Il North Palmyra Trophies, esibizione che si disputa dal 2022, vede quest'anno tra gli iscritti l'olandese cui è stato suggerito di rinunciare dal suo Ministro degli esteri per "le implicazioni morali del caso"
29 novembre 2025
"Non è proibito prender parte a un torneo in Russia, ma lo invito caldamente a non farlo considerate le implicazioni morali del caso". A dichiararlo è il Ministro degli affari esteri olandese, David Van Weel, rivolto a Tallon Griekspoor, n.1 nazionale iscrittosi al North Palmyra Trophies, esibizione che dal 2022 si svolge nella città di San Pietroburgo e promosso dal colosso energetico Gazprom.
Griekspoor è l'unico tennista non russo e non nato in Russia presente in un tabellone che annovera tra gli altri la presenza dei kazaki Alexander Bublik e Yulia Putintseva. La presenza del n.25 del mondo è legata alla partecipazione nello stesso evento della sua fidanzata Anastasia Potapova. Nonostante da tre anni a questa parte Russia e Bielorussia siano state escluse dalle competizioni a squadre e i loro tennisti costretti a giocare sotto bandiera neutrale, nessuna regola vieta ai due paesi di organizzare esibizioni così come nessun divieto sia imposto ai giocatori di prender parte a eventi che - come in questo caso - non abbiano alcun legame con l'ATP o la WTA.
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Griekspoor, si apprende dal portale AD, avrebbe informato i vertici della Federtennis olandese circa le sue intenzioni per verificare se la sua inclusione nel tabellone avrebbe potuto generare multe o sanzioni disciplinari. "La nostra federazione, in linea con le politiche del Comitato Olimpico Nazionale, non invia squadre né giocatori a prender parte a competizioni che si svolgono in Russia - ha dichiarato il direttore tecnico della Federtennis olandese Jacco Eltingh - Tuttavia un top player di tennis è un'entità a parte, indipendente, che può fare le sue scelte a meno che non faccia parte delle nazionali giovanili".
In passato al torneo, il cui tabellone è sempre stato a forte impronta russa, avevano preso parte giocatori come Adrian Mannarino e Roberto Bautista Agut. E fu proprio il francese l'anno scorso a rilasciare delle dichiarazioni in cui difendeva la sua scelta di giocare definendosi "un professionista che va lì a fare il suo lavoro, la politica non mi interessa". "Non sostengo nulla - sottolineò Mannarino allora - E' un evento privato che non ha nulla a che vedere con il sostegno politico, non c'è niente di cui discutere".
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