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Eventi internazionali

L'urlo di Alcaraz: ribatte Tsitsipas ed entra in Top 10

Il 18enne murciano supera il greco per la terza volta in altrettanti confronti diretti. Nella sua prima semifinale a Barcellona sfiderà Alex De Minaur. Da lunedì sarà in Top 10, a 17 anni esatti dal debutto di Nadal fra i primi 10 del mondo

di | 22 aprile 2022

Il 25 aprile del 2005, Rafa Nadal è entrato per la prima volta in Top 10 dove è rimasto ininterrottamente finora. Esattamente 17 anni dopo, il 25 aprile 2022, Carlos Alcaraz entrerà per la prima volta fra i primi dieci del mondo. Il diciottenne murciano ha rifiutato l'etichetta di "nuovo Nadal", ma la particolare curiosità statistica aumenta i punti di contatto. E il pubblico, che già lo adora, sogna in grande.

In un'atmosfera da finale di Coppa Davis, a Barcellona Alcaraz ha chiuso 6-4 5-7 6-2 la sua sfida dei quarti contro Stefanos Tsitsipas. Ha giocato senza mezze misure, da futuro numero 1 fino al 6-4 4-1 e per tutto il secondo set, da teenager sotto pressione nella parte finale del secondo set. 

La terza vittoria sul greco in altrettanti confronti diretti gli ha aperto le porte della Top 10 grazie alla contemporanea sconfitta di Cameron Norrie contro Alex De Minaur, giunta al termine di una sfiancante battaglia che completa una giornata di doppi impegni a causa della pioggia di mercoledì.

Sarà proprio l'australiano il prossimo avversario di Alcaraz nella semifinale dell'ATP 500 di Barcellona, in diretta sulla nostra piattaforma digitale SuperTenniX.

 

"In più di un'occasione ho avuto i brividi quando il pubblico cantava il mio nome - ha detto Alcaraz dopo il match -. Tsitsipas gioca molto bene da fondo, si sposta meglio in orizzontale che in avanti. Io penso di saper giocare bene la palla corta e l'ho utilizzata per questo più volte".

Gli è tornato in mente, ha aggiunto, il match tra Tsitsipas e Schwartzman a Monte-Carlo. Allora il greco vinse il primo set, perse il secondo da 5-1 sopra e rimontò poi da sotto 0-4 nel terzo. "Pensavo che il destino mi riservasse qualcosa di simile, ma sono stato capace di resettare tutto alla fine del secondo set" ha detto Alcaraz.

Anche stavolta il match avrebbe potuto cambiare alla fine del secondo set. 

Lo spagnolo però prende una lunga pausa per andare in bagno, durata poco più di sette minuti, che scatenerà l'ira di Tsitsipas. 

Sotto 3-0 nel terzo, infatti, a sua volta il greco esce dal campo per cambiarsi, al rientro però scopre di aver accumulato due violazione per ritardato inizio del gioco e comincia il game con due punti di svantaggio. "Lui è andato fuori sette minuti e non gli hai detto niente, e a me dai due punti di penalità?" sbotta.

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Il giudice di sedia prova a spiegargli che da inizio anno l'ATP ha cambiato le regole, peraltro dopo le polemiche scatenate l'anno scorso dalle sue lunghe pause. I toilet break sono concessi solo alla fine dei set, e devono durare tre minuti più due se ci si cambia, dal momento in cui si arriva in bagno. Chi esce al cambio campo, deve rientrare nel tempo della pausa. Tsitsipas è rientrato oltre il tempo concesso, ma è una furia. "La regola non è così, se ti stai sbagliando dovrebbero licenziarti" urla il greco, che però perde completamente il filo della partita.

Quel che è certo, a giudicare dai primi tre capitoli della loro rivalità, è che Tsitsipas e Alcaraz, numero 2 e 3 della Race to Turin, non si amano e non si ameranno. 

Lo spagnolo, che un anno fa a Barcellona era numero 119 del mondo e quest'anno ha già superato i 20 successi stagionali,  con il suo tennis muscolare ad alto ritmo esacerba i punti deboli del greco che anticipa poco in risposta e contro un avversario così fa più fatica a passare dalla difesa al contrattacco. Non solo. Alcaraz appare sicuro e sereno, regge il ritmo dei top player e appena può tira ancora più forte di loro.

Il contrasto mette in evidenza anche palesi differenze caratteriali, da un lato i pugnetti e le esultanze grintose e dall'altra una ricerca della bellezza offuscata da una rabbia latente. Comune, invece, la tendenza di Apostolos Tsitsipas e di Juan Carlos Ferrero di dare frequenti indicazioni: comportamenti al limite (e anche oltre) del coaching.

Se Tsitsipas, finalista l'anno scorso a Barcellona, dimostra di aver imparato relativamente poco dalle prime due sconfitte contro Alcaraz, il murciano spicca per la velocità di processare le informazioni e adattarsi ai cambiamenti. Apparentemente impermeabile alle conseguenze degli errori, agli effetti delle tensioni, può squadernare un repertorio completo di colpi e una naturalezza già da grande giocatore nel dosare gli ingredienti di un mix per nulla scontato.

Non a caso, dopo Nadal, lunedì sarà il più giovane tennista in attività a debuttare in Top 10 e l'unico altro capace di riuscirci prima di compiere 19 anni. In questa classifica, dietro i due spagnoli, troviamo nell'ordine Novak Djokovic (19 anni e 9 mesi), Andy Murray (19 anni e 11 mesi), Alexander Zverev (20 anni e 1 mese), Jannik Sinner (20 anni e 2 mesi), lo stesso Tsitsipas (20 anni e 6 mesi), Roger Federer (20 anni e 9 mesi).

Sulla 'pista' intitolata a Rafa Nadal, Alcaraz può inseguire l'obiettivo di succedere nell'albo d'oro proprio al maiorchino, che qui ha vinto 12 volte su 12 finali giocate, e conquistare il terzo trofeo del 2022. I paragoni con Rafa, però, dice di non soffrirli più di tanto, sicuro del suo passo e del suo percorso. "Continuo per la mia strada senza fretta - ha spiegato dopo la partita -, e prima o poi raggiungerò quel che ancora non ho ottenuto". L'ottimismo della volontà si nutre di certezze e di grandi orizzonti.


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