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L'attrezzatura del campione

Hurkacz dalla testa ai piedi: è potere… total

Dal cappellino alle corde, dalla racchetta alle scarpe, il polacco vincitore del Masters 1000 di Miami scende in campo "total look" con attrezzatura di un unico partner, i giapponesi di Yonex. Come Wawrinka. Scopriamo di più

05 aprile 2021

Hubert Hurkacz

Il polacco Hubert Hurkacz, testimonial total look dell'azienda giapponese Yonex

Non è il primo e, dal trend che comincia a delinearsi per il futuro, non sarà probabilmente neanche l’ultimo. Il polacco Hubert Hurkacz, vincitore del Masters 1000 di Miami dopo la finale conquistata ai danni di Jannik Sinner, è uno di quei rari casi di tennisti che non hanno due sponsor tecnici - come solitamente accade - ma uno soltanto.

Nel suo caso si tratta dei giapponesi di Yonex, che non solo lo vestono di tutto punto - cappellino compreso - ma gli forniscono anche i ferri del mestiere. Racchetta, corde comprese, e scarpa. Uno Stan Wawrinka 2.0 insomma. Proprio lo svizzero, sempre affiancato da Yonex, passò al total look già nel 2012, anno in cui siglò l’accordo "esclusivo".

La racchetta: alla ricerca della precisione

Il polacco impugna una Yonex VCore 97 Pro, la stessa di Stan Wawrinka e di Frances Tiafoe. Una racchetta di controllo e performante che punta sul garantire il massimo della precisione con i suoi 97 pollici quadrati di piatto corde e i suoi 330 grammi di peso. Una racchetta molto difficile insomma, non adatta per chi non ci sa fare (anche in palestra).

Parliamo di un modello che tra i grandi giocatori è un classicone, insomma, capace di evolversi nel tempo. Nell’agosto del 2019, per esempio, con tanto di restyling grafico - l’attuale nero-verde foresta - quando gli ingegneri hanno pure incrementato anche il ventaglio di tecnologie e specifiche.

Si tratta di una racchetta dal profilo sottile e pesantissima, assolutamente compatibile con l’identikit tecnico di un tennista di quelle caratteristiche. Da un punto di vista di progettazione, le scanalature più profonde del cosiddetto albero vettoriale (da cui prende il nome, VCore) favoriscono la rigidità dell’attrezzo e riducono la torsione del telaio all’impatto.

Altra caratteristica distintiva dell’attrezzo di Hurkacz è il particolare sistema di distribuzione dei grommet (i fori in cui passano le corde), molto più numerosi in concomitanza con la parte alta del telaio) e incanalati in una scanalatura specifica. Nell’“aggiornamento” del 2019, nelle VCore è stata introdotta anche una nuova grafite di carbonio ricca di particelle elastiche così da aumentare la stabilità frontale e assorbire meglio le vibrazioni.

All’interno del manico, inoltre, è stato aggiunto un materiale elastico collocato all’altezza dell’impugnatura: si chiama Vibration Dampening Mesh ed è pensato proprio per assorbire le vibrazioni indesiderate, riducendo l’affaticamento del braccio e migliorando il feeling dei colpi. All’interno del cuore dell’attrezzo di Hurkacz, la personalizzazione serigrafata con il nomignolo “Hubi” ben visibile nella nostra foto d’apertura.

Le corde che monta Hurkacz sul pattern 16x19 della sua VCore sono le Polytour Strike 125, manco a dirlo Yonex. Si tratta di un monofilamento in poliestere di colore grigio scuro, tendente al nero, calibro 1.25 mm. Sono le stesse che utilizza un altro picchiatore duro come Denis Shapovalov.

La scarpa: 

Anche la scarpa da tennis di Hubert Hurkacz è passata per vari processi di aggiornamento ed evoluzione. Le Yonex 21 PC Eclipsion 3, in versione total white nel look del polacco a Miami, punta dritto sul trittico supporto, stabilità e durata.

Come quasi sempre accade per le calzature top di gamma delle varie case, si tratta di un concentrato di tecnologie. Dal Power Cushion presente nell’intersuola al piastra Power Graphite Drive. 

Suola rigorosamente “One-Piece”, per massimizzare la capacità di spostamento anche sui campi duri come quelli di Miami, e mescola Endurance Rubber più densa nelle aree ad alta usura per aumentare la durata. Arco e pianta di larghezza media, pesano 422 grammi.

A completare l’all-in Yonex su Hubert Hurkacz ci sono i completini e l’immancabile cappello, tutto molto lineare nelle tonalità e nelle fantasie. Colori intermedi, né pastello né flou - come invece va di moda tra le case specializzate in abbigliamento (vedi, rispettivamente, Nike o Adidas per esempio). Poche geometrie, minimal ed eleganti.

Se il numero 1 al mondo - Novak Djokovic - veste Lacoste, ai piedi porta Asics e impugna una Head, ecco che un nuovo e fresco pretendente al trono, appena battezzato dal primo titolo Masters 1000 in carriera, in quanto ad attrezzatura segue la via opposta. Total look al potere.

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