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Miami: vince Paula ma Victoria prenota il futuro

Badosa se la vede davvero brutta con la giovanissima Mboko, che la spagnola paragona addirittura a Sabalenka: sta di fatto che la giovane canadese promette bene. Avanti anche Swiatek, campionessa dell’edizione 2022. Eala scrive una piccola pagina di storia

di | 21 marzo 2025

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Paula Badosa colpisce di diritto (foto Getty Images)

Dopo aver dovuto saltare Indian Wells per il riacutizzarsi dell’infortunio alla schiena che l’aveva costretta al ritiro nei quarti a Merida, Paula Badosa si era presentata con non pochi dubbi da sciogliere al “Miami Open”, quarto WTA 1000 stagionale (combined con il secondo ATP Masters 1000 del 2025) dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si sta disputando sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida (live su SuperTennis e SuperTenniX).  

Ma l’esordio nel torneo (direttamente al secondo turno), seppur faticoso le ha regalato un bel po’ di fiducia. La spagnola, n.11 WTA e decima testa di serie, ha infatti dovuto sudare le proverbiali sette camicie prima di riuscire ad imporsi per 75 16 76(3), dopo 2 ore e 19 minuti di battaglia, sulla canadese Victoria Mboko, n.162 del ranking, in tabellone grazie ad una wild card, reduce dalla sua prima vittoria in un match del circuito maggiore.

La 18enne di origini statunitensi (è nata a Charlotte, North Carolina) dall’inizio dell’anno ha vinto ben 5 tornei ITF ed ha onorato appieno la wild card ricevuta dagli organizzatori battendo al primo turno la colombiana Osorio. Contro Badosa, l’avversaria più forte mai affrontata nella sua giovane carriera, Victoria ha dimostrato di avere le carte in regola per ambire ad un futuro radioso.

Dopo aver perso di misura il primo set, nel secondo parziale ha reagito da campionessa consumata tanto da spingere Badosa a dire al suo team “[lei] sta giocando meglio di Sabalenka!”. Forse Paula ha un tantino esagerato, o forse no.

Nella frazione decisiva Badosa è salita 5-2 e con la canadese al servizio è arrivata a due punti dal successo: con un parziale di 12 punti a 2 però Mobko l’ha riagguantata sul 5 pari.

Nell’undicesimo game la spagnola ha salvato una delicatissima palla-break (6-5). Ha finito per decidere il tie-break dove l’esperienza di Paula ha fatto la differenza con la spagnola che ha chiuso per 7 punti 3.

Badosa affronterà ora la danese Clara Tauson, n.23 del ranking e 20 del seeding, una giocatrice in ottima forma, che ha battuto 64 75 l'austriaca Julia Grabner, n.373 WTA (in gara con il ranking protetto).

Swiatek avanti

Ha fatto un po’ di fatica anche Iga Swiatek, n.2 del ranking e del seeding, vincitrice a Miami nel 2022 (battendo Osaka in finale), che ha sconfitto Caroline Garcia, n.74 WTA, per la seconda volta back-to-back raggiungendo il terzo turno del Miami Open: 62 75 lo score, in un’ora e 34 minuti di gioco.

Due settimane fa, nello stesso turno di Indian Wells, alla polacca erano bastati appena 61 minuti per imporsi 62 60. Questa volta la francese ha opposto una resistenza maggiore: Swiatek ha dovuto recuperare da 1-3 nel secondo set ed annullare un set-point sotto 4-5 con il servizio a disposizione prima di mettere a segno l’allungo decisivo negli ultimi tre giochi e di firmare il sesto successo in sette confronti con Caroline.

Swiatek è scattata forte dai blocchi in avvio di partita, vincendo tutti i primi dieci punti prima che Garcia riuscisse a farne uno. Nel secondo set, invece, dopo il break in avvio, ha perso tre game di fila a causa di diversi errori gratuiti dovuti ad un calo di energia, come poi ha spiegato la 23enne di Varsavia: “Il mio livello di energia si è abbassato molto rapidamente - ha detto nell'intervista a caldo -. Ho cercato di svegliarmi, di mantenere l'intensità del primo set, di continuare a giocare e di andare avanti”.

Eala fa la storia

Eliminando per 76(2) 75, in un’ora e 53 minuti di gioco, la lettone Jelena Ostapenko, n.25 del ranking e del seeding, la 19enne mancina di Quazon ha scritto una piccola pagina di storia del tennis. Stiamo parlando di Alexandra Eala, n.140 WTA, che è diventata la prima tennista delle Filippine a battere una top 30 da quando esiste il ranking computerizzato (1975).


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