

L'azzurro (n. 139 del mondo), reduce dalle qualificazioni, ha sconfitto in tre set il portoghese Jaime Faria (n. 115)
di Samuele Diodato | 15 luglio 2025
A distanza di quasi cinque anni dalla prima (e fino ad oggi unica), Andrea Pellegrino (n. 139 ATP) è tornato a vincere un match nel circuito nel circuito maggiore. All'esordio nel "250" di Bastad, in Svezia, il pugliese classe 1997 - reduce dalle qualificazioni - ha sconfitto col punteggio di 26 63 63 il portoghese Jaime Faria (n. 115). Un successo importantissimo per lui, che proprio poche settimane fa era rientrato nella Top 200 grazie alla finale nel Challenger 175 di Estoril, seguito poi dal trionfo nel Challenger di Perugia. Al secondo turno, Pellegrino si regala dunque la sfida contro la testa di serie n. 2 Tallon Griekspoor, n. 29 al mondo.
L'unica vittoria risaliva al primo turno dell'ATP 250 di Cagliari del 2020, quando Stefano Travaglia si ritirò contro Pellegrino nel corso del terzo set. Oggi, Andrea è un giocatore estremamente più maturo, e contro Faria ha inciso anche la freddezza e la voglia di rivalsa, ancor di più dopo il primo set perso. Ha sfruttato la incoscienza del portoghese classe 2003 (autore di 43 gratuiti), ha resistito ai suoi assalti da fondo campo e l'ha spuntata con un solo break del set decisivo, avendo cancellato complessivamente 8 delle 11 palle break concesse.
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Contro Griekspoor, giocherà la sua seconda partita in assoluto di fronte ad un Top 30. La prima, poche settimane fa, gli ha regalato lo "scalpo" più prestigioso della sua carriera, quello dell'allora n. 19 Felix Auger-Aliassime, battuto 75 64 negli ottavi di finale di Estoril. Contro i Top 100, ha vinto 19 partite totali, e in questo 2025 ha uno score positivo di 5 successi e 4 sconfitte.
IL MATCH. Impiega purtroppo più tempo dell’avversario, per entrare in partita, Pellegrino, che perde la battuta nel suo primo turno, con un doppio fallo sul 40-15. Le cose si riassestano per lui nel quarto game, quando vince il primo punto con un bel vincente lungolinea e poi piazza una palla corta: una “combo” lo aiuta a muovere finalmente il punteggio.
Nel settimo game, sotto 2-4, si procura anche due occasioni del contro-break grazie ad altrettanti errori di dritto del portoghese. Il quale, però, trova la prima sui due punti più importanti del set, riuscendo a comandare lo scambio. È proprio il servizio, in fondo, il colpo che scava il divario tra i due.Faria vince l’80% dei punti con la prima, mettendola in campo il 65% delle volte. Pellegrino è sul 71%, ma con un rendimento del 60%. Sulla seconda, poi, scende al 33%, e proprio dopo una di queste, sbagliando il dritto dopo una risposta profonda dell’iberico, l’azzurro cede nuovamente il servizio, e questa volta anche il set per 6-2.
I game più complessi del match, tutti in serie, arrivano nel secondo set, dove Pellegrino trova più continuità da fondo e salva – questa volta sì, anche grazie al servizio – quattro palle break tra secondo e quarto gioco. A sua volta, ne manca una con il dritto dal centro, nel terzo gioco, ma contando su una maggiore pazienza dal punto di vista tattico riesce ad imporsi. Dal 2-2, aumentano a dismisura i gratuiti di Faria (18 a fine parziale) e Pellegrino, che intanto riesce anche a star più vicino al campo, muovendo costantemente il proprio avversario, gli strappa per tre volte consecutive il servizio e dopo poco più di un’ora di gioco porta il match al set decisivo.
Come nel secondo, in verità, il primo a rischiare grosso è proprio il pugliese classe 1997, nel terzo game. Sulle due palle break concesse, non consecutive, le scelte tattiche si rivelano però impeccabili. Prima chiama a rete Faria con un drop, piazzando poi il passante col dritto, e sulla seconda forza l’errore dell’avversario con un ottimo kick sul rovescio bimane. Chance che evidentemente rimangono nella testa del portoghese classe 2003, più potente da fondo ma anche più instabile e frettoloso. Pellegrino, invece, fa valere la sua maggiore esperienza, trova il break, lo conserva sino alla fine e si regala una vittoria che ribadisce il suo ottimo momento di forma.
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