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Humbert, il campione di Marsiglia che s'ispira a Sinner

Longilineo e dotato anch'esso di una forte etica del lavoro, il francese neo campione di Marsiglia ricorda quando nel 2018 incrociò l'azzurro nel Challenger di Ortisei - "Colpisce bene", mi dissi - e rivela come ancora oggi continui a seguirne la crescita: "La sua vittoria in Australia sarà d'ispirazione per molti giovani"

12 febbraio 2024

Ugo Humbert col trofeo vinto a Marsiglia (Getty Images)

Ugo Humbert col trofeo vinto a Marsiglia (Getty Images)

Vincitore a Marsiglia del suo quinto titolo in carriera in altrettante finali giocate, il francese Ugo Humbert nel corso del torneo non ha mancato di esprimere tutta la sua ammirazione nei confronti di Jannik Sinner, tanto alla vigilia quanto nelle interviste a caldo dopo la sua vittoria: "E' un successo che genererà emulazione - aveva dichiarato il neo n.18 del mondo alla vigilia del suo match d'esordio - è dalla fine dell'anno scorso che Jannik è in crescita. E' una cosa che darà da pensare a moltio giovani. Lo vidi giocare al Challenger di Ortisei dove aveva ricevuto una wild card e mi dissi 'Però, non colpisce affatto male!'. Il mio coach allora mi rispose 'Ma non è nessuno, è qui grazie a una wild card!' (sorridendo). Sei mesi dopo era in top100". 

"Seriamente - prosegue il venticinquenne francese il cui bilancio negli scontri diretti con il n.1 azzurro è di una vittoria e una sconfitta - gioca davvero bene, sembra sia immerso in una bolla. E' solido da ambo i lati, non ti lascia molto tempo né sul dritto né sul rovescio e prova sempre a metterti sotto pressione".

C'é chi vedendolo in azione non ha mancato di notare come fisicamente i due si assomigliano molto: "Sì, nel fisico ci assomigliamo, siamo entrambi longilinei - ha confermato Humbert, alto 1.88 come l'altoatesino ma più leggero di lui di 3Kg - Osservo molto quel che fa: il suo atteggiamento, è molto calmo, concentrato, molto professionale. E' poi è sempre molto corretto, e fisicamente ha fatto dei progressi enormi. Sa posizionarsi molto bene, quando apre gli appoggi non perde tempo nell'esecuzione. Ed è una cosa che noto perché anche io credo di avere il pregio di rubare il tempo al mio avversario sia sul dritto che sul rovescio".

Humbert sente però che la somiglianza fisica e l'attitudine a voler rubare il tempo ai propri rivali non sono gli unici punti in comune con l'attuale n.4 del mondo, atteso questa settimana a Rotterdam - dove esordirà contro l'olandese Botic Van De Zandschulp - nella sua prima uscita dopo la vittoria agli Australian Open: "Il mio preparatore fisico (Lapo Becherini) che lavora anche con Holger Rune, mi ha fatto crescere sotto un aspetto in cui non nutrivo molta fiduca in me stesso. Abbiamo passato tante, tante ore in palestra e distesi sul tappeto e oggi in campo sono più veloce, più esplosivo. So di non avere molta potenza e per questo devo lavorare con regolarità. Ho sempre lavorato sodo però, e questo mi dà fiducia". (r.g.)

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