"Ho giocato una partita quasi perfetta", ha detto Alcaraz in conferenza dopo la vittoria su Lehecka. "Ho lavorato molto sul servizio, voglio arrivare fino in fondo"
di Samuele Diodato | 03 settembre 2025
Per Jiri Lehecka è un “Carlos da Slam” dopo la vittoria odierna dello spagnolo per 64 62 64 (QUI LA CRONACA). Così Alcaraz è dunque alla terza semifinale in carriera allo US Open dopo quelle del 2022 e del 2023. In totale, a livello Slam è la nona per lui in carriera: nell’Era Open, prima di compiere 23 anni, solo Rafael Nadal e Boris Becker (10), ne hanno raggiunte di più. Un primato che il n. 2 potrà comunque eguagliare in caso di semifinale all’Australian Open 2026.
Il focus del giocatore di Murcia, che non ha ancora perso alcun set, è però tutto sul torneo in corso. Per il quale, non nasconde le proprie ambizioni: “È bello sentire queste parole dal mio avversario”, ha detto in conferenza stampa. “Sto giocando bene, oggi ho avuto un match quasi perfetto. Mancano solo due passi e ho tanta voglia di arrivare in fondo”.

Mai gli era accaduto di arrivare tra gli ultimi quattro senza cedere alcun set. Un risultato ottenuto anche e soprattutto grazie ad un servizio spesso incisivo nei momenti importanti: “Ho lavorato tanto su me stesso – ha raccontato -. Ora cerco di sentirmi sempre più a mio agio con il movimento. Nel tennis un giorno puoi servire davvero bene, e la partita dopo in maniera completamente diversa, quindi cerco di mantenere sempre alta la concentrazione e trovare le giuste sensazioni”.
Sensazioni positive che, quando ci sono, Alcaraz cerca di utilizzare sapientemente anche attraverso il linguaggio del corpo, per mandare un “messaggio” a chi è dall’altra parte della rete: “Noi giochiamo una partita fatta di punti, ma anche una partita 'dietro le quinte', con il linguaggio del corpo. A volte, non importa se ci si sente stanchi, ma devi mostrare all’avversario che per batterti dovrà essere disposto a correre per diverse ore”.
Cifra distintiva, quest’ultima, anche di una leggenda come Novak Djokovic, che contro Alcaraz vinse l’ultimo precedente, ai quarti dell’Australian Open, nonostante un infortunio che lo costrinse poi al ritiro in semifinale. Ora, l’iberico potrebbe ritrovare proprio il 24 volte campione Slam, anche se in conferenza ha preferito liquidare la questione anche per rispetto a Taylor Fritz, che sarà l’avversario del serbo: “Guarderò sicuramente il match. So che Nole è affamato, anche se non giocava da Wimbledon. È ovvio che io voglia la rivincita, ma anche Fritz è un avversario duro, e sfrutterà il fatto di giocare in casa”.