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Hopman Cup: Italia, la finale delle prime volte (domenica live SuperTennis alle 17.30)

La prima finale per l'Italia in Hopman Cup può dare un'ulteriore spinta al 2025 di Cobolli e Bronzetti

di | 19 luglio 2025

Flavio Cobolli e Lucia Bronzetti

Flavio Cobolli e Lucia Bronzetti

Sarà Italia-Canada la finale della Hopman Cup 2025, un duello fra due nazioni mai arrivate così avanti jella manifestazione. Appuntamento alle 17.30 domenica su SuperTennis, in diretta e in chiaro. È un ulteriore risultato che conferma il periodo d'oro del tennis italiano naschile.

"La Federazione Italiana ha lavorato bene negli ultimi dieci anni, ha investito tanto e penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro" diceva a febbraio Flavio Cobolli (19 ATP)  che in finale sfiderà Felix Auger-Aliassime (28). Il romano l'ha battuto due volte su due, sempre sul duro, l'anno scorso ad Acapulco e al Masters 1000 canadese a Montreal.

Dal 2017, oltre al classico appuntamento al Foro Italico con gli Internazionali BNL d'Italia, siamo diventati il centro del mondo anche dal punto di vista delle grandi manifestazioni. Prima le Next Gen ATP Finals presented by PIF (2017-2022) poi dal 2021 le Nitto ATP Finals assegnate a Torino dal 2021 al 2025, poi confermate in Italia fino al 2030. Da quest'anno, poi, e fino al 2027, l'Italia ospiterà a Bologna le finali di Coppa Davis. Alla geografia del grande tennis si è unita Bari, per la prima edizione italiana della Hopman Cup, competizione mista a squadre che si è giocata a Perth a gennaio dal 1989 al 2019. 

Indimenticabile l'ultima edizione australiana conclusa con il doppio misto del secolo: Roger Federer con Belinda Bencic da un lato, Serena Williams con Frances Tiafoe dall'altra, di fronte a 14.064 spettatori, record all-time della manifestazione. Il selfie a fine partita è diventata una delle immagini tennistiche degli anni 2000. Lo sarà anche questa, la prima con l'Italia a giocarsi il titolo.

Selfie di Serena Williams e Roger Federer in Hopman Cup nel 2019 (Getty Images)

Selfie di Serena Williams e Roger Federer in Hopman Cup nel 2019 (Getty Images)

I campioni che hanno dato spettacolo in trent'anni a Perth hanno onorato al meglio il nome della leggenda sportiva di cui la manifestazione porta il nome, Harry Hopman, mentore di generazioni di grandi australiani (su tutti Rod Laver, unico al mondo a completare due volte il Grande Slam), che ha guidato la sua nazionale a 15 trionfi in Coppa Davis tra il 1938 e il 1969.

Tornata in calendario a Nizza a luglio, la Hopman Cup esalta un giocatore come Flavio Cobolli. Entrato per la prima volta in Top 20 dopo Wimbledon, il romano vive da sempre con un positivo trasporto le grandi sfide e le competizioni a squadre. "Tutti nella mia famiglia, nel mio team, mi dicevano ogni giorno che sono nato per giocare partite così, perché mi vedevano freddo ed elettrico in campo. Penso che sia vero, perché adoro giocare contro grandi avversari nei tornei più importanti del mondo" diceva a Wimbledon prima di sfidare Novak Djokovic nel suo primo quarto di finale Slam. Pur sconfitto, il suo approccio ha pienamente confermato quanto la famiglia e il team, nello specifico, avessero ragione.

Flavio Cobolli

Flavio Cobolli

I suoi risultati stanno dando ragione al padre-coach Stefano anche sotto un altro punto di vista. "Per me il cemento è questa la sua superficie migliore, i suoi miglioramenti tecnici più importanti sono su servizio e gioco a rete e questi aspetti si imparano meglio sulle superfici veloci" diceva a SuperTennis nel 2024. Da allora, ha dichiarato a Wimbledon dopo la vittoria del figlio su Marin Cilic negli ottavi che l'ha commosso fino alle lacrime, attraverso il lavoro e la sua determinazione, sta avendo dei miglioramenti che forse neanche io mi aspettavo".

Nella manifestazione che ha aperto al futuro il mondo del tennis, la prima in cui è stata testata la possibilità di rivedere il segno attraverso una ricostruzione digitale della traiettoria e del punto di rimbalzo (l'Electronic Line Calling, ovvero il VAR del tennis), Cobolli vede passare il suo, di futuro.

E' il crocevia di una stagione in cui ha vinto i primi due titoli in carriera, e si prepara a provare a confermare o migliorare la finale di Washington e a giocare lo US Open, ultimo Slam dell'anno trasmesso in diretta e in chiaro, gratis e per tutti, su SuperTennis con uno status e un ranking mai posseduto prima.

Lucia Bronzetti in azione in Hopman Cup (Foto Tennium)

Lucia Bronzetti in azione in Hopman Cup (Foto Tennium)

La finale di Hopman Cup può dare una nuova spinta anche a Lucia Bronzetti (64 WTA) che ha sconfitto nel girone la croata Donna Vekic e la francese Chloe Paquet. E in finale si misurerà per la prima volta con un'ex campionessa Slam come Bianca Andreescu (185). "Quando si gioca per l'Italia si riesce sempre a dare qualcosa in più e davanti al nostro pubblico è stato ancora più bello. Avremo bisogno ancora di tanto tifo" ha detto dopo il successo all'esordio alla Fiera del Levante. Nel match contro Paquet, vinto solo al match tie-break, ha ammesso di non aver giocato il suo match migliore. "Ero molto tesa ma ho provato a star lì aggrappata con le unghie. Ho cercato di portarla a casa, è andata bene e sono contenta. Ho avuto tante chance, ma nei momenti importanti mi è tremato un po’ il braccio. Mi sono incartata sempre di più però mi sono detta ‘lotta con quello che hai’. Questi sono match che servono" ha detto.

Match che servono a ritrovare il gusto della competizione e ad allontanare pensieri negativi che l'hanno indotta perfino a pensare di smettere di giocare, come ha raccontato a Wimbledon. "Mi sono messa addosso pressioni da sola, non mi sentivo più libera e non mi divertivo più – ha detto - . Ero completamente bloccata. Avevo perso la felicità nel giocare, nel fare questo sport che è la mia passione oltre che il mio lavoro". Da Wimbledon qualcosa è cambiato, l'esperienza in Hopman Cup condivisa con Cobolli può colorare d'azzurro la sua estate. E cambiare il futuro della stagione.


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