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James Blake, le vittorie dell'uomo e del campione a New York Stories: oggi alle 13

James Blake è protagonista della prima puntata di New York Stories, il programma girato interamente a New York in cui Giorgio Spalluto racconta storie e personaggi che hanno reso celebri gli Us Open, in onda lunedì 21 luglio alle 13 su SuperTennis.

di | 20 luglio 2025

Un primo piano di James Blake (Getty Images)

Un primo piano di James Blake (Getty Images)

E' il primo direttore nero di un torneo ATP. E' un esempio della capacità di rialzarsi di fronte ai dardi delle alterne fortune. E' un modello capace di rappresentare in pieno e fino in fondo i versi di Kipling scolpiti sulla porta di Wimbledon: ha saputo fronteggiare nello stesso modo il trionfo e il disastro e così è diventato uomo. E' James Blake, protagonista della prima puntata di New York Stories, il programma girato interamente a New York in cui Giorgio Spalluto racconta le vicende di un personaggio che ha reso celebre gli Us Open, in onda lunedì 21 luglio alle 13 su SuperTennis.

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Nei suoi 14 anni di carriera da giocatore, Blake ha vinto dieci titoli ATP, ha raggiunto un best ranking di numero 4 del mondo ed è stato anche eletto come vice-presidente del Player Council nel board dell'ATP. Ha conosciuto il dolore per la morte del padre e un incidente a Roma che ha rischiato di mettere fine alla carriera (in allenamento ha sbattuto la testa contro un paletto della rete). Ma ha saputo tornare più forte di prima e ha raccontato questo percorso nel libro autobiografico del 2007 “Breaking Back, How I Lost Everything and Won My Life Back” ("Breaking Back, come ho perso tutto e ho riavuto indietro la mia vita").

Ha conosciuto anche il razzismo. Fin da bambino, a Yonkers (New York) e poi a Fairfield, una cittadina dalla popolazione in larghissima parte bianca in Connecticut, dove la famiglia si è trasferita quando il piccolo James aveva sei anni. Poi il 9 settembre del 2016 un agente di polizia in borghese l'ha ammanettato di fronte al Grand Hyatt New York perché l'aveva scambiato per il sospettato di una frode con carte di credito che si trovava nello stesso hotel. Gli è successo anche in campo. L'episodio più noto risale al 2001, contro Lleyton Hewitt. L'australiano si lamenta perché un giudice di linea nero gli ha chiamato un fallo di piede: "Non vedi fra loro due una somiglianza?" dice all'arbitro. La somiglianza tra il giudice di linea e Blake, chiaramente, stava nel colore della pelle. 

Che fine hanno fatto/2: James Blake, il direttore

Che fine hanno fatto/2: James Blake, il direttore

Blake e i suoi occhi sono diventati grandi insieme in un mondo che non gli somigliava. E che ha provato a cambiare, tracciando una strada dove prima non esisteva. Ha infatti contribuito a fondare il Thomas Blake Sr. Memorial Research Fund allo Sloan Kettering Cancer Center, un fondo intitolato al padre per la ricerca sul cancro. Per tutta la carriera ha anche sostenuto concretamente l'Harlem Junior Tennis Program, un'organizzazione no-profit che aiuta attraverso l'istruzione e la pratica sportiva bambini e ragazzi che vivono a Harlem, storico centro della cultura afro-americana. Per questa attività ha vinto il l'Arthur Ashe Humanitarian Award, il premio dedicata al primo campione nero in singolare a Wimbledon, il campione che aveva fatto appassionare al tennis suo padre. Un esempio, ha detto Blake, di "campione e di uomo che ha fatto tutto quanto fosse in suo potere per rendere il mondo un posto migliore".

Anche la sua storia allo US Open è in qualche modo legata al ricordo di Ashe. Ha infatti debuttato nel 1997, nelle qualificazioni, pochi giorni prima che a Flushing Meadows venisse inaugurato l'Arthur Ashe Stadium, lo stadio di tennis più grande del mondo. 

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Due anni dopo, nel 1999, ha debuttato in main draw grazie a una wild card. Nel 2002 ha vinto il primo titolo ATP a Washington ma la sua ascesa è stata tragicamente interrotta nel 2004. L'anno successivo, sceso alla posizione 210 del mondo, ha avuto bisogno di un invito degli organizzatori per partecipare allo US Open. Si è rivelata una delle wild card più fruttuose mai assegnate dalla USTA.

Blake infatti batte Greg Rusedski al primo turno; al terzo sorprende in quattro set sull'Arthur Ashe Stadium Rafa Nadal, testa di serie numero 2; poi supera Tommy Robredo e raggiunge il suo primo quarto di finale Slam. Ad ogni partita, un gruppo di suoi amici arrivati da Fairfield, Connecticut, dove è nato, e dal circolo Tennis Club di Trumbull, dove si allenava, fa partire un coro: “Che ore sono? È ora di break!”. Formano quello che diventa famoso come J-Block, uno spettacolo nello spettacolo.

Il quarto di finale che oppone Blake ad Andre Agassi è entrato nella storia del torneo. Blake vince i primi due set, si porta avanti di un break nel terzo, ma Agassi rimonta fino a vincere 8-6 al tie-break del quinto. "Perdere non avrebbe potuto essere più divertente di così" gli dice Blake stringendogli la mano a rete. "Non ho vinto oggi" dice Agassi in conferenza stampa, "ha vinto il tennis".

Blake tornerà ai quarti allo US Open nel 2006, nel 2007 la finale delle Nitto ATP Finals e contribuirà all'ultima vittoria degli USA in Coppa Davis da protagonisti: suoi due punti su tre nella finale vinta contro la Russia. Nell’agosto 2013, Blake ha annunciato il suo ritiro dal tennis proprio prima dell’inizio dello US Open.

Di seguito l’elenco delle puntate, in onda dal 21 luglio, ogni lunedì alle 13:

 

21 luglio: JAMES BLAKE, il tennis come resilienza e riscatto

28 luglio: LA NASCITA’ DELL’ATP, la conferenza nel parcheggio

4 agosto: RENEE RICHARDS, il tennis come identità e coraggio

11 agosto: NOAH RUBIN, il tennis come introspezione e voce interiore

18 agosto: BILLIE JEAN KING, il tennis come attivismo e parità


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