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Sonego, e la sinfonia in cantiere per il 2025

Dopo due stagioni caparbie quanto travagliate, la prossima per Sonego sarà la prima vissuta interamente al fianco di coach Colangelo. C'è da recuperare nel ranking, affinare il suo gioco offensivo e puntare a un bel risultato in sede Slam

di | 16 dicembre 2024

Lorenzo Sonego al servizio (foto Getty Images)

Lorenzo Sonego al servizio (foto Getty Images)

L'aneddoto lo racconta Al Pacino nella sua autobiografia recentemente pubblicata da La nave di Teseo. C'era questa canzone - "Sonny Boy" - cantata anni prima da Al Jolson che sua madre aveva continuato a canticchiare per anni fino a quando non nacque suo figlio, il piccolo Al. E così la ricorda lui, affaccendata e intonata: "Climb up on my knee, Sonny Boy\Though you’re only three, Sonny Boy\You’ve no way of knowing\There’s no way of showing\What you mean to me, Sonny Boy" (Arrampicati sulle mie ginocchia, Sonny Boy\ Anche se hai solo tre anni\Non puoi sapere e non c'è modo di mostrarti\ Quanto tu sia importante per me"). 

Arrampicatosi due anni fa fino al n.21 del ranking, Lorenzo Sonego ha vissuto in maniera caparbia e travagliata le sue ultime due stagioni. Travagliate perché dopo anni di lenta ma inesorabile progressione sono coincise con l'inevitabile assestamento cui tutti vanno incontro dopo il decollo; eppure caparbie nella gestione di questi smottamenti, ora presentatisi sotto forma di sconfitte consecutive al primo turno, ora come passi falsi in coincidenza di match una volta smaltiti con maggiore disinvoltura. Risultato: 57 vittorie e 64 sconfitte tra il 2023 e il 2024 chiusi rispettivamente da n.49 e n.51 del mondo, e due titoli - Metz e Winston Salem - aggiunti alla sua bacheca. 

Non solo. L'anno scorso il piemontese, tra Bologna e Malaga, contribuì in modo decisivo alla conquista di una Davis attesa da oltre quarant'anni scoprendosi fine doppista al fianco di Jannik Sinner e confermando in singolare lo 'spirto guerrier' che gli appartiene nel match dentro o fuori vinto a settembre nella fase a gironi contro il cileno Jarry. 

Giunto a ventotto anni, di cui venti vissuti al fianco del suo storico coach Gipo Arbino, Sonego ha così deciso di cambiare rotta e vedere se esistessero altre strade da percorrere, e destinazioni ignote cui puntare. Reciso il cordone col padre professionale e scelto Fabio Colangelo, i pochi mesi trascorsi non sono stati come è ovvio abbastanza per portare a termine la metamorfosi desiderata, ma hanno comunque dato indizi importanti su quella che sarà la direzione verso cui punterà il nuovo Sonny. "Una maggiore predisposizione verso la rete. Lorenzo deve essere più aggressivo.  Per il fisico che ha, per come gioca i colpi di inizio gioco, vista anche la sua mano e la sua rapidità, è fondamentale che lui riesca a sviluppare in chiave offensiva il suo tennis", ha dichiarato coach Colangelo pochi giorni fa a SuperTennis. Da un lato stabilendo le priorità, dall'altro chiarendo come giunti a questo punto non si tratti più di provare altre vie o lasciarsi sedurre da nuove idee, quanto più invece di abbracciare interamente la propria identità.

Che è e resta quella di un giocatore mai battuto in partenza, votato all'attacco, capace di ribaltare qualsiasi pronostico e di trovare pur nel cilindro di una sconfitta conigli con cui renderla meno amara e da cui ripartire per le prossime sfide. Fosse anche dopo un 2024 in cui non ha fatto registrare alcuna vittoria contro un top10, quando c'è stato da lottare e da scavare Sonny Boy non si è tirato indietro: con Alcaraz in Australia, contro Paul negli States, opposto a Griekspoor in Canada o ancora al britannico Evans in quel di Melbourne. 

Raro vedere Sonego rinunciare. Ancor più raro coglierlo in preda all'escandescenza. Importante, per lui, è riuscire a sintonizzarsi sullo spartito di giornata. E l'improvvisazione non lo spaventa. E poi lasciarsi andare nel flusso, come accade nella musica a lui tanto cara. "Propositivo, allegro, sorridente", come definito da coach Colangelo, Sonego ha saputo riprendersi nel corso di una stagione iniziata male e proseguita vedendo svanire il sogno di giocarsi l'Olimpiade. Dopo Sinner è l'unico italiano ad aver vinto un titolo su tutte e quattro le superfici, e anche se ormai giunto nel pieno della maturità la sua resta ancora una tela su cui continuare a disegnare trame che solo il lavoro si premurerà di svelare col tempo. Volato in Spagna per la prima parte della off-season, Sonny intanto ha già ripreso a comporre e l'esordio è fissato per l'ultima settimana di dicembre a Hong-Kong. E l'attesa, come suol dirsi in questi casi, reca già in sé l'annuncio di una promessa.


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