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Montreal su SuperTennis: Mboko-Osaka, che finale! (live a mezzanotte)

Nelle semifinali del WTA sul cemento canadese la 18enne wild card di casa vince una battaglia epica contro la kazaka Rybakina (n.9): la giapponese supera in due set la danese (n.16) Tauson. Torneo live su SuperTennis e SuperTennniX

di | 07 agosto 2025

Victoria Mboko e Naomi Osaka (foto profilo X WTAtennis)

Victoria Mboko e Naomi Osaka (foto profilo X WTAtennis)

Sarà una sfida inedita, ed anche generazionale, ad assegnare il trofeo dell’“Omnium Banque Nationale”, torneo WTA 1000 dotato di un montepremi di 5.152.599 dollari che si concluderà nella notte italiana sul cemento di Montreal, in Canada, trasmessa in diretta a mezzanotte su SuperTennis.

La finale vedrà infatti di fronte Victoria Mboko, n.85 del ranking (“best”), in tabellone grazie ad una wild card, e la quattro volte campionessa Slam ed ex regina del tennis mondiale Naomi Osaka, n.49 del ranking. Nella notte italiana in semifinale la teen-ager canadese ha battuto in rimonta per 16 75 76(4), dopo una maratona di oltre due ore e tre quarti ed un match-point annullato, la kazaka Elena Rynakina, n.12 del ranking e 9 del seeding, mentre la 27enne nipponica si è imposta per 62 76(7), in un’ora e tre quarti, sulla danese Clara Tauson, n.19 WTA e 16esima testa di serie, prendendosi la rivincita per la finale di Auckland di inizio gennaio.

Tutta la felicità di Victoria Mboko (foto Getty Images)

Tutta la felicità di Victoria Mboko (foto Getty Images)

Victoria, un destino nel nome

Con una straordinaria rimonta Mboko, che era sotto per 4-2, 5-3 e 6-5 con Rybakina al servizio nel terzo set (Victoria ha anche annullato un match-point nel decimo game), ha riaggiornato il suo personale libro dei record, che è solo all’inizio, visto che per la giovane canadese si tratta solo della settima partecipazione al tabellone principale di un torneo del circuito maggiore. Victoria è infatti la prima giocatrice canadese a sconfiggere tre ex campionesse Slam (Rybakina, Gauff, Kenin) in un singolo evento WTA nell'era Open ed è la quarta finalista canadese nel torneo di casa più importante nell'Era Open dopo Faye Urban (1968 e 1969), Vicky Berner (1969) e Bianca Andreescu (2019), la più giovane tra queste e la prima a riuscirci a Montreal.

Inoltre Mboko è la seconda giocatrice nell'Era Open a raggiungere la sua prima finale WTA al Canadian Open dopo Lina Krasnoroutskaya nel 2003, la terza giocatrice a raggiungere la sua prima finale WTA in un evento da “1000” dall'introduzione del format nel 2009 dopo Dolehide (Guadalajara 2023) e Kalinskaya (Dubai 2024) ed è la terza wildcard a raggiungere la finale al Canadian Open nell'era Open dopo Seles (1995) e Halep (2015)

Il match. Dopo essere stata travolta nel primo set, dove ha perso tutti e tre i suoi turni di servizio e ha faticato in risposta nonostante Rybakina abbia messo a segno solo il 41% delle prime di servizio, la teen-ager è riuscita a rimettersi in partita, regalando al pubblico dell'IGA Stadium qualcosa per cui tifare.

Dopo aver sprecato un vantaggio di 3-0 e 5-3 nel secondo set, Mboko non ha smesso di lottare e conquistando otto degli ultimi dieci punti ha pareggiato il conto trascinando la sfida al terzo.

Ma all'inizio del set decisivo, tutta l’energia tirata fuori per riuscire ad allungare la partita le poteva costare cara: nel primo punto del secondo game, infatti, Victoria è caduta atterrando pesantemente sul polso destro. Al cambio di campo successivo, ha chiesto un “medical time out” ed ha ripreso a giocare con il polso fasciato.

Più di un'ora dopo, ha ringraziato lo stadio gremito per averla aiutata a superare la tensione di una rimonta durata due ore e 46 minuti. E in un terzo set durato più di un’ora i fan canadesi hanno esultato ad ogni punto vinto, gridando “Allez, Vicky!” e sventolando cartelloni con la sua immagine.

“Tutti mi avete sostenuto e spinto ad andare avanti - detto Mboko nell’intervista in campo -. Senza di voi, non credo che sarei riuscita a farcela".

E pensare che la 18enne nata a Charlotte, North Carolina (Stati Uniti), da genitori congolesi aveva iniziato la stagione al n. 333 del ranking anche se era già n. 85 alla vigilia del torneo, grazie tra l’altro al terzo turno al Roland Garros e al secondo a Wimbledon, in entrambi i casi partendo dalle qualificazioni. Ora è sicura di entrare in top 40, indipendentemente dal risultato della finale. Ma una con quel nome può davvero sognare in grande.

Tutta la grinta ritrovata di Naomi Osaka (foto Getty Images)

Tutta la grinta ritrovata di Naomi Osaka (foto Getty Images)

Naomi è tornata

A volte i cambiamenti possono essere davvero positivi. A quanto pare la scelta di un nuovo coach si sta rivelando vincente per Osaka che sta giocando il suo primo torneo con il nuovo allenatore Tomasz Wiktorowski. Certo l’inizio non è stato dei più semplici, basti pensare ai due match-point annullati a Samsonova, 13esima testa di serie, nel secondo turno: ma poi la nipponica, che in stagione ha ora un bilancio di 27 vittorie ed 11 sconfitte, ha cambiato marcia vincendo gli ultimi quattro match (con Ostapenko, Sevastova, Svitolina e Tauson) senza perdere nemmeno un set ed ha centrato la sua prima finale nel “1000” canadese, dove in precedenza non era mai andata oltre i quarti raggiunti nel 2019, ma a Toronto, fermata da Serena Williams.

E’ una “nuova” Osaka quella che ha raggiunto la sua prima finale da “1000”, quasi tre anni e mezzo dall’ultima (Miami 2022, battuta da Swiatek).

Il match. Naomi e Clara si erano già affrontate in finale ad Auckland all'inizio di quest'anno, con la giapponese costretta al ritiro per un infortunio ai muscoli addominali dopo aver vinto il primo set.

Partita in equilibrio fino al 2 pari nel set d’apertura, poi la giapponese ha premuto sull’acceleratore infilando cinque giochi consecutivi che le hanno permesso di incamerare il 6-2 e di partire bene anche nella seconda frazione.

Grazie anche alle capacità in risposta di Naomi, il servizio di Clara le ha regalato un p’ meno punti rispetto ai turni precedenti. La nipponica ha preso un break di vantaggio nel quarto game (3-1), lo ha restituito immediatamente (3-2) ma poi se lo è ripreso (4-2).

Anche stavolta, però, l'allungo non è durato e Naomi ha concesso il contro-break al termine del game più lungo dell’incontro (18 punti) alla sesta opportunità per la sua avversaria (4-4).

Nel decino gioco Osaka è stata per tre volte a due punti dalla vittoria ma alla fine è stato il tie-break a decidere. Tauson è stata sempre avanti: 3-0, 5-2 e sul 6-4 si è procurata due set-point, Osaka si è salvata (6-6), a sua volta ha mancato un primo match-point (7-7) ma sul secondo ha chiuso il discorso (9-7)

Per la giapponese a referto 30 vincenti a fronte di 28 errori non procurati: 20 contro 30 il bilancio della danese. Ma la differenza maggiore l’ha fatta la percentuale di trasformazione delle palle-break: 4 su 5 per Naomi, appena 2 su 9 per Clara.

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