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Nole battuto ma sereno: “Pazienza, la vita va avanti”

Fuori dallo Us Open già al terzo turno, il campione uscente non è sorpreso. “Ero a corto di benzina dopo le Olimpiadi – dice –, e ci ho provato solo perché si tratta di un torneo del Grande Slam. Popyrin ha meritato”. Il giustiziere: “Ottima interpretazione tattica, ma non ho giocato il miglior tennis in carriera. Montreal è stata più importante”

31 agosto 2024

La clamorosa sconfitta contro l'australiano Alexei Popyrin ha estromesso Novak Djokovic dagli Us Open. Un altro campione caduto dopo l'uscita di scena di Alcaraz. E il 24 volte campione Slam, nonché vincitore a New York nella scorsa edizione, non fa giri di parole in conferenza stampa per definire la sua prestazione. “Congratulazioni a lui e alla sua squadra – ha detto Nole –. Popyrin ha sicuramente giocato meglio e ha meritato di vincere. Per quanto mi riguarda, onestamente, per come mi sentivo e per come ho giocato dall'inizio del torneo, il terzo turno è un successo. Ho giocato uno dei peggiori tennis di sempre e il mio servizio è stato pessimo”. Il campione olimpico, dunque, saluta l’ultimo Slam stagionale senza particolari rimpianti. “Quando hai una percentuale di prime così bassa non puoi vincere contro ragazzi come Alexei, che mettono pressione e sono in forma”.

Djoker ha anche analizzato le differenze fra la meravigliosa Olimpiade e queste opache prestazioni, collegate proprio agli sforzi dei Giochi. “Ero scarico dopo tutte le energie che avevo speso per vincere a Parigi. Qui la superficie è diversa ed ero a corto di benzina. Non ho mollato perché sono gli Us Open e ho fatto un tentativo. Pazienza, la vita va avanti e guardo al futuro. Può succedere di giocare male e che non funzioni niente, qui è accaduto. Ho provato a cambiare molte cose nel mio gioco, ma perdevo tempismo e movimenti, perdevo le basi”.

Poi uno sguardo verso Popyrin, che è in costante ascesa e dopo il recente trionfo al Masters 1000 di Montreal ha conquistato per la prima volta in carriera gli ottavi in uno Slam. “Ha battuto me, il campione in carica qui, quindi merita credito e rispetto. Se serve bene e gioca bene, può battere chiunque. Il tabellone si è aperto visto che io sono fuori e lo è pure Alcaraz. Sinner resta il favorito numero 1, ma c'è Tiafoe, c'è il numero 1 americano Fritz. Ci sono giocatori forti come Rublev e Dimitrov. Sarà interessante vedere chi vincerà. È chiaro che a livello personale è complicato vedere la prospettiva generale in questo momento. Sono arrabbiato per la sconfitta e per come ho giocato ed esco con l'amaro in bocca”.

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Alexei Popyrin, invece, ha vissuto una giornata storica, che lo lancia sempre di più verso la stratosfera. “Non credo sia il miglior match della mia carriera in assoluto – ha spiegato l’australiano –, ma sicuramente dal punto di vista tattico ho interpretato la partita al meglio. Qui la differenza la fa l'atmosfera. Sono entrato nell'Arthur Ashe circa 20 minuti prima della partita, perché era la prima volta. Volevo solo rendermi conto di quanto fosse grande questo stadio. Il pubblico è fantastico e giocare qui di notte è un'emozione particolare. Li ho conquistati verso la fine del match”.

L'australiano prosegue nella sua analisi. “Il terzo set perso? Ho abbassato la percentuale di prime palle di servizio e ho pensato a tutte le volte in cui Nole ha rimontato dallo 0-2. Per tornare al mio livello ho dovuto tirar su il morale”. Popyrin è felicissimo, ma sottolinea ancora che non si tratta del giorno più bello della sua carriera. “Montreal è stata più importante, non avrei mai pensato di vincere un Masters 1000. Le mie due esperienze contro Nole in Australia e a Wimbledon mi hanno dato la fiducia necessaria per scendere in campo sicuro dei miei mezzi”.

Popyrin ha la testa a Tiafoe, prossimo avversario negli ottavi di finale. “È un mio amico ed è anche un giocatore difficile da affrontare. Ha una mano delicata, viene spesso a rete, è vario nel gioco. Sarà una bella sfida. Possibilità di vincere il titolo con Nole e Alcaraz fuori? Penso solo al prossimo incontro”.


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