

In svantaggio di due set, il russo non si demoralizza e con pazienza e precisione riesce a rientrare in partita per poi aggiudicarsi la sfida al quinto. Domenica giocherà a Melbourne la sua terza finale in carriera
di Ronald Giammò | 26 gennaio 2024
Parla di fortuna Daniil Medvedev, intervistato a fine match da Jim Courier. Ma nel suo successo contro in semifinale contro Alexander Zverev, la buona sorte ha giocato un ruolo marginale. Molto più decisivo è stato invece il contributo in termini di volontà, intelligenza e concentrazione offerto dal russo nel corso delle quasi quattro ore e mezza di gioco che gli sono servite per imporsi in cinque set col punteggio finale di 57 36 76(4) 76(5) 63. Risultato che lo riporta in finale agli Australian Open per la terza volta dopo le sconfitte subite da Rafa Nadal e Novak Djokovic nel 2021 e nel 2022.
Mark it in your calendars: Daniil's lucky day ??@DaniilMedwed | @AustralianOpen | #AusOpen pic.twitter.com/KnMS8QPd8N
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Giunti alla loro diciannovesima sfida, Medvedev e Zverev si conoscono ormai a memoria. Ma conoscersi non sempre equivale a capirsi, e in questo il n.3 del mondo si è dimostrato più bravo del suo rivale, portatosi in vantaggio di due set e incappato in grossolani errori nel momento clou dell'incontro, quando il peso specifico di ogni punto andava aumentando punto dopo punto.
Will it be the year of the ?? or the ???!@DaniilMedwed comes from two sets down to defeat Sascha Zverev! He'll face Jannik Sinner to crown a first-time #AusOpen champion!
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The comeback king. The marathon man. The #AO2024 finalist.@wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis pic.twitter.com/1IxpvKsDut
"A un certo punto nel terzo set mi sono sentito un po' fiacco, non potevo più sostenere scambi di 40 colpi come fatto nel primo set e così mi sono detto 'ok, proviamo ad essere più aggressivi: se non funziona almeno ci avrò provato'. Ho provato a fare quel che credevo funzionasse e le cose hanno iniziato ad andar bene e io ho anche cominciato a servire molto meglio. Quel tie break poi è stato abbastanza incredibile, sulla risposta del 5 pari sono stato anche un po' fortunato, ma questo è il tennis", ha poi riflettuto in conferenza stampa Medvedev a fine match.
Provare a entrare nel gioco del russo, si può. Decifrarne i percorsi della mente è molto più difficile. Ed è stata proprio questa sfumatura, abbinata alla solita inossidabile tenuta mentale del nativo di Mosca, a far pendere alla lunga il piano del match dalla sua parte. Sempre parco negli errori, giudizioso nelle scelte tattiche, Medvedev ha assistito provando ad allestire una qualche resistenza alle iniziative di uno Zverev che nei primi due set pareva lanciato verso la sua seconda finale Slam in carriera: braccio sciolto, fiducia crescente, esecuzione infallibile. Tutto per oltre due ore ha funzionato alla perfezione nella tela che il tedesco è andato tessendo in campo e che gli ha consentito di incamerare i primi due parziali.
Sopravvissuto ad altre due maratone durate cinque set (contro Hurkacz e Ruusuvuori), ancora una volta Medvdev è andato in cerca di un indizio nella metà campo altrui che gli rivelasse una crepa, un'incertezza, sulla quale continuare a insistere per incrinare le sicurezze del tedesco. E puntuale la crepa si è manifestata nella crescente imprecisione al dritto mostrata da Zverev: goffi gratuiti, impacciati attacchi a rete, accelerazioni non più irresistibili. Medvedev ha deciso così di metterla sullo scambio, uno scambio sempre più fastidioso fatto di traiettorie velenose, rimbalzi prossimi alle linee del campo, dropshot a sorpresa. Variazioni tese a confondere le idee al suo rivale e a spezzarne il ritmo mantenuto sin lì.
24K MEDDY MAGIC ??
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It’s a third AO final for @DaniilMedwed! pic.twitter.com/0quun4lpwR
Nel terzo e quarto set Medvedev non ha concesso nessuna palla break, e che i due parziali si siano risolt solo al tie break è circostanza che premia e conferma i progressi mostrati da Zverev nel corso del torneo e negli ultimi tre mesi. Ma la caccia del russo era ormai iniziata e la sua faccia ha iniziato a farsi sempre più simile a quella del predatore che sa di avere in pugno la sua preda. I game che lo hanno visto andare a battere si sono via via chiusi in modo sempre più netto, mentre quelli avviati dal tedesco hanno iniziato a farsi farraginosi e sempre più complessi lasciando sul volto di Zverev l'espressione della vittima sacrificale che ha compreso ciò cui sta andando incontro.
"In Australia ho perso due finali e si dice che il terzo tentativo è quello fortunato. Speriamo sia davvero così, non so se questo detto si usa anche in Australia" - Daniil Medvedev
E così è stato. Il crack lo hanno sentito fin nelle ultime file della Rod Laver Arena ed è coinciso con una volé di dritto fallita da Zverev e atterrata ben oltre la linea di fondo (alla fine saranno 70 i gratuiti concessi dal tedesco). Lo sfogo a colpi di racchetta sul nastro è costato lui un warning e il conseguente sfilacciarsi di tutte le certezze faticosamente costruite sin lì. Impassibile, Medvedev ha assistito alla scena già pregustando quello che di lì a poco sarebbe accaduto - l'ennesimo gratuito con cui Zverev ha lui concesso il match - un epilogo a cui nessuno avrebbe creduto e che Medvedev non hai mai smesso di rincorrere e costruire.
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