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A Palermo c’è Daria Kasatkina, la russa che condanna Putin

Numero 11 del ranking WTA, la 26enne di Togliatti è la favorita per il titolo del Palermo Ladies Open. Una giocatrice dal tennis affascinante e dalla testa pensante, che non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa, anche quando c’è di mezzo la guerra e l’omosessualità che in Russia è addirittura un enorme tabù

20 luglio 2023

Daria Kasatkina è un personaggio che riesce a dare sempre spunti di riflessione, una che non dice mai le classiche frasi “da zero a zero” diventate abitudine per tanti suoi colleghi e colleghe. È una donna che probabilmente conosce la paura, ma fa vedere prima il coraggio delle debolezze. Scivolata fuori di un posto dalla top-10 per colpa del trionfo a Wimbledon di Marketa Vondrousova, la russa di Togliatti si è presentata questa settimana a Palermo da testa di serie numero uno, e ha esordito martedì sera con un successo in tre set contro Martina Trevisan. Un’occasione in più nella quale ha dimostrato di essere una formidabile tennista, in un periodo nel quale di lei si parla tanto anche per ciò che è riuscita a dire e fare fuori dal campo.

Non solo un anno e mezzo fa la russa ha condannato apertamente l’invasione del governo del suo Paese in Ucraina, schierandosi apertamente contro Putin e definendo le azioni militari “un incubo in piena regola”, senza badare alle possibili ripercussioni della sua azione. Ma più o meno nello stesso periodo Dasha (così viene chiamata) si è anche dichiarata omosessuale, il che nel suo paese d’origine non è affatto accettato e anzi, viene combattuto e considerato addirittura come una forma di malattia mentale. 

Kasatkina a Palermo: tutte le pretendenti al titolo

Ma la giocatrice allenata dall’italiano Flavio Cipolla ha fatto vedere grandi cose anche sul campo, andando ben oltre i risultati che dicono 6 titoli Wta, una semifinale Slam (Roland Garros 2022) e la finale del 1000 di Indian Wells persa contro Naomi Osaka. Sì, perché nel tennis degli scaldabagni da fondocampo, lei sa dare rotazioni, è maestra del dropshot e potrebbe fare dei corsi di tweener, il colpo che ha perfezionato da piccola, quando giocava dentro a una stanza e rincorreva la pallina per tirarla contro il muro da sotto le gambe. “C’è sempre meno spazio per la creatività”, ha dichiarato più volte la ragazza di Togliatti, un posto al quale la Daria bambina è profondamente affezionata ma dal quale la Dasha donna vede scappare tutti, all’interno di una situazione che non ha avuto paura a etichettare più volte come “uno schifo”.

Oggi che il suo paese è stato cancellato dai tabelloni di tutti i tornei, e l’ha accusata di essere una traditrice o addirittura un’agente straniero per le sue dichiarazioni anti-Putin, oltre che sul campo Daria cerca di far vedere la sua esistenza attraverso il vlog creato insieme alla fidanzata e medaglia olimpica nel pattinaggio Natalia Zabijako. Un appuntamento fisso su YouTube nel quale le due raccontano il dietro le quinte del circuito e i dettagli dei posti dove giocano, dall’All England Club al Golfo di Mondello.

Nel mondo di oggi, nel quale le giocatrici ucraine non stringono più la mano a russe e bielorusse, Kasaktina è stata in grado di farsi mandare un pollice in su dall’altra parte del campo da Elina Svitolina, la collega ucraina più attiva di tutte se c’è da fare guerra alla guerra. Segno che ha apprezzato le sue parole e i suoi gesti, e la rispetta anche in un periodo che continua a essere molto complicato.

Lo è per gli ucraini, ma anche per i russi che si dissociano dalle azioni del proprio governo, ma non possono fare granché d’altro. Non a caso, i migliori risultati di Dasha sono arrivati da quando (purtroppo) è iniziata la guerra. “Ho capito – ha detto – che c’è molto di più oltre al tennis”. Così si è liberata da una certa ansia, quella che la portò dritta da uno psicologo 4 anni fa, ha iniziato a giocare a mente libera e il numero di vittorie è lievitato. Nel 2022 ha vinto due titolo, quest’anno ha giocato due finali e a Palermo cerca – da grande favorita – il suo primo successo stagionale. Sarebbe una gioia enorme, ma mai quanto la consapevolezza, da russa, di sentirsi libera. Sembra un ossimoro, invece è solo Daria Kasatkina.


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