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Cobolli extralusso, brilla sul Centre Court ed esce tra gli applausi: “Orgoglioso di quel che ho fatto”

Flavio gioca una partita favolosa contro Novak Djokovic. Dopo il primo quarto di finale Slam, festeggerà anche il nuovo best ranking numero 19 del mondo

di | 09 luglio 2025

Flavio Cobolli lascia il campo a Wimbledon (Getty Images)

Flavio Cobolli lascia il campo a Wimbledon (Getty Images)

Sono molto orgoglioso di me stesso”. Flavio Cobolli entra fiero nella sala conferenze principale dell’All England Club. Il suo Wimbledon 2025, il miglior Slam della carriera, è terminato da circa un'ora con una partita a dir poco favolosa contro una delle leggende viventi di questo sport: “Ho giocato un gran match, anche se non è stato facile entrare sul Centre Court per la prima volta - racconta - . Ho fatto un gran lavoro, ho dato tutto quello che avevo ma non è stato sufficiente. Sono felice del torneo, del tennis espresso e della mia forma, anche se sono un po’ triste perché penso che avrei meritato qualcosa in più, avrei meritato almeno il quinto set”.  
 
Flavio, che da lunedì sarà numero 19 del mondo, ennesimo best ranking della sua giovane carriera, ha giocato per lunghi tratti alla pari con Novak Djokovic: “Sono stato aggressivo fin dall'inizio sul suo dritto - ha spiegato - e credo di aver servito bene. Ho fatto tutto al meglio ma non è stato sufficiente contro una leggenda del nostro sport. Lui ha giocato meglio i punti importanti, ho provato a portarlo ai suoi limiti ma non l’ho fatto fino alla fine. Entrare in quel campo mi ha messo un po’ paura, ma una paura positiva. Nel secondo set ho sentito un calo fisico, un calo di adrenalina che si era accumulata nel primo set. Mi sono sentito più pesante, ma nel terzo e quarto set è andata meglio. Credo sia dipeso da un po’ di inesperienza a giocare partite del genere. Giocarne tante mi aiuterà. Cosa mi ha detto? Mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che presto entrerò tra i top 10”.
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Questi mesi, e l’ascesa repentina nel ranking, hanno insegnato molto al giovane tennista azzurro: “Non è importante fare bei colpi, ma vincerli – dice sorridendo - . Ho imparato che per far bene sul campo bisogna fare le cose al meglio fuori dal campo. Per fare questi risultati e rimanere a questi livelli devi allenarti meglio, mangiare bene e dormire bene. Piccole cose che alla fine sono molto grandi. Dopo Amburgo, il secondo titolo della carriera, sono cambiate le cose, credo di più in me stesso”.
 
Nel corner riservato a manager e PR si affaccia anche Fabio Fognini: “Se sono qui è perché ho iniziato a vedere i suoi match in tv – ha detto Flavio rivolgendosi direttamente all’ex numero 9 del mondo - ; mi ha spinto a scegliere questo sport e spinto a credere nei miei sogni. È stato il mio idolo, è una persona su cui posso fare affidamento. Se oggi il tennis italiano è in questo stato è anche grazie a Fabio. Io non ho mai visto un ribelle ma solo un bravo ragazzo e un gran combattente”.

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