benissimo"