

"Rispetto ai giorni precedenti - spiega Alcaraz - ho servito decisamente peggio, una percentuale troppo bassa. Se ci mettiamo anche che lui è fra coloro che rispondono meglio nel circuito..."
13 luglio 2025
Battuto, ma a testa alta. "Ebbene sì - spiega Alcaraz dopo aver perso la finale - posso dire di aver perso, ma posso anche uscire a testa altissima da questa finale e da questo torneo. Anche se perdere a un passo dal titolo è sempre più triste, fa sempre un po' più male".
Il successo di Sinner è ancora fresco ma Carlitos riesce già a essere puntuale, nella sua analisi. "Rispetto ai giorni precedenti ho servito decisamente peggio, una percentuale troppo bassa. Se ci mettiamo anche che lui è fra coloro che rispondono meglio nel circuito... Peccato, ma è qualcosa su cui devo lavorare ancora molto".
E ancora, su questa rivalità destinata a durare a lungo: "Cominciamo col dire che sono contento di esserne parte, è un bene per tutto il nostro mondo se riusciremo a proseguire questa rivalità in futuro. Ora la stiamo portando a un altro livello, affrontandoci nelle finali degli Slam e dei Mille. E ogni partita ci fa crescere. Vale per entrambi".
"Sapevo - continua Carlos - che da quella finale del Roland Garros sarebbe uscito addirittura più forte. E così è stato, non mi ha sorpreso per nulla perché è così che fanno i grandi campioni come Jannik".
"Mi spinge sempre al limite - dice ancora l'iberico - ed è questo il vero problema quando lo affronto. Io ne avevo ancora di energia, anche per giocare il quinto, ma il margine contro di lui è molto piccolo. A un certo punto durante il match non sapevo davvero più cosa fare perché nello scambio da fondo mi era nettamente superiore. Ho provato a cambiare qualcosa ma senza servizio era complicato".
"Complessivamente - chiude Alcaraz - è stata una partita di ottimo livello, ma io dovrò cercare di crescere sotto certi aspetti se voglio mantenere le mie chance di vincere contro di lui. Anche se poi contano altri fattori, come la superficie su cui si gioca".
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