"L'Italia gioca in casa, ha ottimi giocatori e una seconda linea di livello superiore rispetto alla Spagna" ha detto Pablo carreno Busta durante il Challenger di Olbia
16 ottobre 2025
“La Spagna ha giocatori molto buoni, ma la favorita per la vittoria in Coppa Davis è l’Italia senza dubbi. Oltre a giocare in casa ha ottimi giocatori. Non solo Sinner, ma anche Musetti, Cobolli e alcuni specialisti del doppio". Parola di Pablo Carreno Busta che la Davis l'ha vinta nel 2019, peraltro davanti al suo pubblico a Madrid, nella prima edizione con il nuovo formato. Ex numero 10 del mondo, due volte semifinalista Slam e bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, traguardo raggiunto anche grazie ai successi su Novak Djokovic e Daniil Medvedev, è convinto che ci sia una particolare differenza oggi tra la Spagna e l'Italia.
"La Spagna non ha una brutta squadra, ma dipende se il capitano riuscirà a far sì che vadano tutti i giocatori. Soprattutto il numero uno al mondo Carlos, e uno specialista del doppio come Granollers che quest’anno ha vinto diversi Slam. La seconda linea è di livello più basso rispetto all’Italia" ha ammesso. Certo, ha sottolineato durante l'Olbia Challenger, "ci sono anche dei giovani che stanno giocando bene come Munar e Martinez. Poi bisognerà riempire la squadra. Sto aspettando di capire se il capitano conterà su di me”.

Sul tetto del mondo: i più forti siamo ancora noi
Carreno Busta, ancora in corsa ai quarti di finale a Olbia, ha conquistato il punto decisivo che ha completato la rimonta sulla Danimarca, decisiva a settembre perché la Spagna guadagnasse un posto alle Finals di Bologna a novembre. “Questa è stata la prima stagione dopo l’infortunio che ho potuto giocare per intero senza problemi al gomito - ha detto -. A livello fisico è stata buona, ma mi sono dovuto fermare per due mesi per questioni personali, tra cui la nascita di mio figlio. Nel complesso sono contento: è stata una stagione complicata con alti e bassi, in alcuni momenti ho giocato bene e in altri meno. Ritrovare il ritmo dopo lo stop d’estate è stata dura, continuo a lottare per chiudere l’anno nei 100 e poter iniziare il 2026 giocando i tornei ATP”.

Davis Cup Finals: le magnifiche 8 di Bologna
Venerdì lo aspetta un quarto di finale non semplice, contro Alejandro Tabilo. Sarà un match ancor più duro perché lo spagnolo ha giocato e vinto due partite in un giorno, contro Pierluigi Basile e Luka Pavlovic.
"Basile gioca molto bene e colpisce molto forte. Lo avevo già visto, ad esempio a Perugia aveva giocato bene, ma un po’ mi ha sorpreso. L’inizio è stato molto duro tanto che per i primi 5 giochi abbiamo impiegato quasi 40 minuti. Poi l’intensità è calata e sono riuscito a scappare nel punteggio. Nel secondo set lui è tornato a giocare in maniera aggressiva e io non ho potuto far nulla contro il suo servizio. Nel tie-break invece ha giocato in maniera più coraggiosa e l’ha meritato. Infine nel terzo set ha avuto varie palle break primo gioco, ma per fortuna le ho salvate servendo bene, non è stato facile. E’ stato un match difficile da giocare. Nel terzo set ho finito meglio di come avevo iniziato, tuttavia è stato un match lungo, non l’ideale dovendo tornare in campo dopo" ha detto.
"Non è stato facile giocare una partita dura con tensione, fermarsi, mangiare e avere un’ora e mezza/un’ora e quaranta prima di tornare in campo" ha aggiunto, commentando il successo contro Pavlovic. "Lui è partito forte, servendo bene ed è andato subito avanti di un break, mentre io non sono riuscito a breakkarlo. Continuare a lottare sapendo di dover vincere altri 2 set – dopo averne già giocati 4 nel giorno – non era facile, però mi ha aiutato il break in avvio di secondo. Dopo questa sfacchinata di oggi avrei preferito affrontare un avversario diverso rispetto a Tabilo, vediamo come recupero. Lui è un gran giocatore, sta giocando bene ed è reduce da un titolo ATP vinto. Spero di star bene”.