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Le regole del gioco

Niente giudici di linea, alle Next Gen giudica occhio di falco

Dalla sua introduzione, l'evento milanese ha messo la tecnologia al servizio dei giocatori. Per questo, niente più giudici di linea ma l'occhio di falco costantemente impegnato. I giocatori possono comunque rivedere le chiamate, ma solo per togliersi la curiosità

di | 06 novembre 2021

Il campo senza corridoi è già affascinante di suo, perché ricorda quello del 'Masters' di una volta. Ma alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di Milano, si va oltre. Non ci sono nemmeno i giudici di linea, e l'unico ufficiale di gara è l'arbitro di sedia, dotato di un tablet.

Possibile? Sì, perché in questi anni, la tecnologia è sempre stata al servizio del torneo riservato ai migliori Under 21 al mondo, consentendo di testare un sistema che poi è tornato particolarmente utile in periodo di pandemia.

  • Viene utilizzato il sistema di occhio di falco live, ossia su ogni colpo di ogni punto. Di conseguenza sparisce la possibilità per il giocatore di chiedere una ulteriore conferma, come invece accade nel circuito nei tornei sul veloce o sull'erba che hanno mantenuto i giudici di linea. Per esempio Wimbledon.
  • Il giocatore può chiedere di rivedere un colpo finito vicino alla riga, ma solo a scopo illustrativo. La decisione non cambierà in ogni caso. 
  • Il sistema ha un minimo margine di errore, che è però considerato tollerabile perché inferiore al margine di errore dell'occhio umano.
  • L'unica superficie che ancora non adotta occhio di falco - almeno nel Tour maggiore - è la terra battuta. Sul rapido e sull'erba, invece, 'hawk-eye' è diventata la regola. E in alcuni casi, i tornei durante il periodo del covid si sono dotato del sistema live usato in prima battuta proprio alle Next Gen.
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