La n. 6 si arrende a Renata Zarazua dopo tre ore di lotta. Kvitova e Garcia salutano il tennis, mentre Krejcikova elimina Mboko. Tutto facile per Rybakina
di Samuele Diodato | 25 agosto 2025
Al secondo giorno di torneo, è già arrivato uno degli upset più inattesi nel tabellone femminile dello US Open 2025. Madison Keys, sesta testa di serie, è uscita sconfitta - col punteggio di 67(10) 76(3) 75 - nel match di primo turno contro la n. 82 Renata Zarazua, dopo tre ore e 10 minuti di partita. Per la messicana, fino ad oggi sempre battuta dalle avversarie in Top 10, si tratta della vittoria più prestigiosa in carriera. Keys, finalista a Flushing Meadows nel 2017, perde invece per la sesta volta in carriera all'esordio in un major.
Che fosse una giornata no, per la statunitense, campionessa dell'Australian Open, lo si era capito già dai 37 errori non forzati del primo parziale. Eppure, dopo averlo portato a casa con un lunghissimo tie-break (annullando anche tre set point), il peggio sembrava passato per Keys, avanti anche 3-0 nel secondo. Con l'idea fissa di continuare a fare la partita, ma senza mai trovare la giusta misura, l'americana ha subito il rientro dell'avversaria proprio inanellando una serie di gratuiti, che a fine match toccheranno quota 89 (con 46 vincenti.
Solo otto, invece, i vincenti di Zarazua, più attenta però a sfruttare i "buchi" di Keys, sia nel tie-break del secondo set che nel terzo. Non è bastato, alla n. 6, il recupero da 3-5, con un un break fatale nell'undicesimo game. A quel punto, Zarazua ha chiuso la contesa regalando a sé stessa e al tennis messicano una gioia che mancava da tantissimo tempo. L'ultima sua connazionale a battere una delle prime 10 del tabellone in uno Slam era stata Angelica Gavaldon (con Jana Novotna all'Australian Open del 1995), mai nessuna però ce l'aveva fatta allo US Open.
"Entrando in campo ero quasi in lacrime, ero nervosa", ha detto Zarazua nell’intervista a bordo campo. "Il Messico è un paese in cui non abbiamo molti tennisti. Ho sentito alcuni messicani fare il tifo, ed è stato molto bello. Sono un po’ bassa di statura - ha poi scherzato - quindi entrando sull’Arthur Ashe mi sono detta 'Oh mio Dio, il campo è enorme'. Ho solo cercato di sentirmi bene in campo, di trovare un modo per farcela".


Si è chiusa tra lacrime di malinconia e di gioia, allo US Open, la carriera di Petra Kvitova. La ceca, che aveva annunciato il proprio ritiro qualche settimana fa, ha oggi giocato la sua ultima partita in carriera. Il severo 61 60 subito dalla francese Diane Parry (n. 106), però, non ha impedito agli organizzatori di celebrare l'ex n. 2 della classifica WTA, campionessa di Wimbledon nel 2011 e nel 2014.
"Grazie a tutti per essere venuti", ha detto Kvitova in una breve intervista dopo la partita. Non riuscendo a trattenere le lacrime anche per via di un video con il quale lo US Open ha voluto salutarla, omaggiandola anche con un quadro speciale: "Speravo di potervi regalare uno spettacolo migliore, ma non ci sono riuscita. È difficile parlare per me dopo le immagini che abbiamo visto. Voglio solo ringraziare New York, è stato bello poter avere un 'ultimo ballo' qui". In un torneo dove la 35enne ha raggiunto al massimo, per due volte, i quarti di finale (nel 2015 e nel 2017).


"Voglio anche ringraziare il mio marito e coach, per essere sempre al mio fianco, i miei genitori per tutti i sacrifici che hanno fatto e anche tutti i miei vecchi coach. È stato un viaggio bellissimo". Rientrata a febbraio dopo un anno di stop per la maternità, Kvitova non è riuscita a ritrovare la competitività dei giorni migliori, e ora è pronta per il prossimo capitolo della propria vita: "È stata una grandissima giocatrice ed è stato bello poter giocare almeno una volta contro di lei. Le auguro il meglio", ha detto Parry. Sarà proprio lei, ora, a vedersela con Zarazua al secondo turno.

Tra le teste di serie, comunque, c'è anche chi gioisce. È il caso della n. 9 Elena Rybakina, che ha lasciato appena tre giochi (63 60) alla wild card americana Julieta Pareja, n. 335 al mondo. Nessun problema per la kazaka, che ha vinto tutti i 21 punti giocati sulla prima di servizio, mettendo a segno anche sette ace. Lo US Open è l'unico Slam dove non ha ancora raggiunto i quarti di finale, fermandosi per due volte al terzo turno, nel 2021 e nel 2023. Al secondo turno, se la vedrà ora con Tereza Valentova, tennista ceca classe 2007 per la quale Lucia Bronzetti (sconfitta all'esordio) ha predetto un futuro brillante.
A proposito di ritiri, si è chiusa oggi anche la carriera di Caroline Garcia, oggi n. 174, ma ex n. 4 e campionessa delle WTA 2022. La francese ha perso per 64 46 63 il suo match contro Kamila Rakhimova (n. 65). Al termine della partita, la 31enne, già omaggiata a dovere al Roland Garros, ha ricevuto un quadro simile a quello regalato a Petra Kvitova. "Il tennis mi ha dato tante emozioni, belle e brutte. Negli ultimi anni sono cresciuta tanto, e sono assolutamente in pace con me stessa dopo la decisione di lasciare".
Il primo verdetto importante di giornata portava invece la firma di un'altra ceca ex n. 2 al mondo e bi-campionessa Slam. Col punteggio di 63 62, infatti, Barbora Krejcikova (n. 62) ha dominato la campionessa del WTA 1000 di Montreal Victoria Mboko (n. 23 al mondo e 22 del tabellone). Un match comandato sorprendentemente dall'inizio alla fine, da parte di Krejcikova, che ha chiuso senza mai cedere la battuta e breakkando invece la canadese per ben quattro volte.
Spiccano, per quest'ultima, i 10 doppi falli complessivi, oltre alla sensazione generale di non avere le giuste contromisure di fronte alle traiettorie angolate e penetranti di Krejcikova, tatticamente attenta anche nell'utilizzo del back di rovescio. Ben 30 i non forzati di Mboko a fine partita, con un pesante 7/25 nei punti giocati con la seconda. Solo cinque punti persi invece sulla prima per la ceca (22/27), autrice di 18 vincenti e 24 gratuiti.

