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Mirra Andreeva, elogio alla coach: "Conchita mi insegna la pazienza"

"Emma Navarro - spiega poi la russa parlando della sua prossima avversaria - è una grandissima atleta, mi piace molto come persona, ci siamo allenate insieme un paio di volte; penso sia molto pericolosa anche sull’erba"

05 luglio 2025

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Prestazione di alto livello per Mirra Andreeva, che accede agli ottavi di finale a Wimbledon lasciando le briciole a Hailey Baptiste. Concentrazione, aggressività e giusto equilibrio con le variazioni per la russa: “Ho trovato un equilibrio con il diritto in slice, ma anche semplicemente col diritto: oggi avevo il tempo di eseguirlo e mi ha permesso di fare molti punti”. Il gran numero di teste di serie cadute finora non le tolgono la concentrazione: “Ho cercato di mantenere il focus sul mio gioco, su quello che dovevo fare in campo e cercherò di farlo fino alla fine del torneo”.

Il gioco di Hailey è un po’ vintage, che consigli ha dato coach Conchita Martinez?Mi ha detto di rimanere concentrata, di non avere fretta, di prendermi il tempo necessario ed essere paziente perché mi avrebbe sezzato il ritmo. Il mio obiettivo oggi era la pazienza”. Se prima Mirra andava su YouTube a riguardare gli highlights dei prorpi match, ora ha modificato questa abitudine: Ultimamente ho smesso di farlo perché non ne capivo più il motivo. Perché mai dovrei riguardarmi la partita? A volte è utile per imparare dai propri errori e capire cosa avremmo potuto fare meglio. Credo che l’ultima volta sia stato forse dopo gli US Open o Pechino l’anno scorso, ma si può essere delusi, a volte, perché non inseriscono i tuoi colpi migliori”.

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C'è tanto da imparare dalla sua coach, ex campionessa di Wimbledon, per migliorare sull’erba: “Mi ha dato maggiore fiducia perché quando sono arrivata a Londra dopo le sconfitte di Amburgo e Berlino non mi sentivo più molto sicura. Ci siamo concentrate sul modo di colpire la palla e migliorare il movimento sull’erba. Mi è servito perché ho recuperato soprattutto la fiducia in me stessa; ora gestisco meglio i colpi più insidiosi; ad ogni match, mi sento sempre più fiduciosa”.

La prossima avversaria sarà Emma Navarro: “Mi concentrerò solo su quello che dovrò fare io. Emma è una grandissima atleta, mi piace molto come persona, ci siamo allenate insieme un paio di volte; penso sia molto pericolosa anche sull’erba. Dopodiché, spero che Conchita faccia bene il suo lavoro, mi dia buoni consigli e buone tattiche”. Tra i campioni del passato e quelli attuali, chi sono i maggiori esperti del gico secondo Mirra? Devo dire Roger. Ogni volta che lo vedevo giocare, avevo la sensazione che sapesse esattamente cosa fare e come gestire i momenti di pressione. Anche quando doveva affrontare le palle break, manteneva la fiducia in se stesso. Tra le giocatrici attuali, penso ad Aryna, Coco, Iga, quasi tutte le migliori hanno la stessa mentalità e lo stesso modo di presentarsi in campo. Comunque, quando affronto un’avversaria tra le prime venti, diventa in generale più difficile perché hanno un approccio diverso”.

Cos’è dunque che distingue le prime tre del mondo dalle altre? “Non saprei perché non sono ancora tra le prime tre... Forse sono più sicure del proprio gioco, sento che hanno la mentalità di combattere sempre, sia in allenamento che in gara. Non importa cosa stia succedendo o contro chi stiano giocano, hanno un solo obiettivo: lottare”. 

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E cosa fa Mirra, a Londra, per distrarsi dal tennis? “Mi piace molto dove alloggiamo, con un bel parco intorno, mi diverto a fare la spesa con mia madre, passeggiare e chiacchierare con lei. Se sono a casa, mi piace leggere; ora sto leggendo un libro che non riesco più a lasciare. Si tratta di un fantasy, con creature dell’altro mondo... me l’ha consigliato mia cugina. In questo momento non guardo neanche le serie tv”. 

Soddisfatta anche Iga Swiatek, a segno in due set su Danielle Collins: "Mi sono piaciuta - spiega la polacca - perché sono stata in grado di essere sempre solida e attenta. Sono stata anche coraggiosa sin dall'inizio e questo ha pagato". Ma c'è qualcosa che le donne invidiano al tennis maschile? "Non il fatto di giocare i 5 set negli Slam, di certo. Anzi, credo sia più probabile che loro arrivino a giocare al meglio dei tre, piuttosto che noi donne al meglio dei 5. E non avrei voluto essere al posto di Alcaraz e Sinner nella finale di Parigi...".


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