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Volandri: “Quando Jannik sta bene non ce n’è per nessuno”

Il capitano della nazionale di Davis bi-campione del mondo sottolinea la qualità di Sinner nell’essere subito rientrato a livelli altissimi dopo lo stop forzato ed il grande lavoro fatto

13 luglio 2025

Filippo Volandri

Filippo Volandri

Ad applaudire il trionfo di Jannik Sinner a Wimbledon c’era anche il Capitano dell’Italdavis Filippo Volandri, che lo ha seguito fin dal primo match. “Abbiamo iniziato a riscrivere la storia del tennis italiano qualche anno fa, forse con Matteo nell'ultima finale qui a Wimbledon, oggi è accaduto qualcosa di straordinario, il ragazzo è straordinario, passa attraverso le difficoltà, cresce e migliora ogni volta - ha detto il capitano azzurro -. Ha giocato una partita strepitosa, ha avuto forse qualche problema al servizio per quanto riguarda la percentuale con il lancio di palla, però questo fa capire che c'è ancora margine per poter migliorare e fa capire la grandezza del giocatore. Oggi ha giocato dal punto di vista mentale, una partita strepitosa, break sopra, controbrekkato, perde un primo set che forse meritava un po' di più, però dal primo punto l'abbiamo visto con gli occhi di quello che questa partita voleva vincerla a tutti i costi e così è stato. Non ha tremato quando è andato a servire per il match e non è proprio una cosa banale quando ti giochi il tuo primo Wimbledon. Straordinario!”. 

Sinner-Alcar è la nuova, grandissima rivalità del tennis: “Sì è vero, quando anche all'inizio del torneo ci avevano chiesto chi poteva essere l'outsider, ovviamente non ce ne sono. Questi due ragazzi vanno a una velocità diversa rispetto a tutti gli altri, nonostante i Fritz, gli Zverev o Djokovic si possano avvicinare, poi hanno una marcia in più e una velocità in più, l'hanno dimostrato ancora una volta. Carlos ha dimostrato ancora una volta di essere un ragazzo straordinario, ha sentito di non avere chance oggi, era molto molto sereno anche quando è uscito dal campo e questo la dice lunga. Bello vedere anche l'abbraccio con Vagnozzi, con Cahill, con Alex Vittur, con il papà e la mamma. Oggi la mamma, devo essere sincero, ha sofferto decisamente meno rispetto a Parigi dove entrava e usciva dal campo. E’ stato speciale”. 

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Nessuna “scoria” della finale del Roland Garros: “No ragazzi, questo pensiero forse ce l'aveva qualcuno ma noi sicuramente non ce l'avevamo. Hanno giocato una finale straordinaria, dopo nei giorni successivi, nella sconfitta con Bublik, sembrava ci fosse un caso Sinner…. Ragazzi scordatevelo però non è così, altrimenti non sarebbe arrivato in finale qui, non avrebbe giocato questa finale in questo modo. No, le partite si vincono o si perdono, è stata giocata una delle partite più spettacolari che abbiamo mai visto dal vivo, quella ovviamente di Parigi: si vince o si perde, ma si va avanti. Abbiamo vinto una Davis salvando tre match point, abbiamo perso uno Slam con tre match point a favore, si va avanti e si rincomincia”.

Tanti i fattori della crescita di Jannik: “Sono tanti, tantissimi, non ultimo anche chi lo ha seguito come staff della FITP dal punto di vista fisico, lavorandoci quotidianamente. Il problema al gomito non era cosa da poco, è stato fatto anche lì un lavoro straordinario, veramente straordinario, quindi complimenti allo staff medico della federazione che ancora una volta si è fatto trovare presente. Poi il lavoro che hanno fatto quotidiano, gli allenamenti replicavano ogni volta quello, ma è la normalità, che sarebbe servito nel match successivo, vai a vedere la cura del minimo dettaglio, perché alla fine i dettagli fanno la differenza. Il ragazzo è passato dalla partita con Dimitrov, tanto di cappello a Grigor perché lui aveva giocato quei due fantastici set, però poi ha fatto un percorso netto”.

A Wimbledon Sinner si è allenato con Vasamì e Basile, promesse del futuro: “E’ vero, quando va in campo è una macchina da guerra, ma quando poi è in quelle situazioni come in Davis, così come con i più giovani, si mette a disposizione della squadra, e non è una cosa che da numero uno del mondo è da sottovalutare. Questa è una delle parti di Jannik bella come ragazzo, è sempre disponibile a far crescere anche gli altri, a far crescere il sistema, e ripeto, dobbiamo fargli ancora tanti tanti complimenti”.

Un gran rientro dopo lo stop di tre mesi: “No, c'era niente di scontato, Jannik va più veloce anche di quanto noi possiamo pensare. Non dovevamo aspettarci che lui vincesse tutto subito, non ha vinto tutto subito, ma paradossalmente ci ha sorpreso per il livello che da subito invece ha trovato. Il grande campione dentro ce l'ha: poi ha bisogno soltanto di competere, di star bene fisicamente. E fisicamente sta benissimo, anche il lavoro di chi ha lavorato prima con Jannik è stato sicuramente straordinario, e questi ne sono sicuramente i frutti, e poi per chi gli sta vicino quotidianamente, fanno un super lavoro”. 

Ed ora si può programmare il resto della stagione: “E’ importante così come si insegna tanto a stare dentro al campo, ci insegna tanto anche a come ci si programma: Darren e “Vagno” sono molto bravi. Si apre un'altra parte di stagione dove bisogna stare attenti nonostante tre mesi di recupero, di stop, dobbiamo stare attenti a programmarci, a star bene fisicamente, perché quando il ragazzo sta bene non ce ne è per nessuno. Ora inizia la sua stagione con il suo cemento, e quindi può sicuramente fare bene”.


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