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Flavio, la vittoria della maturità: “Con Cilic una partita non scontata”

Dopo la splendida settimana di Amburgo, il tennista romano strapazza l’ex numero 3 del mondo e conquista il secondo turno dello Slam rosso. Ora sarà derby con Arnaldi  

di | 27 maggio 2025

L'esultanza di Cobolli ad Amburgo (Profilo X ATP Tour)

L'esultanza di Cobolli ad Amburgo (Profilo X ATP Tour)

“Mi ero rotto le scatole di perdere”. Flavio Cobolli sorride e spiega, con sincerità e semplicità, il segreto del suo momento magico. Amburgo-Parigi, e in mezzo sei vittorie consecutive… dal grande significato. “Mi piace tirarmi fuori da solo dalle difficoltà – spiega al microfono della sala conferenze n° 3 del Roland Garros – , cerco sempre un escamotage per uscire dai momenti bui di un match, ma anche dalle difficoltà della vita. È partito tutto da me, ho capito come muovermi in questo ambiente, cosa fare e a chi chiedere. Mi sento dentro questo mondo adesso e per questo riesco ad esprimermi meglio. Al di là dei risultati, da questo torneo mi aspetto di continuare su questa strada, di continuare ad esprimermi con questo status di atteggiamento positivo”.
 
E l’esordio al Roland Garros 2025 lo testimonia; concedere appena sei game ad un veterano come Marin Cilic – benché nella fase calante della carriera – rappresenta un grande segnale di una maturità: “Giocare con Cilic è sempre una prova complicata – la sua analisi del match - per la sua storia e per il giocatore che è stato e che è ancora oggi. Una partita non scontata, inoltre venivo da una settimana faticosa e sapevo di dovermi far trovare al 100% per rendere al meglio. Ho lavorato bene in questi giorni e mi sono sentito subito bene in campo. Ci ho messo un po’ per calibrare le sensazioni tennistiche ma sono contento di come ho gestito questo match. In fondo, trovare stimoli e concentrazione al Roland Garros è facile”.
Flavio Cobolli (Getty)

Flavio Cobolli (Getty)

La cosa che ha maggiormente soddisfatto il team Cobolli è stata la capacità di Flavio di mantenere alta la concentrazione per tutta la durata del match: “Ne sono un po’ sorpreso anche io – spiega -; per me non è facile mantenere la concentrazione per così tanto tempo ma oggi mi sentivo pronto a mantenerla anche per più ore. Forse per la fiducia che mi accompagna, forse per la settimana che ho vissuto…  sicuramente avrei mantenuto per ore questo atteggiamento”.
 
A Parigi non ha trovato un biliardo - “è il mio nuovo hobby, gioco a 8-15 e mi piace moltissimo”, racconta - ma una classifica dolcissima: “Chi dice di non guardare la classifica…. mente – dice sorridendo -. Tutti la guardano, non è la prima cosa che faccio dopo un match, certo, ma sicuramente siamo tutti attenti al ranking. Non mi mette pressione, lo faccio per divertimento e, soprattutto, perché è uno stimolo”.
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