

Il greco, impegnato questa settimana con la sua Grecia nell’Hopman Cup di Bari insieme a Despina Papamichail, in un’intervista a Tennis 365 ha aggiunto che gli manca un exploit in un grande torneo per ripartire
di Tiziana Tricarico | 16 luglio 2025
Bisogna andare indietro di sette anni per ritrovare Stefanos Tsitsipas così indietro nel ranking mondiale: n.27 ATP era infatti la posizione che il greco occupava il 6 agosto del 2018. Ma a quell’epoca il 26enne di Atene - impegnato questa settimana con la sua Grecia nell’Hopman Cup di Bari (live su SuperTennis) insieme a Despina Papamichail - aveva raggiunto solo una finale nel circuito maggiore, a Barcellona (stoppato da Nadal).
Di lì a poco avrebbe giocato la sua prima finale da “1000”, in quel di Toronto, fermato ancora da Rafa, mentre avrebbe chiuso la stagione conquistato il suo primo trofeo ATP a Stoccolma, battendo Fognini in semifinale e Gulbis in finale. Da allora sono entrati nella bacheca di Tsitsipas altri 11 trofei (il più recente quello del “500” di Dubai lo scorso febbraio, che è anche l’ultima volta che è arrivato in fondo ad un torneo) ed ha disputato altre 16 finali.
Da un paio di stagioni Stefanos non è più lo stesso: sì perché anche nel 2024, a parte le due settimane super con il terzo trionfo a Monte-Carlo e di seguito la finale a Barcellona, il greco non ha recitato un ruolo da protagonista.
Quest’anno poi, a parte la settimana negli Emirati Arabi Uniti, non ha più messo insieme tre match nello stesso torneo. E negli ultimi due mesi ha vinto una partita al Roland Garros, una ad Halle mentre a Wimbledon si è ritirato dopo aver perso i primi due set con il qualificato francese Royer.
E per ora nemmeno l’ingresso nel team di Goran Ivanisevic è servito a granché: anzi, il croato ha “sparato a zero” sul nuovo “pupillo” (“Mai visto uno in condizioni peggiori delle sue”), probabilmente per spronarlo a darsi da fare per riprendersi il posto che gli spetta. In un’intervista a Tennis 365 Tsitsipas ha confessato che i suoi obiettivi sono cambiati drasticamente dopo i risultati ottenuti nelle ultime settimane.
Come già aveva fatto nella conferenza stampa dopo il ko al primo turno di Wimbledon, si è aperto ancora una volta sulla sua situazione, parlando dei suoi problemi senza toppi giri di parole. Stefanos ha parlato di un infortunio - un problema alla schiena - che gli impedisce di dare il meglio in campo ed ha accennato alla possibilità di un ritiro anticipato se non troverà una soluzione nei prossimi mesi.
“Sento che mi manca solo un torneo per far scattare di nuovo tutto, per far quadrare i conti. Non solo un paio di partite. Ho bisogno di un grande torneo per sentire che sono dove voglio essere - ha detto il 26enne di Atene, arrivato fin sul terzo gradino del podio mondiale ad agosto del 2021 -. Il mio livello è lì. La mia fiducia non è emersa nei match più combattuti e complicati. Ho perso qualche punto qua e là e sappiamo tutti che il tennis ‘è’ qualche punto qua e là. Non ho prestato attenzione né mi sono concentrato sui dettagli, e non direi che si tratta di fortuna, ma a volte serve un po' di abilità qui e un po' di fortuna là. È da questo che dipende come va a finire la partita. Voglio riprendermi da tutto questo perché so che dove sono ora non è un buon posto dove stare e che mi merito molto di più. Ma per riuscirci devo anche dare il massimo e sostenere i sacrifici che si devono fare quotidianamente per arrivarci. Essere tra i primi cinque o tra i primi dieci non è una cosa facile. Non si può mai pensare di appartenere a quel posto, perché se si vuole essere lì, si devono ottenere risultati”.
La politica è quella dei piccoli passi: “Vorrei iniziare con obiettivi più piccoli, solo per rivedermi nei grandi momenti, che considero quelli dalle semifinali alle finali - ha detto ancora Tsitsipas -. Quelli sono i momenti in cui muoio dalla voglia di vedermi. Vorrei partire da lì e vedere come posso lottare in quelle partite, perché quando arrivi a quel punto, ti mancano una o due partite. È lì che puoi davvero lottare per il tuo sogno. Se finisci i tornei al terzo turno o ai quarti di finale, non sei ancora arrivato. Il mio desiderio è quello di lavorare sodo e di fare tutto quello che serve per cercare di raggiungere quella posizione, per cercare di darmi un'altra possibilità”. Che le parole di coach Ivanisevic abbiano punto nell’orgoglio Stefanos?
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