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4 temi per il 2025 del padel: che stagione ci attende?

A tre settimane dal via del calendario Premier Padel, una riflessione su cosa potrebbe offrire la stagione in arrivo, a partire dai potenziali (ma improbabili) cambi in testa alla classifica. Sarà l’ultima occasione per i sopravvissuti della vecchia scuola? Vedremo qualche ritorno di fiamma? Quali giovani sopranno compiere il salto di qualità?

di | 20 gennaio 2025

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Arturo Coello (sinistra) e Agustin Tapia (foto Giampiero Sposito/FITP)

Il conto alla rovescia è iniziato. Al via della stagione 2025 del calendario Premier Padel, che scatterà il 10 febbraio col P1 di Riyadh in Arabia Saudita, mancano tre settimane. I top player le utilizzeranno per finalizzare la preparazione in vista di un’annata intensa, mentre nel pubblico crescono l’attesa e gli interrogativi in vista di un circuito che (ri)parte con alcune gerarchie ben chiare, ma anche con tante altre pronte per essere messe nuovamente in discussione. Ecco 4 temi cardine per i prossimi mesi.

LA VETTA DELLA CLASSIFICA SARÀ IN DISCUSSIONE?

Il 2024 ha parlato chiarissimo: nel maschile nessuna coppia ha saputo tenere il ritmo del duo Coello/Tapia capaci di collezionare 14 titoli, mentre fra le donne Sanchez/Josemaria hanno vinto 3 Major su 4 e le Finals di Barcellona, staccando tutte le altre. Due domini che, per quanto visto sin qui, paiono destinati a durare, perché in termini di continuità di risultati le coppie leader si sono rivelate un gradino (e mezzo) sopra a tutte le altre. Ma l’interrogativo viene naturale: saranno di nuovo loro a chiudere al numero uno?

Il duo Coello/Tapia sembra avere più chance delle colleghe, per un paio di motivi. Il primo è che la loro unione inaugurerà presto la terza stagione, mentre per le rivali sarà già la quinta, di fila. Una rarità nella storia recente del gioco. Il secondo motivo è che la sola coppia parsa sul serio attrezzata per contrastarli – seppur solo a tratti – è quella composta da Federico Chingotto e Ale Galan, capaci di giocare un padel incredibile per mesi e mesi, calando un filino giusto nel finale. Nessuno degli altri, sin qui, ha saputo fare tanto. Occhio a Stupaczuk/Lebron,  ma dopo un 2024 così così hanno molto da dimostrare.

Fra le donne, invece, Sanchez e Josemaria si troveranno costrette a fare i conti con almeno due coppie che hanno i mezzi per spodestarle. Le prime sono Gemma Triay e Delfi Brea: la spagnola rivuole il numero uno, l’argentina punta a prenderselo per la prima volta e per certi versi se lo meriterebbe. Grandi ambizioni anche per Bea Gonzalez e Claudia Fernandez: se la “Perla” riuscirà a tenersi alla larga dagli infortuni possono inserirsi nella lotta per il primato.

Paula Josemaria (sinistra) e Ari Sanchez (foto Giampiero Sposito/FITP)

Paula Josemaria (sinistra) e Ari Sanchez (foto Giampiero Sposito/FITP)

LA VECCHIA SCUOLA VERSO L’ADDIO?

Uno dopo l’altro, i pionieri del padel professionistico come lo intendiamo oggi stanno salutando le compagnia. Nel 2023 Juan Martin Diaz e Pablo Lima, nel 2024 Fernando Belasteguin, nel 2025? Ha annunciato l’addio al termine della prossima stagione la leggendaria Carolina Navarro, ma non è detto che rimarrà l’unica. Anche perché ci sono molti altri big dei tempi d’andati che nel 2024 hanno faticato enormemente a raccogliere risultati, finendo in un pericoloso circolo vizioso. Perché meno vittorie vuol dire peggior classifica, quindi maggiori difficoltà a trovare compagni di qualità.

Il più in alto dei veterani rimane Paquito Navarro, reduce da un 2024 senza finali e alle porte di un 2025 che si aprirà in coppia con Lucas Bergamini (dimostrazione di quanto detto poco fa). Il giocatore di Siviglia ha ancora tanta voglia di brillare, ma l’ambizione non basta. Difficile credere in una rinascita anche di altri due ormai ex giganti come Sanyo Gutierrez e Maxi Sanchez: hanno ancora qualità da vendere, ma i ritmi del circuito di oggi non sembrano fare più per loro. Va un po’ meglio fra le donne: Llaguno, Sainz e Salazar sono riusciti a togliersi qualche soddisfazione nel 2024, ma di titoli non se ne parla e difficilmente se ne riparlerà.

Sanyo Gutierrez (foto Giampiero Sposito/FITP)

Sanyo Gutierrez (foto Giampiero Sposito/FITP)

QUALI PROMESSE RIUSCIRANNO A CONSACRARSI?

Lo scorso anno la migliore delle baby promesse è stata di gran lunga Claudia Fernandez, inattesa a inizio stagione e top-3 alla fine, grazie alla fruttuosa collaborazione con Gemma Triay che ha prodotto ben 6 titoli. Quali giovani riusciranno a seguire la sua strada? I primi due nomi che vengono in mente non possono che essere Andrea Ustero e Alejandra Alonso: il 2024 è stato l’anno della prima finale, il 2025 deve diventare quello del primo titolo, per una coppia già in grado di sedersi al tavolo delle big.

Ancora più nomi a livello maschile: Pablo Cardona, Tino Libaak, Leo Augsburger, ma anche Fran Guerrero, Javi Leal, Edu Alonso. Talenti che ormai da un po’ gravitano nel giro grosso, lavorando dietro le quinte per garantirsi la chiamata di uno dei giganti. Nel padel si diventa fenomeni anche così, ma durante il valzer dell’offseason nessuno dei senatori ha avuto il coraggio di rischiare la partnership con un giovanissimo. Succederà nel corso dell’anno?

Leo Augsburger (foto Giampiero Sposito/FITP)

Leo Augsburger (foto Giampiero Sposito/FITP)

CI SARANNO DEI RITORNI DI FIAMMA?

Il padel è fatto di cambi di coppia, ma anche di love story che ripartono, perché non sempre la soluzione più comoda (cambiare) è anche la migliore. Negli anni recenti è capitato spesso che alcuni giocatori decidessero di tornare sui propri passi, rilanciando collaborazioni chiuse tempo prima e scatenando i tifosi. Va detto che, risultati alla mano, le versioni 2.0 (o in certi casi 3.0) delle coppie non sono mai riuscite a ritrovare i risultati di un tempo, ma non è detto che debba essere così per forza.

Alzi la mano chi non vorrebbe rivedere almeno una volta Ale Galan a fianco di Juan Lebron, con la consapevolezza che sarebbero la coppia perfetta – o almeno quella con più chance – per tenere testa a Tapia/Coello. Ma anche Federico Chingotto con lo storico partner Juan Tello (che dalla separazione ne ha azzeccate gran poche), oppure i Superpibes Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, fino a Gemma Triay e Alejandra Salazar, che prima di dividersi erano state le uniche capaci di obbligare Sanchez/Josemaria al secondo posto. Tutte soluzioni improbabili, ma anche per questo ancora più gustose da immaginare.

Franco Stupaczuk (sinistra) e Martin Di Nenno (foto Giampiero Sposito/FITP)

Franco Stupaczuk (sinistra) e Martin Di Nenno (foto Giampiero Sposito/FITP)


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