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Orgoglio Sinner, risolve il rompicapo ‘Shapo’ in 4 set: “Partita tosta, classico match da Slam”

Il numero 1 del mondo piega in rimonta un ottimo Denis Shapovalov. Negli ottavi di finale troverà Bublik o Paul

di | 31 agosto 2025

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Oltre tre ore, in cui ha dovuto risolvere più grattacapi del previsto. Per assicurarsi il quinto ottavo di finale consecutivo a New York, Jannik Sinner ha dovuto domare un buon Denis Shapovalov che, tratti, ha messo in mostra il gioco che cinque anni fa gli aveva aperto le porte della Top 10.  
 
L’ha chiusa in quattro set, dopo aver perso il primo set ed essere andato 0-3 nel terzo: “E’ stato un match molto molto complicato – ha dichiarato Sinner a caldo - ; lo conosco bene ma ci eravamo affrontati tanto tempo fa e nel frattempo siamo diventati giocatori molto diversi. Sapevo cosa aspettarmi, lui ha iniziato benissimo ma io sono rimasto lì mentalmente e ho lottato su ogni punto. Oggi ha giocato un ottimo tennis, ha servito molto bene e ha letto bene il mio servizio. Da parte mia, proprio il servizio non mi sta soddisfacendo come vorrei: a volte lo senti meglio, a volte meno ma in questo momento lo devo accettare. Mentalmente, però, oggi ero in buona forma, ed era la cosa che più serviva. È stata una partita dura, con tensione e alti e bassi, una classica partita da Slam, tre set su cinque. Sono contento di come sono stato in campo, con un buon atteggiamento, e ovviamente di averla portata a casa”.
 
Shapovalov, insieme a Dimitrov a Wimbledon, è entrato in un ristretto gruppo di giocatori in grado di mettere in difficoltà Sinner in questa stagione: “Non sono una macchina – dice sorridendo - ,  anch’io vado in difficoltà a volte. È normale, non si può sempre vincere agevolmente. Ogni partita è difficile, ogni sfida è impegnativa. Alcuni giocatori hanno più qualità, più potenziale, e lui è uno di questi. Quando serve molto bene, ha colpi puliti e fisicamente è molto forte, ha tutto per mettere in difficoltà gli altri. Lo sapevo prima del match. Oggi mi sono trovato in un momento difficile, il punteggio non era dalla mia parte, ma ho cercato di restare lì mentalmente. Entro in campo sempre preparato, se mi sento pronto mi dà sicurezza nelle mie armi, ma in partita è sempre tutto diverso rispetto all’allenamento. Denis è un giocatore incredibile, ha vinto due titoli, è in forma e si è visto oggi”.
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Sinner racconta il match e analizza il momento chiave del match: “Penso sia stato il break nel terzo set da 3-1 a 3-2: se fosse andato 4-1 sarebbe stato molto diverso. Per me è stato un punto importante. Anche nel primo set, sul 5 pari, la palla break ha rappresentato un altro momento chiave. Nei match tre set su cinque ci sono tanti momenti cruciali e questi, secondo me, hanno fatto la differenza”.
 
Negli ottavi di finale affronterà Alexander Bublik o Tommy Paul, impegnati nella sfida che chiude la sessione serale: “Nella seconda settimana è tutto diverso – spiega -, diventa sempre più difficile, sia fisicamente sia mentalmente. Ho grande rispetto sia per Alexander sia per Tommy: se sarà Paul sarà dura, avrà il tifo del pubblico di casa, è molto veloce e sa fare tutto. Se sarà Bublik, sarà diverso: ha vinto l’ultimo scontro su erba, è un grande battitore ed è imprevedibile”.
 
La difesa del titolo e il numero 1 in bilico, Jannik ci pensa mai quando è in campo? “No, non ci penso – dice deciso - . Si va avanti turno dopo turno, pensare di poter difendere un titolo è un percorso molto lungo. Ora posso dire di essere nella seconda settimana, che è già un ottimo risultato. Ci si allena tutto l’anno proprio per affrontare match e situazioni difficili, cercando sempre soluzioni. Questo è il tennis. Sono umano: posso perdere e posso vincere, ma ho già dimostrato di poter vincere tornei importanti. Non mi metto la pressione di dover sempre dimostrare; il resto dipende da come vivi, quanto sei serio in allenamento, nella preparazione e nella vita quotidiana. La pressione e la tensione ci sono, sono in questa posizione da più di un anno ormai e devi saperla gestire. Meglio avere tutte queste attenzioni che non averle”.
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