

Un modo per favorire la popolarità del circuito “pro”? Portare il padel dalla gente. Come succede a Valladolid che ha ritrovato lo storico evento dell’iconica Plaza Major. Un campo da padel si può costruire un po’ dappertutto e fra i punti di forza del gioco c’è la capacità di incuriosire chiunque. Dunque quale location migliore di una pizza in centro città?
di Marco Caldara | 26 giugno 2025
Premier Padel l’aveva detto: nell’annunciare il Polideportivo Pisuerga come sede per il 2024 del P2 di Valladolid, promisero che il grande padel sarebbe tornato nell’iconica Plaza Major a partire dalla stagione successiva. Detto, fatto: il circuito mondiale ha finalmente ritrovato una delle sue cornici più famose, diventata in passato un appuntamento fisso del vecchio World Padel Tour a partire dal 2015. È vero che i giocatori spingono per avere sempre più tornei indoor, così da dribblare caldo, sole, vento, eventuale pioggia e quant’altro, ma c’è da scommettere che faccia piacere pure a loro giocare in una location simile, piuttosto che nell’ennesimo palazzetto costruito con lo stampino. Quanto sta succedendo nella città spagnola è un esempio da seguire.
Dopotutto, una delle fortune del padel è che un campo – anche Centrale con una buona capacità di pubblico – si può realizzare in uno spazio relativamente piccolo, dunque quale posto migliore per promuovere il padel (e il torneo stesso) se non in una piazza, cuore pulsante di una città? Il modello Valladolid funziona, tanto che anche la FIP decise di riproporre qualcosa di molto simile in occasione degli European Games del 2023 a Cracovia, col Centrale allestito proprio in una delle più importanti piazze della città. Specialmente nei paesi (non è il caso della Spagna) dove ancora non è molta la gente ad andare al padel, può essere il padel ad andare dalla gente, per conquistare nuovi appassionati e portare fuori dai soliti confini uno spettacolo di valore.
È proprio questa una delle forze del padel: la capacità di essere un gioco estremamente coinvolgente, in grado di incuriosire anche i non appassionati, anche delle ipotetiche persone di passaggio. Dunque, si potrebbe sfruttarla meglio e quello di Valladolid è l’esempio perfetto, peraltro con anche i due campi secondari nei pressi del Centrale, per garantire a tutti le stesse identiche condizioni di gioco. Va detto che predisporre campi e tribune non è nemmeno un quarto dello sforzo che comporta organizzare eventi simili, perché va allestito anche molto molto altro. Ma il P2 vallisoletano dimostra che si può.
Il grande atteso a Plaza Mayor non poteva che essere il numero uno del mondo Arturo Coello, che a Valladolid ci è nato e cresciuto, prima del recente trasferimento in Florida. In cerca di riscatto con Agustin Tapia dopo la sconfitta in finale al Foro Italico, lo spagnolo ha esordito mercoledì con un buon successo contro i giovani Rama Valenzuela e Pol Hernandez, ma non potrà godersi la prima sfida ufficiale contro il fratello minore Rodrigo. Sarebbe diventata realtà in caso di successo all’esordio del secondo (a fianco di Ferran Insa), ma un problema al ginocchio l’ha frenato nella sfida fra wild card contro Rivas/Sanchez.
Esordio positivo anche per tutte le altre teste di serie tranne una, la numero 4 composta da Coki Nieto e Mike Yanguas. A fargli lo scherzetto, di nuovo, Javi Leal e Fran Guerrero, i due 21enni che li avevano già eliminati ai quarti di finale nel BNL Italy Major del Foro Italico. Stavolta hanno vinto ancora più nettamente, in due set (7-5 7-6), ribadendo che l’exploit romano è stato tutt’altro che un caso. Buona la prima anche per i campioni del Major, Ale Galan e Federico Chingotto, che hanno passeggiato contro Sanyo e Chozas (all'ultmo torneo insieme).
Fra le donne, invece, ci sono già quattro coppie agli ottavi e due teste di serie a casa al debutto, che nei P2 al femminile coincide con il secondo turno. A cadere le numero 6 Virseda/Salazar, battute da Sharifova/Rodriguez Abajo, e – di nuovo – le numero 4 Andrea Ustero e Sofia Araujo. La loro collaborazione non decolla (è la terza sconfitta all’esordio in cinque tornei insieme), mentre continua a produrre grandi risultati quella fra Aranzazu Osoro e la 16enne Martina Calvo, che le hanno eliminate con due tie-break.
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