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L'uragano Carreno Busta si abbatte su Montreal, è suo il 1000 canedese

Nessuno è riuscito a fermare l'iberico, autore dell'eliminazione di Berrettini e Sinner, incluso l'ottimo Hurkacz ammirato in tutto il torneo. È il primo titolo Masters 1000 vinto da Pablo in carriera, che si conferma avversario assai temibile per tutti sul cemento nordamericano

di | 15 agosto 2022

Non è mai troppo tardi per sognare, ancor più quando vieni da un periodo tutt'altro che brillante ma non smetti di crederci, alzando addirittura l'asticella delle tue ambizioni. Parole e musica di Pablo Carreno Busta, che a 31 anni vince il titolo più prestigioso in carriera alzando il trofeo del Masters 1000 di Montreal battendo in finale Hubert Hurkacz per 3-6 6-3 6-3. Un successo davvero meritato per il nativo di Gijon, non solo nella finale vinta in rimonta contro il polacco ma per quello che ha dimostrato nell'intera settimana canadese, nella quale è stato nettamente il più forte di tutti. 

Un crescendo straordinario, iniziato con una vittoria netta su Matteo Berrettini all'esordio nel torneo, proseguito con il successo sul giovane talentoso Rune e quindi battendo anche Jannik Sinner, diventando uno “spauracchio” non solo per i nostri azzurri ma per tutti gli avversari in tabellone. Nemmeno Jack Draper nei quarti l'ha impensierirlo più di tanto, mentre l'altro britannico Evans è riuscito almeno “nell'impresa” di togliergli un set. 

Forte di una condizione psicofisica stratosferica, Pablo ha dominato ogni avversario riuscendo ad imporre il suo tennis, fatto di pochi fronzoli ma tonnellate di sostanza e tanta qualità nella spinta dalla linea di fondo. Un pressing sostenuto da un servizio sempre preciso e ben dosato, tra palle sparate 'a tutta' alternate a fasi in cui ha scelto consapevolmente di ridurre la velocità, con l'obiettivo di non esporsi con la seconda di servizio e allo stesso tempo proporre palle più lavorate e difficili da impattare in risposta. Lucido e tatticamente ineccepibile, Carreno Busta è stato un vero e proprio manifesto di tennis efficace e percentuale, che si merita il grande applauso del centrale dopo il match point della finale vinta contro Hurkacz. 

Pablo Carreno Busta - foto Getty Images

È il suo settimo titolo in carriera, di gran lunga il più importante, che lo porta al 14esimo posto nella Pepperstone ATP Live Rankings e all'11esimo nella race stagionale. E pensare che nel corso del torneo aveva dichiarato che “questa è una delle annate peggiori della mia carriera recente, non ho ottenuto buoni risultati, quelli che mi aspettavo. Ho raggiunto la finale a Barcellona, ma poi poco altro, e così, all'improvviso, in Canada sto ritrovando il mio miglior tennis. È il momento di spingere, non mi voglio fermare”. Obiettivo centrato con un tennis davvero importante, ammirato in tutta la settimana del torneo canadese. Finale inclusa, chiusa in rimonta con 22 vincenti e 12 errori, e un eccellente 71% di punti vinti con la seconda di servizio. 

La prima scossa della finale arriva sul 3-2 Hurkacz servizio Carreno: lo spagnolo ha un piccolo passaggio a vuoto, commette tre errori gratuiti. “Hubi” fiuta il momento, è tempo per mollare gli ormeggi, tanto che sulla palla break si butta avanti per mettere pressione al rivale, forzandone l'errore col passante.

Forte del break conquistato il polacco serve come un treno, volando avanti 5-2 (con un parziale di 12 punti a 4). Hurkacz tiene un ritmo con la battuta micidiale, spara prime palle con sicurezza ed efficacia, alternando traiettorie esterne precise a bordate al centro a tutta velocità. Con il sesto ace del set (impressionante ed imprendibile la curva “slice”) il polacco chiude il primo parziale per 6-3. Contro un Hurkacz così sicuro nei propri turni di servizio, è bastata una manciata di punti giocati in modo incerti da Carreno a decidere le sorti del primo set. 

Il polacco nel suo primo turno di battuta del secondo set improvvisamente va in crisi, commette un doppio fallo e due errori gratuiti in costruzione dello scambio, senza l'aiuto del servizio. Crolla 0-40 e Carreno Busta aggredisce in risposta, strappando il primo break del match.

In 10 minuti l'iberico si ritrova avanti 3-0 e resta granitico per tutto il secondo set, servendo bene e comandando lo scambio dalla riga di fondo con grande intensità. Forse poche variazioni da parte di Hurkacz, ma il ritmo imposto da Carreno Busta è notevole, come la solidità al servizio. Con soli 5 punti persi nei turni di battuta, Pablo chiude il secondo set per 6-3, in totale controllo dello scambio da fondo campo.  

Nel terzo set Carreno Busta continua a martellare con grande qualità, mostrando una condizione fisica straripante per come copre il campo sia negli angoli aperti che correndo avanti. Proprio con una splendida rincorsa verso rete, chiusa con un tocco eccellente, Pablo si procura la palla break sull'1 pari. Hubert rischia una smorzata, soluzione che gli ha portato solo problemi nel match, e anche stavolta è una scelta azzardata visto che la palla non passa la rete.

Salta Carreno Busta, è un break che lo manda al comando 2-1 e servizio. L'iberico non concede più niente, con Hurkacz stizzito, poco lucido tatticamente e incapace di incidere in risposta nemmeno sulle seconde di servizio del rivale. Chiude 6-3 Pablo con una bella risposta di rovescio, che punisce un serve and volley incerto del polacco. 

Carreno Busta è tutt'altro che una novità sul cemento in nord America. Ha raggiunto le semifinali a US Open nel 2017 e nel 2020. Se riuscirà a tenere questa condizione, sarà un brutto cliente per tutti a Flushing Meadows.  

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