Il miglior torneo in carriera, con tre vittorie nel Major del Roland Garros e lo stop solo contro Lebron/Stupaczuk, conferma i progressi di Flavio Abbate. Il siciliano è sempre più vicino a diventare il primo fra gli italiani di nascita nel ranking FIP, e col nuovo partner Manuel Castano può puntare a orizzonti sin qui inesplorati per il nostro movimento maschile
di Marco Caldara | 10 settembre 2025
Un italiano sul mitico Court Philippe Chatrier del Roland Garros, per tre volte in tre giorni. Ci siamo abituati nel tennis, per merito di Jannik Sinner e non solo, eppure stavolta è successo nel padel, grazie a quel Flavio Abbate sempre più lanciato verso un futuro brillante. Il talento siracusano, 21 anni compiuti a fine luglio, si è regalato il miglior torneo in carriera nell’Alpine Paris Major, terzo dei quattro grandi appuntamenti del calendario Premier Padel.
Per la prima volta a fianco del baby fenomeno spagnolo Manuel Castano, classe 2008, lunedì il siciliano ha superato le qualificazioni – per il secondo anno di fila nel maxi evento francese – vincendo due match in un giorno (entrambi sul Centrale), mentre all’indomani si è regalato la prima vittoria in carriera nel main draw di un Major, battendo una coppia di tutto rispetto come i giovani spagnoli Santigosa/Sanchez, superati per 6-3 7-6. Un successo che ha aperto di nuovo le porte dello Chatrier, per affrontare niente meno che Juan Lebron e Franco Stupaczuk, coppia numero 3 della classifica mondiale.
Contro due giganti del circuito è finita 6-1 6-1 in meno di un’ora, ed è un peccato che non sia durata di più: non tanto per rendere meno severo il punteggio, quanto per allungare l’esperienza, o quello che la 4 volte campionesse del mondo Cata Tenorio – dalla cabina di commento – ha definito un “allenamento di lusso”, un’occasione senza pari per imparare dai migliori, giocandoci contro in grande torneo. Purtroppo per l’azzurro e il compagno, quando i big giocano così c’è poco da fare, ma il fatto che i rivali abbiano giocato al cento per cento dalla prima all’ultima palla, sbagliando pochissimo, è in fondo una buona notizia. Segno che hanno capito di doverlo fare, per evitare rischi: un discreto, seppur involontario, attestato di stima.
Da Parigi, Abbate riparte con tanta fiducia e anche 105 punti raccolti in un colpo solo: è il bottino più importante mai accumulato in carriera e gli permetterà di salire ancora in classifica, con buone chance di mettere piede nei primi 80 giocatori del mondo. Non basterà a diventare il primo fra gli italiani di nascita, visto che anche Marco Cassetta (che a sua volta si è qualificato) migliorerà il suo ranking e gli resterà davanti, ma un sorpasso del siciliano sembra solo questione di tempo. E non solo per ragioni anagrafiche, ma anche perché le vittorie nel main draw iniziano ad aumentare (a Parigi la seconda negli ultimi 4 tornei) e perché il nuovo compagno promette garanzie molto molto importanti.
Il termine di una collaborazione fruttuosa come quella con Alvaro Montiel Caruso poteva rappresentare un autogol, invece la situazione pare win-win. L’italo-argentino si è unito a un giocatore di grande esperienza come Juan Cruz Belluati, mentre Flavio ha trovato come compagno quello che di recente il quotidiano Marca ha definito “il diamante grezzo del padel spagnolo”. Perché dopotutto Castano deve ancora compiere 17 anni (li farà fra meno di un mese) e ha appena vinto il campionato nazionale spagnolo degli juniores, eppure banchetta già coi grandi, da quando lo scorso anno nel Major del Messico è diventato il più giovane a vincere una partita di main draw, a 16 anni e 53 giorni.
È lecito aspettarsi una continua e rapida crescita da parte del madrileno, la quale può diventare una preziosa opportunità per l’azzurro, che a sua volta si sta ripetutamente migliorando e ha i mezzi per avvicinarsi ai primi 50 giocatori della classifica. La strada è ancora lunga, ma pare ben definita, specialmente se i due dovessero inserirsi con continuità nei tabelloni principali e continuare a vincere le partite alla portata. Un obiettivo tutt’altro che esagerato.