

Mike Yanguas è uno dei giocatori più sottovalutati nel mondo della pala. Gli appassionati preferiscono concentrare l’attenzione su altri talenti, dimenticandosi che il giocatore di Malaga, già nell’èlite da un pezzo, ha solamente 23 anni. Con Coki Nieto forma la quarta coppia del circuito: status più che meritato
16 maggio 2025
Nella narrazione di qualsiasi film, opera o racconto, sono sempre i cattivi i personaggi capaci di stuzzicare particolarmente l’immaginario comune. E nel mondo del padel il “villain” per eccellenza è Mike Yanguas: uno di quelli che in campo fa poco per essere simpatico e spesso usa trucchetti per innervosire gli avversari (in primis con toilet break o proteste a caso nei confronti dell’arbitro), ma che spesso non è riconosciuto veramente per quello che è.
Perché Mike da Malaga, patria del padel per eccellenza, è per prima cosa un grandissimo giocatore. Ce lo dice la classifica, visto che è il numero 7 del mondo e col nuovo partner Coki Nieto forma la quarta coppia del ranking, alle spalle dei giganti Tapia-Coello, Chingotto-Galan e Lebron-Stupaczuk, ma davanti a tanti personaggi più celebrati. E guai a pensare che non sia uno status veritiero, meritato: nei cinque tornei disputati sin qui nel corso del 2025 hanno raggiunto quattro volte la semifinale, dunque il loro compito minimo lo fanno sempre (o quasi) e spesso molto bene.
Che Mike sia un giocatore di padel fenomenale ce lo dice anche il suo immenso talento, che gli permette di essere un giocatore difensivo (e di destra) in grado di finalizzare e trovare i por tres (o x4) come un giocatore di sinistra. E non va dimenticato che Yanguas, è nato nel 2022, dunque ha da poco compiuto 23 anni. Tradotto: in uno sport nel quale si riesce a essere competitivi anche dopo i 30, è ancora giovanissimo e ha tutto per migliorarsi ulteriormente. Ha giocato con un mostro sacro come Belasteguin per un anno, prendendo appunti per diventare uno dei più completi del circuito.
L’etica e la cultura del lavoro: sono questi i segreti di un giocatore che ormai da anni è fra i primi 15 del circuito. “I miei idoli? Kobe Bryan e Cristiano Ronaldo”. Nessun collega del passato, dunque, ma due fra i migliori della storia, anche e soprattutto perché hanno lavorato più duramente rispetto agli altri. Il suo sogno è gestire un’accademia e aiutare i bambini a fare sport. Si vede come imprenditore quando la sua carriera a grandi livelli terminerà.
Già, Mike ha sempre le idee chiare anche in campo, dove la vibora è il suo colpo migliore in assoluto. Un’esecuzione perfetta, fondamentale per mettere pressione agli avversari. Per essere un grande atleta, prima che un grande giocatore, Yanguas segue un’alimentazione estremamente equilibrata. Si nutre principalmente di acai, un frutto ricco di fibre e aminoacidi essenziali. Pochi sgarri, tanta attività fisica e una mentalità da professionista a tutto tondo, anche e soprattutto nei periodi in cui non si gioca.
Meno pubblicizzato e meno appariscente rispetto ad Augsburger, Libaak, Cardona e ai giovani colleghi che sono pronti a cambiare il padel, trasformandolo in uno sport sempre più rapido dove la differenza la fanno i bombarderos, Yanguas è un total package: sa accelerare e difendere, pensare padel e giocare di tocco. L’obiettivo di Mike è diventare numero uno del mondo: difficile, finché in giro ci sono certi mostri. Ma quando si trovano di fronte Yanguas anche loro sanno di dover prestare attenzione: può fare paura a qualsiasi giocatore.
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