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Scontro Moutet-tifosi, il messaggio social: "Spero che l'ATP protegga meglio i giocatori"

Corentin Moutet racconta via social la sua verità sulla contrapposizione con i tifosi durante il match perso contro Tabilo a Miami

24 marzo 2025

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"Spero che l'ATP protegga meglio i giocatori, che ci siano meno multe a cinque zeri e più sicurezza". Corentin Moutet non si è ancora messo alle spalle la sconfitta con il cileno Tabilo a Miami, soprattutto per il modo in cui è arrivata. Moutet, peraltro tra i firmatari dell'azione legale della PTPA, ha raccontato la sua verità su quanto accaduto.

Sul 5-3 40-30 nel secondo set, Moutet ha discusso con qualcuno tra il pubblico e si è rifiutato di tornare in campo. L'arbitro l'ha invitato a giocare, il francese ha risposto con una parolaccia e viene punito con un punto di penalità. Moutet discute ancora con l'arbitro e riceve un game di penalità nel terzo set.

"Dal primo punto, il pubblico è stato ostile. Hanno fatto intenzionalmente rumore quando servivo tra la prima e la seconda, ho sentito fischi e insulti, visto gesti provocatori. Chi ha visto la partita può testimoniare che non ho reagito per un'ora e mezza. Ma più il match andava avanti, più l'atmosfera diventava aggressiva" ha scritto Moutet in un lungo messaggio diffuso attraverso i suoi profili social.

"Dopo due ore di gioco, senza alcun intervento dell’arbitro per calmare la folla, ho reagito alzando le braccia tre volte per incitare il pubblico a fare ancora più rumore. In quel momento, una persona mi ha fatto un gesto offensivo con il dito medio. Ho ritenuto che ciò superasse i limiti di ciò che un atleta deve accettare in campo. Ho quindi chiesto all'arbitro di far uscire quella persona prima di riprendere a giocare" ha scritto.

L'arbitro "mi ha ordinato di continuare a giocare, rifiutandosi di intervenire. Ho allora chiesto di parlare con il supervisor, e ho detto al giudice di sedia che non avrei ripreso finché quella persona fosse rimasta sugli spalti. Il risultato? Ha deciso di penalizzarmi e di farmi perdere il set".

Il supervisor, rivela Moutet, mi ha spiegato che "qualcuno (di cui ha rifiutato di rivelare l’identità) sosteneva che fossi stato io a fare un gesto offensivo verso il pubblico".

Dopo quell'episodio, il francese ha ricevuto molte critiche e, spiega, non poche offese sui social. "Ho imparato ad accettare la sofferenza come parte del percorso, ma rifiuto di credere che essere un personaggio pubblico significhi dover sempre avere torto e meritare l’odio degli altri. Voglio sottolineare che non ho mai insultato né mancato di rispetto a nessuno durante questa partita".


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