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Tutte le sorprese del Canada, il 1000 meno prevedibile

Pur avendo un albo d'oro che comprende quasi tutti i grandi nomi, nell'Open del Canada è più facile ricordarsi le imprese degli 'underdog'. Che, curiosamente, sono quasi tutte arrivate nella stessa città...

30 luglio 2025

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Tra i Masterz 1000, è sicuramente quello che – negli anni – ha visto più sorprese in assoluto. Sorprese che in molti casi sono arrivate addirittura a far saltare il banco, facendo filotto mentre i big stavano a guardare. L'Open del Canada, in scena alternativamente a Montreal e Toronto, è uno di quegli appuntamenti che si fanno ricordare per la loro imprevedibilità, pur avendo un albo d'oro che comprende quasi tutti i grandi nomi.

Lo hanno vinto Roger Federer (2 volte), Andy Murray (3), Novak Djokovic (4) e Rafael Nadal (5), ma pure Jannik Sinner (nel 2023), Sasha Zverev e in passato personaggi come Roddick, Safin, Agassi, McEnroe, Lendl, Becker e Borg. Tuttavia, è più facile ricordarsi le imprese degli 'underdog'. Che, curiosamente, sono quasi tutte arrivate nella stessa città.

Canadian Open: oltre trent'anni di colpi di scena

Canadian Open: oltre trent'anni di colpi di scena

2024: ALEXEI POPYRIN

La sorpresa più recente arriva proprio dall'ultima edizione. Lo scorso anno, a Montreal, Alexei Popyrin fu capace di conquistare il suo primo Masters 1000 mischiando bravura e buona sorte. Non affrontò nel percorso dei nomi altisonanti, ma fu capace di emergere da tante battaglie contro rivali tutt'altro che morbidi, trovando sempre lo spunto decisivo nelle fasi finali. Come se quel titolo fosse davvero scritto nel destino. Nel percorso, superò Machac, Shelton, Dimitrov, Hurkacz, Korda e Rublev. Vincendo quattro tie-break su quattro disputati. E senza tremare mai al momento di chiudere, cosa rara per un giocatore che proprio a causa di questo problema ha visto sfumare molti traguardi possibili.

Alexei Popyrin gioisce per il successo al National Bank Open 2024 (Getty Images)

Alexei Popyrin gioisce per il successo al National Bank Open 2024 (Getty Images)

2022: PABLO CARRENO BUSTA

Due anni prima di Popyrin, era toccato a Pablo Carreno Busta. Che per preparare il successo a Montreal pensò bene di andare ad allenarsi giocando un'esibizione sulla sabbia (sì, sabbia) di Luanco, storico torneo delle Asturie che peraltro vinse, dando una grande emozione ai suoi corregionali e aiutando l'evento a ripartire dopo un periodo di pausa. Giunto in Canada senza aspettative, lo spagnolo diede un doppio dispiacere agli italiani, battendo nel percorso sia Matteo Berrettini, sia Jannik Sinner. Ci infilò pure un paio di successi su giovani rampanti come Rune e Draper, arrivando poi a chiudere alzando il trofeo ai danni di Hubert Hurkacz, rimontando un set. Le condizioni di gioco non troppo rapide favorirono il suo tennis, ma quella fu la migliore settimana della carriera per il tennista di Gijon, che in seguito avrebbe vinto solo due Challenger.

Pablo Carreno Busta festeggia la vittoria al National Bank Open in Canada del 2022 (Getty Images)

Pablo Carreno Busta festeggia la vittoria al National Bank Open in Canada del 2022 (Getty Images)

2001: ANDREI PAVEL

Andrei Pavel, rumeno, era considerato un tennista di grande talento, ma la sua carriera non ha certo brillato per continuità. Nel 2001 stava vivendo una stagione anonima e nessuno mai si sarebbe aspettato di trovarlo col trofeo, al termine del torneo disputato – ancora una volta – a Montreal. Rischiò molto già all'esordio, quando superò al terzo il belga Xavier Malisse, poi prese lo slancio per piegare pure Clavet, Arazi, Roddick, Haas e Pat Rafter in finale. Con quel suo rovescio fatato e con tanta fantasia, Pavel – numero 13 Atp nel suo momento migliore – seppe trovare la settimana perfetta in una carriera costellata di occasioni mancate e penalizzata dalla discontinuità. Quello fu il terzo torneo che vinse nel Tour maggiore, l'ultimo della serie.

1997: CHRIS WOODRUFF

Ancora più eclatante l'edizione del 1997 – giocata, ovviamente, a Montreal – con un americano di seconda (o terza) fascia sul gradino più alto del podio. Chris Woodruff è stato al massimo numero 29 Atp, proprio dopo quel trionfo canadese, e in totale ha collezionato appena due titoli, con Newport del 1999 a supporto di quello in Nordamerica. Tennis pulito e per certi versi elegante, colpi piatti della tipica scuola a stelle e strisce, Woodruff sembrava fare sempre il suo compitino ma in pochi gli pronosticavano un possibile successo in un torneo di quella portata. Tanto più che il suo percorso non fu affatto semplice: Ivanisevic e Philippoussis a cui scardinò il servizio, poi Kafelnikov e Kuerten battuti sul loro terreno, in entrambi i casi al terzo. Condizionato dagli infortuni (in particolare al ginocchio), visse ancora qualche anno tra alti e bassi, diventando poi nel 2002 assistant coach alla University of Tennessee.

Il rumeno Andrei Pavel in azione (Getty Images)

Il rumeno Andrei Pavel in azione (Getty Images)

1993: MIKAEL PERNFORS

Aveva 30 anni – che per quell'epoca erano tanti – ed era quasi a fine carriera, Mikael Pernfors, quando vinse l'Open del Canada. Ovviamente a Montreal. Lo svedese aveva già raggiunto i top 10 e una finale Slam, nel 1986 a Parigi, persa contro Ivan Lendl. Ma quando si presentò al via dell'Open del Canada non vinceva tornei da 5 anni e non sembrava in grado di prendersi un titolo di quel valore. E invece. Non solo vinse, ma fu capace di dominare personaggi come Jim Courier (6-3 6-2) e Alexander Volkov (6-2 6-1). In semifinale ebbe la meglio su Petr Korda – papà di Sebastian – e in finale rimontò Todd Martin chiudendo per 7-5 al terzo. Fu il suo ultimo grande acuto. Caratteristica che accomuna molti dei vincitori a sorpresa del Canada: vedi Montreal, vinci e poi, piano piano, ti avvii verso la pensione.

Chris Woodruff in azione (Getty Images)

Chris Woodruff in azione (Getty Images)

Lo svedese Mikael Pernfors (Getty Images)

Lo svedese Mikael Pernfors (Getty Images)

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