

Filtrano le prime immagini di Sinner che si allena con Simone Vagnozzi. Il profilo dell'ex coach di Cecchinato e Travaglia. Conosciamo anche la storia di Vittur, amico e commercialista di Jannik, di Becker e McEnroe, di Magnus Norman considerato il più papabile prossimo allenatore dell'altoatesino. E infine del manager Frankopan
di Alessandro Mastroluca | 15 febbraio 2022
In attesa di nuove notizie ufficiali, Jannik Sinner figura ancora iscritto al torneo ATP 500 di Dubai, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTennix. Non è ancora certo chi lo accompagnerà dopo la discussione con Riccardo Piatti e il suo staff che sarebbe esplosa l'8 febbraio, data fissata per mettere a punto la programmazione per il resto della stagione.
Piatti aveva spiegato che la vera off-season di Sinner, impegnato fino a dicembre in Coppa Davis, si sarebbe svolta dopo l'Australian Open. Dopo Dubai, Sinner sarà impegnato ancora con gli azzurri a Bratislava nel preliminare per la qualificazione alla fase a gironi dell'edizione 2022 contro la Slovacchia, poi a Indian Wells e Miami dove l'anno scorso ha raggiunto la finale, finora la più prestigiosa in carriera.
Molto si è parlato negli ultimi giorni di attriti e discussioni fra i due, dopo che Jannik avava passato più di una settimana a casa sua, in Alto Adige, e aveva parlato a lungo con Alex Vittur, suo amico commercialista, ex giocatore. Vari organi di stampa parlano di una rottura definitiva con Piatti, e circolano le prime immagini di Sinner che si prepara per il torneo di Dubai con Simone Vagnozzi.
L'ex coach di Cecchinato e Travaglia è uno dei personaggi, come i vari Super-Coach di cui si fa il nome come possibili nuovi riferimenti tecnici da affinacare a Vagnozzi, cioè John McEnroe, Boris Becker o lo svedese Magnus Norman, che ruotano intorno a questa storia, a questa "specie di serie tv che per il grande pubblico è cominciata con l’ATP Challenger di Bergamo dal 2019, vinto da esordiente, e ha regalato progressive emozioni, settimana dopo settimana nelle successive tre stagioni" come l'ha definita Enzo Anderloni su questo sito.
E allora vediamoli questi sei personaggi in cerca d'autore, a cominciare da Alex Vittur.
Alex Vittur: ex tennista, amico di Seppi prima e di Sinner poi, a cui ha fatto anche da manager. Non è mai andato oltre la posizione numero 605, ma è considerato il primo ad aver intuito il talento di Jannik.
Lo segnala a Massimo Sartori, che ne parla a Piatti. Il resto è storia. Negli ultimi anni Vittur è diventato mentore e consigliere, presumibilmente anche commercialista, dell'altoatesino.
Eccoli ????????
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) February 14, 2022
Jannik Sinner e Simone Vagnozzi si allenano insieme.
Non sono nella posizione di giudicare quello che è successo, non posso che augurarti il meglio a tutti.
Pronti a seguire @janniksin per questa nuova avventura.#JanTheFox
??: functionaltennis pic.twitter.com/WJlW6LF0Ru
Simone Vagnozzi: tennista classe 1983, allievo di Max Sartori a Caldaro, ha chiuso la carriera nel 2016. Ha giocato tre Slam, senza superare un turno, e si è fatto un nome soprattutto nei Challenger. Rimasto legato a Seppi e al suo storico coach, alla fine del 2016 inizia una carriera da allenatore che gli ha regalato grandi soddisfazioni.
Sotto la sua guida, Marco Cecchinato è passato dalla posizione numero 180 alla numero 16 nel ranking ATP, ha vinto tre titoli e conquistato una storica semifinale al Roland Garros 2018. Il loro rapporto si è chiuso nel 2019. Poi Vagnozzi ha lavorato con Stefano Travaglia, marchigiano come lui, che ha aiutato a entrare per la prima volta in Top 100 e a toccare il best ranking di numero 60 nel febbraio 2021. Dallo scorso maggio non lavorano più insieme.
"Vorrei potermi dedicare ad un progetto che abbia alla base obiettivi importanti, vorrei un giocatore ambizioso, affamato di risultati, pronto ad entrare in campo con il coltello tra i denti, a vendere cara la pelle ad ogni match, lottare per vincere tornei importanti ed entrare tra i primi dieci tennisti del mondo” diceva al nostro Roberto Cozzi Lepri nell'agosto 2021.
Magnus Norman: da giocatore lo svedese ha vinto la Coppa Davis nel 1998, nell'amara finale al Forum di Assago di Milano. In Italia ha conquistato anche il suo unico titolo Masters 1000 agli Internazionali BNL d'Italia 2000.
Quell'anno al Foro Italico ha sconfitto il brasiliano Guga Kuerten che poche settimane dopo si sarebbe preso la rivincita al Roland Garros. La settimana successiva alla finale persa a Parigi, il 12 giugno del 2000, ha toccato il best ranking di numero 2 del mondo.
Da allenatore, ha avviato in Svezia l'accademia Good to Great, dove per qualche tempo si è allenato anche il bulgaro Grigor Dimitrov. Dal 2013 al settembre 2020 ha lavorato con Stan Wawrinka. In quegli anni lo svizzero ha vinto i suoi unici tre major sempre battendo in finale il numero 1 del mondo: Rafa Nadal all'Australian Open 2014, Novak Djokovic al Roland Garros 2015 e allo US Open 2016. Si è qualificato per le ATP Finals dal 2013 al 2017, centrando tre semifinali consecutive (2013-15).
Boris Becker: il suo nome aleggia dal momento in cui Sinner ha parlato dell'aggiunta di un nuovo elemento al suo staff. C'è chi dice che dietro quell'annuncio ci sarebbe stato proprio il suo nome. Ex numero 1 del mondo, ha conquistato sei Slam, una serie iniziata con il trionfo a Wimbledon 1985: allora, a 17 anni, diventò il più giovane e il primo non testa di serie a vincere i Championships in singolare maschile.
In carriera ha partecipato 11 volte alle Nitto ATP Finals, dal 1986 al 1996, conquistando il titolo nel 1988, 1992 e 1995. Dal giugno 1985, quando ha vinto il primo trofeo al Queen's, ha conquistato 49 titoli in singolare in 77 finali. Ha chiuso undici volte in Top 10 nei FedEx ATP Rankings on 11 occasions (1985-92, 1994-96). Dal 2014 al 2016 ha fatto parte dello staff di Novak Djokovic, aiutandolo a vincere 25 titoli, compresi sei Slam e 14 Masters 1000.
Sotto processo per bancarotta, ha riservato grandi elogi a Sinner alla fine del 2021. "Sono affascinato dal suo stile di gioco e dalla sua mentalità - diceva a Eurosport -. Mi piace molto. Gioca già un tennis molto maturo ed è molto calmo nelle fasi decisive. Ha già battuto Zverev a Parigi, non sarei sorpreso se rimanesse in top 10 e se salisse ulteriormente in classifica".
Bum bum Becker, Re del Tempio a 17 anni
John McEnroe: dopo la dichiarazione di Sinner all'Australian Open, tanti hanno pensato a lui come suo nuovo super-coach. Settimo giocatore con più settimane da numero 1 nel ranking ATP (170), tre volte campione di Wimbledon (1981, 1983-84) e quattro allo US Open (1979-81, 1984), ha conquistato 77 titoli in singolare e 78 in doppio lungo sedici anni di carriera. Nel 1984 ha completato una delle stagioni più dominanti nella storia del gioco: 82 vittorie e sole 3 sconfitte.
McEnroe ha già collaborato con Piatti nel 2016, quando il coach italiano seguiva il canadese Milos Raonic che, anche grazie ai suoi consigli, ha raggiunto la finale di Wimbledon.
Alla vigilia dell'ultimo US Open, ha detto al Corriere della Sera, "in una giornata di pioggia Jannik è venuto ad allenarsi al mio club. E' una spugna: impara qualcosa da ogni palla, assorbe tutto, è un lavoratore straordinario. E poi ho visto il rispetto nel suo sguardo". McEnroe ha definito Sinner il talento migliore, insieme a Nick Kyrgios, dell'ultimo decennio.
Da bad boy a capitano: la trasformazione di “Mac”
Lawrence Frankopan: è il manager della StarWings, società che cura gli interessi di Sinner, Wawrinka e, guarda caso, di Magnus Norman. E' il più giovane di cinque figli nati da madre svedese e padre croata. Cresciuto in Gran Bretagna, matura presto una passione per il tennis e lo sport, soprattutto per gli aspetti commerciali e manageriali.
Studia al King’s College London e alla Oxford University, inizia a lavorare nel colosso IMG poi diventa uno degli uomini di punta della Lagardere Sports nel Regno Unito. Apre la sua società nel 2011. Fino al 2020, attraverso la StarWings, ha diretto anche il torneo ATP 250 di Umag, in Croazia.
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