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Padel

A Cancun la prima (prevedibile) di Lebron e Stupa, bis per Triay/Brea

A Juan Lebron e Franco Stupaczuk sono bastate 3 ore e 24 minuti per vincere quattro partite e aggiudicarsi il loro primo titolo in coppia, nel P2 del Messico disertato dagli altri big. Nel femminile secondo titolo di fila per Gemma Triay e Delfi Brea, che non danno scampo a Ortega/Araujo

di | 17 marzo 2025

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Fin da quando i volti di Juan Lebron e Franco Stupaczuk sono comparsi nell’entry list del P2 di Premier Padel a Cancun, ci sono stati pochissimi dubbi su quali sarebbero stati i nomi da stampare sull’albo d’oro. Perché, in assenza di tutti gli altri top player del circuito, il “Lobo” e il compagno argentina sono semplicemente di un’altra categoria rispetto alla concorrenza trovata in Messico e l’hanno dimostrato nei quattro incontri vinti sul Centrale della Rafa Nadal Academy, rimanendo in campo complessivamente soltanto 3 ore e 24 minuti.

A volte può essere la durata di un incontro, mentre loro si sono fatti bastare lo sforzo (minimo) per aggiudicarsi un torneo che per la coppia può diventare preziosissimo, in quanto è il primo conquistato insieme. Vincere, si sa, aiuta a vincere: Lebron l’aveva fatto gran poco con Martin Di Nenno e si augura di poter conquistare più gioie con Stupa, con l’obiettivo di dare subito continuità al risultato anche la prossima settimana a Miami. Nella finale in Messico, i favoriti(ssimi) hanno impiegato meno di un’ora per vincere la resistenza dei “magicos” Tolito Aguirre e Gonzalo Alfonso, bravi ad arrivare fino a lì ma poi incapaci di reggere la cilindrata dei rivali, promossi per 6-2 6-3 senza grandi difficoltà.

Per i due argentini, comunque, un altro ottimo torneo che consoliderà la loro presenza nel circuito Premier Padel individuato come nuova casa da quest’anno: nelle ultime quattro settimane hanno giocato altrettante finali, vincendo un FIP Platium, un FIP Gold e arrivando in fondo in due P2. Hanno fallito l’appuntamento più prezioso, ossia la finale a Gijon ceduta ai “baby” Cabeza/Garcia, ma l’obiettivo di guadagnarsi un posto a tempo pieno nel Tour maggiore è stato comunque raggiunto, e anche (con un aiutino dei big) in molto meno tempo del previsto.

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Se la vittoria di Lebron/Stupaczuk era la più prevedibile degli ultimi tempi, persino di più di quando al via di un torneo si presentano i numeri uno Arturo Coello e Agustin Tapia, non era affatto così per la finale femminile, che ha incoronato di nuovo le numero 2 della classifica Gemma Triay e Delfi Brea, al secondo successo consecutivo. Avevano già vinto a Gijon e si sono ripetute in Messico, dominando col punteggio di 6-3 6-1 la finale contro la quarta coppia del mondo Marta Ortega e Sofia Araujo, promosse al numero 3 del seeding per l’assenza di Gonzalez/Fernandez e quindi finaliste a spese delle leader del ranking Ari Sanchez e Paula Josemaria, domate in semifinale col punteggio di 6-2 4-6 6-4.

Tuttavia, all’indomani la spagnola e la portoghese non sono riuscite a confermarsi agli stessi livelli e a Triay/Brea sono bastati 77 minuti a senso unico per vincere di nuovo, in un duello giocato alla grandissima fin dall’inizio. Nemmeno le condizioni outdoor, tanto care a Ortega/Araujo (che all’aperto hanno vinto i loro due titoli, nel 2024 a Genova e Newgiza) sono bastate a equilibrare la contesa: Gemma e Delfi hanno ribadito di essere di un’altra categoria, nonché particolarmente determinate ad approfittare di tutti i passi falsi delle numero uno.

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