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Djokovic verso Cobolli: "Un talento. Chiederò a mio figlio, che ha giocato con lui..."

Il tennista serbo ha sconfitto in rimonta Alex De Minaur, qualificandosi ai quarti di finale a Wimbledon per la sedicesima volta: mercoledì affronterà Flavio Cobolli, sconfitto nell’unico precedente

07 luglio 2025

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Novak Djokovic ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon per la sedicesima volta in carriera grazie al successo in rimonta sull’australiano Alex De Minaur (1-6 6-4 6-4 6-4). Il tennista di Belgrado, numero sei del ranking Atp, è partito a rilento, salvo poi riuscire a trovare le soluzioni per prendere il controllo della partita: “Non ho cominciato bene, mentre Alex è stato solido sin dall’inizio. Oggi c’erano condizioni molto particolari, ben diverse dai giorni scorsi anche a causa del forte vento. Non riuscivo a trovare il timing giusto in battuta e De Minaur è stato bravo a mettere a nudo il mio gioco, puntando sui miei punti deboli. È stato un match molto complicato, devo dare merito al mio avversario per avermi fatto sentire molto a disagio in campo: sono stato fortunato a superare questa sfida”.

Ad assistere dalla tribuna alla partita tra Djokovic e De Minaur c’era anche Roger Federer, la cui presenza non è ovviamente sfuggita al serbo: “Ci siamo incontrati dopo il match, abbiamo avuto poco tempo per parlare ma mi ha fatto i complimenti per la vittoria e ha detto di aver assistito a una fantastica sfida. È una delle più grandi leggende di questo sport, è sempre speciale ritrovarlo in questi palcoscenici. Sono contento di essere riuscito a vincere davanti a lui, ho spezzato una maledizione”.

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Ai quarti di finale, Djokovic affronterà Flavio Cobolli, battuto in due set nell’unico precedente risalente al torneo di Shanghai dello scorso anno. Chiederò consigli a mio figlio, dato che l’altro giorno ha giocato per qualche minuto insieme a lui - ha scherzato Novak in conferenza stampa -. Flavio è un talento emergente del tour, uno di quei tennisti di cui sentiremo parlare spesso in futuro. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal suo risultato perché non mi sembra uno specialista dell’erba, ma ha sconfitto Cilic e alcuni ottimi battitori. Andiamo molto d’accordo, spesso ci alleniamo insieme: che vinca il migliore”.

Il torneo di Wimbledon si è “uniformato” alla maggior parte degli eventi del circuito maggiore, rimuovendo i giudici di linea in favore dell’avvento della tecnologia. Ma qual è l’opinione di Djokovic? “Ieri è stato commesso un grave errore di sistema durante la partita tra Pavlyuchenkova e Kartal. La tecnologia è più precisa e riduce gli errori rispetto a quelli di un occhio umano, ma possono capitare casi in cui hawk-eye va in tilt. Non sono certo che un giudice di sedia possa annullare un’eventuale chiamata errata del sistema, ma al momento per fortuna non ho avuto questo tipo di problemi nelle mie partite”.

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Sette volte vincitore a Wimbledon, Djokovic rientra senza alcun dubbio tra i favoriti per il successo anche in questa edizione dei Championships: a puntare su di lui è anche Goran Ivanisevic, che ha definito il serbo come l’unico tennista in grado di battere Sinner e Alcaraz nei tornei dello Slam. Adoro Goran, ma non penso di essere favorito contro Jannik e Carlos - ha ammesso Djokovic -. Se c’è un torneo dove sento di avere una possibilità per batterli, però, è proprio qui a Wimbledon. I risultati che ho ottenuto su questa superficie anche negli anni precedenti dimostrano la fiducia di cui dispongo quando gioco qui. Mi sento bene, sono fiducioso e motivato ad arrivare fino in fondo”.

Accompagnato a Wimbledon dalla famiglia, Novak si è soffermato anche sulle emozioni che sta provando in questi giorni a Londra suo figlio Stefan, più volte inquadrato con indosso un cappellino autografato da diversi giocatori. Credo di aver chiesto di firmarlo solo a Sinner, mentre tutti gli altri tennisti li ha trovati direttamente lui. È al settimo cielo perché ama il tennis. Ha gli autografi di chiunque tranne che di suo papà, però va bene lo stesso”, ha affermato un sorridente Djokovic.


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