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Fritz, il rilancio parte da Tokyo: "Sto bene, ci proverò"

L'americano al rientro sul circuito dopo la finale persa a Flushing Meadows: "Deluso perché avrei potuto giocarla meglio". A Tokyo vinse due anni fa: "Uno dei tornei più folli che abbia mai giocato"

25 settembre 2024

Taylor Fritz (Getty)

Taylor Fritz (Getty)

"Sto bene, anche il fisico è in condizione per fortuna e ogni giorno mi sento meglio. Adesso speriamo di fare la mia parte in questo torneo". Esordisce così Taylor Fritz ai microfoni dell'ATP alla vigilia dei  “Kinoshita Group Japan Open Tennis Championships” di Tokyo. Al ritorno sul circuito dopo la finale persa a New York contro Jannik Sinner, l'americano racconta che la circostanza non dà lui "particolari sensazioni, spero solo di riuscire a prolungare questo buon momento di fiducia tanto in questo torneo quanto nell'ultima parte della stagione".

Al di là della sconfitta in finale, lo Slam newyorkese grazie a Fritz ha visto tornare in finale un giocatore americano per la prima volta in diciotto anni, quando fu Andy Roddick nel 2006 a giocarsi l'ultimo atto del torneo. "Cerco sempre di guardare all'aspetto positivo e se ripenso a quanto accaduto mettendolo nella giusta prospettiva di certo cose positive non mancano - ha ancora riflettuta l'attuale n.7 del mondo - La delusione poi non è che scompare, ma è una delusione non per la sconfitta ma dovuta al fatto che speravo di giocare un match migliore e che se così fosse stato me ne sarei uscito dal campo un po' più soddisfatto della mia performance".

Vincitore a Tokyo due anni fa, Fritz ha poi rievocato quella che lui stesso ha definito "una delle vittorie più belle e più folli della mia carriera": "Finita la Laver Cup partii alla volta di Seul dove mi allenai un paio di giorni, molto bene a dire il vero, anche se non è che mi sentissi in gran forma. Siamo andati quindi a fare il test per capire se avessi contratto il Covid, cosa che tra l'altro lì era ancora obbligatoria alla vigilia del torneo, e il risultato fu positivo. Così a partire da mercoledì o martedì sera, non ricordo bene, sono rimasto in albergo per una settimana. E la cosa brutta è che non era affatto una situazione priva di sintomi, anzi. Ho avuto la febbre alta, ho sudato tantissimo, sono stato male come non lo ero stato da tanto tempo e non eravamo neanche sicuri di poter giocare l'evento perché l'isolamento sarebbe terminato martedì o mercoledì mattina e per poterlo fare avrei avuto bisogno di una schedule con un esordio alla sera. Fatto sta che alla fine scesi in campo, vinsi il mio primo match e seppur faticando cominciai a giocare sempre meglio. In finale credo che giocai forse la partita più bella di quella stagione e finii col vincere il titolo, cosa che mi proiettò in top10 mettendomi in ottima posizione per poter strappare un posto per le Finals di Torino".

E oggi? Con quale spirito si approccia Fritz a un evento che potrebbe aiutarlo a consolidare il suo ranking blindandone al tempo stesso la partecipazione alle Nitto ATP Finals? "Quest'anno come negli ultimi due il grande obiettivo sarà provare a qualificarsi per le Finals. Ora che sono quinto nella Race più che concentrarmi sui top8 e sulla paura di poter perdere tre posizioni, perché non provare invece a continuare a giocare bene e chiudere l'anno tra i top5? - ha ancora raccontato Fritz - Avrò un tabellone molto tosto fin dal primo turno (contro il francese Fils, ndr), con partite insolite da giocare nei primi due turni del tabellone, ma se si guarda anche al torneo di Pechino ci si rende conto di come tutti e due i tabelloni siano pieni di ottimi giocatori e che conterà solo farsi trovare pronti".


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